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Istituto Milton Friedman: 'Riordino gioco, garantire stabilità e gettito'

04 dicembre 2024 - 18:15

L'Istituto Milton Friedman evidenzia le direttrici da seguire per un riordino del gioco che garantisca stabilità e gettito fiscale.

Scritto da Cc
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Roma – Un contributo fattito e propositivo al dibattito pubblico in corso sul riordino del gioco fisico, con l'auspicio che si giunga finalmente a delle conclusioni tangibili, con Parlamento e Governo che si assumono le loro responsabilità e legiferino in materia, in quanto il mercato necessita regole chiare per trovare la sua stabilità e garantire allo Stato il gettito.

Questo l'obiettivo dell'Istituto Milton Friedman, che nella Sala Stampa della Camera dei deputati tiene oggi 4 dicembre un evento sulle contraddizioni fiscali e normative che caratterizzano il settore del gioco fisico e sulla necessità di un riordino legislativo urgente.
L'analisi dell'Istituto, come spiega il direttore Alessandro Bertoldi, evidenzia diversi spunti di riflessione. Innanzitutto le contraddizioni fiscali: nonostante l’aumento della spesa complessiva nel gioco e delle stesse aliquote fiscali (Preu), il gettito registrerà quest’anno per la prima volta una diminuzione". Più in dettaglio, "il giocato sugli apparecchi Awp e Vlt cè calato del 33 percento e il gettito del 16 percento". L'Istituto suggerisce dunque di “valutare l’opportunità di ridurre il prelievo fiscale sugli apparecchi per favorire una ripresa del settore”.

Focus anche sul gioco patologico: “Le restrizioni nei confronti del gioco terrestre (come distanziometri e regolamentazioni orarie) – evidenzia l'Istituto Milton Friedman - non hanno ridotto il numero di giocatori patologici, che si sono spostati verso altre offerte sia all’interno del mercato del gioco legale, che al di fuori della legalità”.

Quanto alla riorganizzazione dell’offerta, secondo l'analisi di Bertoldi “i punti vendita gioco non devono essere ridotti, poiché sono presidi di legalità sui territorio ed unico argine alle attività criminali. Vanno certificati per garantire all’utente e alla società luoghi sicuri e regolamentati dove giocare”.
Altro nodo cruciale è il coinvolgimento delle Regioni: l'Istituto propone “una compartecipazione regionale al gettito fiscale derivante dal Preu. Considerando la competenza regionale in materia di sanità, è doveroso che le regioni attingano a queste risorse, visto che appunto non hanno vantaggi e devono sopportare i costi sanitari dei giocatori patologici”.

Bertoldi evidenzia poi quello che definisce il paradosso sulle concessioni: “Le leggi regionali impongono proroghe per impedimenti normativi che ostacolano la messa a terra degli apparecchi, ma i canoni concessori, aumentati per inflazione che il settore non può scaricare sui prezzi al consumatore che sono regolamentati, vengono applicati anche su apparecchi inutilizzabili, aggravando ulteriormente il comparto” e rileva “ancora una volta la disparità di trattamento riservata dallo Stato nei confronti dei diversi segmenti di mercato del settore del gioco” e dunque come spesso esso “favorisca e svantaggi un segmento rispetto a un altro”. A livello economico, prosegue il direttore dell'Istituto, "ci sono tanti esempi, in vari mercati, di concorrenza sleale, vediamo quella generata dalla globalizzazione come la Cina che ha costi di produzione molti bassi o altre situazioni dove la tassazione è bassa".

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