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Report Cgia Mestre, Rusciano (As.tro): 'Dati e confronto per normare il gioco'

10 ottobre 2024 - 11:51

Alla presentazione del nuovo report della Cgia Mestre sul gioco Rusciano (As.tro) sottolinea l'importanza basarsi sui dati.

Scritto da Redazione
Isabella Rusciano (As.tro) alla presentazione del Report della Cgia Mestre

Isabella Rusciano (As.tro) alla presentazione del Report della Cgia Mestre

Roma - “L'obiettivo è scattare una foto sulla porta economica del settore; il punto di partenza è la consapevolezza che il dibattito pubblico sul gioco sconti la carenza di numeri reali e sia permeato troppo spesso da una componente ideologica a volte propagandistica. Proprio perché non corroborate da dati certi, le misure adottate a volte sono il frutto di punti di vista e percezioni. Noi, come industria del gioco, siamo il primo esempio di comparto per il quale si è concretizzata una sorta di 'legislazione per percezione', una normativa basata su sensazioni e sentito dire. Questo ha prodotto risposte a volte propagandistiche che non hanno portato risultati.”

A dirlo è Isabella Rusciano (associazione As.tro) aprendo l'evento per la presentazione dello “Studio sul settore dei giochi in Italia 2023 – Focus su apparecchi con vincita in denaro e online”, realizzato dalla Cgia Mestre, tenutosi oggi, 10 ottobre, a Roma.

Rusciano quindi rimarca: “La tendenza che si riscontra in molte società è quella di trattare e regolamentare fenomeni complessi in maniera semplicistica, senza analisi e confronto. Con il report della Cgia Mestre a partire dalla prima edizione anche per metodologia si è cercato di fornire un contributo utile al dibattito sul gioco. Per certi versi è diventato uno strumento di difesa per gli operatori, uno strumento essenziale, se consideriamo lo scarso coinvolgimento dei rappresentanti del settore nelle decisioni relative ai problemi che lo riguardano.

Esempi lampanti di questa crisi ce li offre l'Osservatorio nazionale sulla dipendenza dal gioco, istituito per monitorare il fenomeno. Se l’ente è composto da svariati rappresentanti - molti dei quali sono 'contro' il mondo del gioco - ma non include esponenti dell’industria ben si può capire quali sono le direzioni che può prendere.

Quello che è accaduto negli ultimi anni è stato come un film, una finzione, quando ci hanno detto che il disturbo da gioco d'azzardo poteva essere fronteggiato con un distanziometro o espellendo i punti di gioco dal territorio forse abbiamo quasi assecondato queste misure.

Quando sono stati introdotti distanziometri che includevano i cimiteri oppure gli asili nido fra i 'luoghi sensibili', oppure sono state emanate ordinanze orarie per consentire il gioco un’ora al giorno o di notte, questo patto si è rotto e non si è potuto più credere a questa storia. I problemi si risolvono con il confronto, cercando di fare delle sintesi o non rimanendo su posizioni granitiche.

Ecco perché il lavoro della Cgia Mestre è essenziale per istituzioni, operatori e politica; quei numeri dimostrano che possiamo fare parte del sistema Paese a pieno titolo. Lo studio si basa sui numeri, è prezioso e rappresenta l’importanza del settore”. 

 

 

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