Ige 2024, un mercato del gioco in evoluzione e tante sfide anche per l'ippica
Oggi, 19 aprile, la seconda giornata di Ige - Italian gaming expo & conference 2024 con approfondimenti, tra il resto, su multicanalità, metaverso e questione territoriale.
Seconda e ultima giornata per Ige - Italian gaming expo & conference 2024 oggi, 19 aprile.
La prima giornata si è chiusa con una splendida serata, ieri, con la cerimonia di assegnazione degli Italian gaming award.
Queste le aziende premiate, in ordine di citazione dal palco: DT9 Group (Affiliate of the Year); StarCasino (Best casino games operator); StarCasino.Sport (Best marketing campaign Award) con menzione speciale per Pragmatic Play; LeoVegas (Best Mobile Operator); Pragmatic Play (Casino content provider) con menzione speciale per Habanero; Light & Wonder (Casino platform provider); Eurobet Italia (Customer care); Eurobet Italia (Esg Compliance Award); Qlash Esports (Esports operator); Betsson Group (Employer of the Year); WorldMatch (Inclusion Award); StarCasino di Betsson Group (Operator of the Year); Okto (Payment Solutions Award); Diecimilauno Spa (Product innovation); Pragmatic Play (Product Innovation (Supplier)), con menzione speciale per Flows; Eurobet (Responsible Gaming); SportRadar (Sports betting provider) con menzione speciale per Altenar; PromoSherlock (Startup of the Year Award); Vermantia (Virtual sports provider).
Le motivazioni per esteso sono riportate qui.
Stamani ricominciano i lavori con appuntamenti attorno a temi di attualità, ma soprattutto di primaria importanza.
Nel Main Stage si parlerà di gaming e metaverso, ma anche di multicanalità e omnicanalità nel Gaming Online, di cybersecurity e intelligenza artificiale e di questione territoriale. Tra i temi di giornata anche la profilazione cliente e il derisking nell'antiriciclaggio, il gioco online, lavoro e questione di genere, e di scommesse negli esports. Ma anche di gioco responsabile e nuove tecnologie, gamer e creator. Prima della conclusione dei lavoro e dei saluti finali.
Mercato, cambiamenti all'orizzonte
Molti i temi emersi sino a ora, a partire da quello generale legato al fatto che il mercato del gioco italiano sta vivendo, per diverse ragioni, un’evoluzione senza precedenti. Fondamentale il fatto che stiamo assistendo alla nascita di gruppi di grandi dimensioni, con un approccio più trasversale e multicanale, a cui si aggiunge un cambiamento normativo di vasta portata attraverso il riordino del gioco online.
A tal proposito il founder e senior partner di Ficom Leisure Christian Tirabassi, advisor specializzato nell’industria del gioco e relatore all’Italian gaming expo (Ige) e moderatore della IV Tavola rotonda odierna sul Main stage, analizza un quadro generale che sta diventando sempre più dinamico e complesso.
Quali sono le dinamiche industriali che vedete nel settore del gioco in Italia?
“Siamo attivi in tutti i settori del gioco sia B2B che B2C da oltre vent'anni anche in Italia. Vediamo da tempo una spinta al consolidamento sia orizzontale, dove gli operatori si integrano con tutti i prodotti e concessioni, sia verticale dove si integrano controllando tutta la filiera distributiva sia sul retail che sull’online. Il mercato è stato infatti testimone di diverse operazioni di M&A che hanno portato alle integrazioni descritte che conducono all’incremento delle dimensioni degli operatori di gioco: operatori che vengono acquisiti o si fondono per integrarsi sui prodotti (online, scommesse, Awp/Vlt, bingo); operatori retail che acquisiscono operatori online; operatori online che acquisiscono operatori retail (agenzie, gaming halls e Pvr). Queste normali dinamiche industriali di un mercato in evoluzione permettono di creare grandi gruppi che possono beneficiare di economie di scala e un’integrazione di prodotti e di canali distributivi (il famoso multi-product, multi-channel).”
Per quanto riguarda l’online quali sono e quali saranno gli effetti del nuovo quadro normativo su questo segmento del mercato del gioco?
“A questa evoluzione industriale che abbiamo visto in diversi settori, si aggiunge l’ulteriore spinta del quadro normativo in una logica di riordino del settore dei giochi in Italia. Se i parametri descritti nel recente decreto riguardo al gioco online saranno confermati nel bando di gara, crediamo che dal punto di vista industriale si sviluppano due scenari.”
Quali saranno, dunque, questi due scenari a cui assisteremo?
“Ci sarà senza dubbio un’accelerazione da parte dei piccoli e medi operatori nel valutare la cessione delle proprie attività costituite da online, agenzie fisiche e rete di Pvr a operatori più grandi che inseriscono gli assets acquistati all’ interno della loro filiera. Il modo più efficiente di massimizzare il valore e i termini dell’operazione è di far gestire una procedura vendita a un terzo in modo che i compratori siano in concorrenza. L’accelerazione toccherà anche piccoli e medi operatori che valuteranno forme di aggregazione che per via dell’imminente gara parte dall’online ma che può integrarsi negli altri segmenti (scommesse, Awp/Vlt e bingo). L’aggregazione tra soggetti simili per profilo di business è tipica e crea delle economie di scala che permettono di competere nel mercato. Il processo di aggregazione è molto delicato perché i vari componenti devono cambiare le dinamiche di gestione partecipando ad una società condivisa da diversi aggregatori.
