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Report Cgia Mestre, De Fabritiis (Mdf Partners): 'Concentrazione del mercato del gioco italiano'

10 ottobre 2024 - 13:22

Mauro De Fabritiis, founder e amministratore di Mdf Partners, sottolinea la progressiva concentrazione del mercato del gioco italiano, e il legame tra retail e online.

Scritto da Cc

Roma -  “Sulla base delle stime fatte il mercato internazionale del gioco è di 462 miliardi. Di questi, 83 miliardi sono del gioco online che vive una crescita acuitasi da 2019 a 2023: Nel contesto europeo il Ggr online pesa il 30 percento sul totale ed è interessante vedere come l’incidenza dei primi dici paesi pesi il 70 percento sul totale del mercato. Tra 2016 a 2023 mercato del gioco online è arrivato a 4,3 miliardi e si è quadruplicato, crescita accelerata anche nel periodo pandemico."

Lo sottolinea Mauro De Fabritiis, founder e amministratore di Mdf Partners, nel corso dell'evento organizzato dall'associazione As.tro per presentare lo “Studio sul settore dei giochi in Italia 2023 – Focus su apparecchi con vincita in denaro e online”, realizzato dalla Cgia Mestre, tenutosi oggi, 10 ottobre, a Roma.

In particolare "dal 2019 a 2023 la spesa media e il numero di utenti è incrementato, la spesa media è raddoppiata tranne che in Francia dove pesa invece l’assenza dei casinò online.

Tuttavia è importante tenere presente che i protagonisti della crescita del mercato online operano nel retail. Un altro aspetto che riguarda il mercato italiano è la concentrazione dal 2018 al 2024, ci troviamo di fronte a una serie di operazioni di acquisizioni da parte di gruppi italiani e spesso esteri che non a caso riguardano gruppi che operano in maniera omnicanale. Applicare aspetti di evoluzione digitale al comparto retail allunga la vita al retail e ha fatto in modo che il retail mostrasse una maggior resilienza.

La maggior parte della spesa complessiva è vincolata a cinque gruppi corrispondenti a 16 operatori che rappresentano il 28 percento del mercato,

In questo mercato dieci aziende corrispondenti a 24 concessioni dominano un mercato in cui i piccoli operatori rappresentano solo l’11 percento, ovvero mezzo miliardo di spesa, tutto questo corrisponde a 61 concessioni. La domanda che ci poniamo è come in una situazione di cambio regolatorio, che creerà degli impatti sul modo di competere, questi soggetti potranno rimanere vivi in questo scenari”, conclude De Fabritiis. 


 

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