Forum Acadi 2023, Zamparelli (Sts): 'Distanziometro non tutela i giocatori'
Emilio Zamparelli, presidente del Sindacato totoricevitori sportivi, nel suo intervento al Forum Acadi 2023 chiede un riordino del gioco pubblico che escluda il ricorso al distanziometro.
Roma - “I tabaccai sono una delle punte di diamante nella raccolta del gioco pubblico, sicuramente la maggiore sede di raccolta per i giochi da ricevitoria, una rete capillare che grazie alla professionalità è cresciuta nel tempo e combatte l’illegalità”.
A rivendicarlo è Emilio Zamparelli, presidente del Sindacato totoricevitori sportivi-Sts, nel corso del Forum “Il gioco pubblico alla sfida della sostenibilità” promosso da Acadi oggi 20 settembre a Roma, che ha visto la presentazione del Bilancio di sostenibilità 2022 del comparto ed è stata l'occasione per fare il punto con addetti ai lavori e istituzioni sullo stato dell’arte e sul futuro dell’intero settore.
“Tale contrasto degli illeciti passa attraverso le tabaccherie, basta guardare il passato, che spesso ci indica la strada per il futuro. Prima dell’assegnazione ai tabaccai il gioco del lotto era in mano alla criminalità. In quel momento il Lotto veniva raccolto in pochi punti grazie a personale dello Stato.
Grazie alla capillarità della rete di raccolta quel gioco in mano alla malavita oggi non lo è più. Il Lotto e le scommesse clandestini sono stati sconfitti. Negli anni '80 ricordiamo lo scandalo scommesse che coinvolse alcuni calciatori. Anche in quel caso l’illegalità è stata scongiurata grazie a una rete capillare. Questo ha portato a dare un colpo al mercato clandestino, per non parlare dei videopoker, uno di questi mercati che rappresentava una risorsa importante per la criminalità. Negli anni 2000 il mercato degli apparecchi da gioco è stato legalizzato nell’interesse di Stato, Erario e giocatori che oggi hanno una rete sicura collegata allo Stato”, afferma ancora Zamparelli.
“Mi auguro che tali riflessioni possano essere uno spunto per il prossimo riordino: esso diventa necessario perché il settore ha subito negli ultimi anni qualcosa difficile da sopportare, per l’attacco delle amministrazioni locali con l'introduzione di distanziometri e fasce orarie che sono diventati la normalità in questo Paese. È giusto pensare alla tutela del giocatore ma gli strumenti adottati sono stati inadatti in un momento in cui il mondo andava in altra direzione con la gente che gioca online dallo smartphone anche in un 'luogo sensibile'.
Usare tali strumenti e creare delle zone ghetto quindi non fa bene al giocatore problematico. Il prossimo riordino quindi non può partire da essi”.