Vediamo anche l’interesse dii grandi gruppi internazionali, che hanno come profilo il puro online, di valutare un’integrazione con reti fisiche. Stanno valutando l’acquisizione di operatori italiani che hanno come modello di business l’utilizzo di reti fisiche (sia agenzie che Pvr) visto che oltre al blocco della pubblicità è chiaro che il modello di successo in Italia è multicanale.
Per quanto riguarda gli effetti per il consumatore/giocatore, ci si aspetta che la concentrazione in grandi gruppi comporterà che la competizione si sposti ulteriormente sulla qualità del prodotto e sulla riduzione del prezzo che nel gioco significa incremento del payout. Per il consumatore questo significherebbe che a parità di spesa potrà giocare più tempo ovvero spendere meno a parità di tempo dedicato all'intrattenimento.
L'introduzione di una fee per la promozione del gioco responsabile: è importante che lo Stato abbia introdotto il principio che il regolatore e le imprese investano insieme sulla promozione di una cultura del gioco responsabile. Da questo fattore, infatti, deriva la sostenibilità del business nel lungo termine e, di conseguenza, anche l'incremento di valore delle aziende che operano in questo mercato.”
Nuove strategie di rilancio per l'ippica
Ma in un anno di grandi cambiamenti per il mondo del gaming, uno dei settori in grande difficoltà è sicuramente quello dell’ippica. Anche di questo si è parlato a Ige, cercando di scandagliare le ragioni di questa impasse, anche se cercare un unico colpevole probabilmente è riduttivo. Il quesito, dunque, è uno: può un settore che sembra giunto ai minimi storici risollevarsi e tornare al prestigio di una volta? Ne abbiamo parlato con Mauro De Fabritiis, founder di Mdf Partners, moderatore, oggi, della prima tavola rotonda.
Quali sono i passi fondamentali da attuare per rilanciare il settore dell’ippica?
“L’ippica italiana deve affrontare una serie di sfide che minacciano la sua sostenibilità. Attualmente, il sistema è in una spirale discendente, con il crollo della raccolta delle scommesse, la diminuzione dei proprietari e degli allevatori, lo spopolamento degli ippodromi e la mancanza di una presenza mediatica significativa. Per evitare il tracollo è necessario un approccio coordinato e mirato. Su iniziativa del Masaf, condivisa con Adm e i principali concessionari del gioco in Italia, abbiamo contribuito come Mdf Partners alla realizzazione di un position paper che sintetizza le otto azioni fondamentali per la riforma del settore ripartite in due macro-ambiti di intervento: il ‘prodotto gioco (scommesse)’ e il ‘prodotto corsa’.
Bisogna ripartire dalle scommesse, in tutto il mondo fonte primaria di finanziamento dell’ecosistema, attualmente entrate in crisi. Tra le azioni previste, l’allineamento del prelievo delle scommesse ippiche (oggi pari al 45 percento della spesa) ai livelli delle scommesse sportive e virtuali (circa la metà), rappresenta la leva più urgente in termini di velocità di impatto su attrattività del prodotto, crescita della raccolta e benefici per la filiera. Il resto delle azioni è finalizzato al miglioramento dell’offerta di gioco, anche mediante l’introduzione di nuove formule (betting exchange, scommesse live, totalizzazione internazionale), alla pianificazione dei palinsesti delle corse, per migliorare la fruibilità di appassionati e giocatori, alla promozione dell’immagine dell’ippica.”
Altro punto fondamentale: creare un'immagine diversa legata al mondo dell'ippica. Quali sono le azioni per realizzare un progetto del genere?
“In Italia è fondamentale riportare le corse sui media attraverso la costruzione di un prodotto mediatico coinvolgente che promuova campagne di sensibilizzazione sugli aspetti positivi legati alla cura degli animali, al legame con il territorio e alla cultura nazionale; la diffusione della presenza dell’ippica sui social media; la realizzazione di investimenti per la riqualificazione degli ippodromi, tesi a migliorare l'esperienza degli spettatori e la generazione di nuovi appassionati.
L’esportazione delle corse italiane all’estero è cruciale per attrarre interesse e difendere la reputazione del settore. Iniziative positive come il piano avviato dal Masaf per modernizzare gli ippodromi e promuovere le corse italiane all'estero sono essenziali e devono essere ulteriormente supportate affinché l’Italia possa occupare un posto nella vetrina internazionale. Fondamentale il ruolo della tecnologia nel migliorare la qualità e l'accessibilità e l’allineamento delle immagini e dei dati agli standard internazionali per aumentare il coinvolgimento di giocatori e appassionati, soprattutto giovani.”
C'è un paese in particolare che potrebbe essere preso come modello?
“Francia e Uk sono due esempi rappresentativi. La Gran Bretagna rappresenta sicuramente un modello a cui tendere. È la dimostrazione del fatto che il settore delle corse dei cavalli può uscire dalla dipendenza tossica dal finanziamento statale. L’esperienza inglese, con i dovuti adattamenti per le differenze culturali, potrebbe offrire preziose lezioni da applicare in Italia. La governance dell'ippica in Uk è affidata principalmente alla British horseracing authority (Bha), organismo di regolamentazione indipendente, finanziata dai contributi delle corse e dalle scommesse, ed incaricata di applicare e far rispettare le regole per garantire l'integrità e la sicurezza delle corse.
È fondamentale pertanto l’istituzionalizzazione di un tavolo di confronto tra Masaf, Adm/Mef, concessionari, provider tecnologici e filiera ippica, per l’avvio di un piano strategico che, contemplando investimenti pubblici, ma anche privati, possa consentire uno sviluppo del settore sostenibile e di lungo termine.”
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