Un appello all’opinione pubblica e ai decisori politici sulle gravi ricadute del gioco d’azzardo nel nostro paese, presentando una serie di proposte per regolamentare un settore cresciuto a dismisura anche per l’assenza di un quadro legislativo, di regole, adeguato. Questo il tema centrale dell’evento ‘Sulla salute nessun azzardo’ organizzato dalla Campagna contro i rischi del gioco d’azzardo Mettiamoci in gioco e dalla Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II. Al termine dell’incontro sono emerse queste sei proposte rivolte alla politica:
1. Approvare una legge quadro del settore, che deve avere come priorità la salute dei cittadini, che non può essere sacrificata per il profitto dei privati e l’esigenza di far cassa da parte dello Stato.
2. Impedire realmente ogni tipo di pubblicità del gioco d’azzardo.
3. Non utilizzare espressioni che hanno il solo scopo di nascondere la reale natura dell’azzardo. In particolare, è scorretto e inopportuno utilizzare il termine “ludopatia”, che non cita l’azzardo. Il termine corretto, anche dal punto di vista scientifico, è “disturbo da gioco d’azzardo”. Anche l’espressione “gioco responsabile” è fuorviante perché fa ricadere sull’individuo la responsabilità di un consumo problematico o di una dipendenza che sono, invece, attivamente perseguiti dal mercato. Infine, l’enfasi sul “gioco legale”, sempre richiamato dai concessionari, ha l’obiettivo di spostare l’attenzione sul gioco illegale, quando sappiamo da diverse ricerche e indagini che la crescita del gioco legale favorisce anche la diffusione del gioco illegale e che le organizzazioni criminali investono pesantemente anche nel gioco legale.
4. Opporsi alla compartecipazione alle Regioni e agli Enti locali del 5% del gettito delle Slot e delle Vlt. Se questa proposta passasse, infatti, pregiudicherebbe l’indipendenza delle istituzioni regionali e locali rispetto al fenomeno, creando un conflitto tra l’esigenza di tutelare il diritto alla salute dei cittadini e il bisogno di aumentare le entrate, tanto più laddove la situazione economico-finanziaria delle istituzioni è più grave.
5. Garantire il diritto all’accesso ai dati sulla diffusione del gioco d’azzardo nel nostro paese. Questi dati sono cruciali per conoscere l’evoluzione del settore e prendere così le decisioni migliori per regolamentare il settore e difendere i diritti dei cittadini. Istituzioni, associazioni ed esperti devono poterli avere nel modo più completo e tempestivo possibile, suddivisi per gioco fisico e online e per regione, provincia e comune. Registriamo su questo, ancora una volta, una reticenza e mancanza di trasparenza da parte dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, se non un vero e proprio ostruzionismo, che sono stati anche oggetto di interrogazioni parlamentari.
6. Ricostituire l’Osservatorio per il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave presso il ministero della Salute. Sarebbe grave che questo organismo fosse soppresso per istituire una Consulta permanente dei giochi pubblici presso il ministero dell’Economia, con la presenza dei rappresentanti della filiera dell’azzardo, come intende fare il governo. Sarebbe un deciso passo indietro rispetto a una conquista che sembrava acquisita.
Luciano Gualzetti, presidente della Consulta Nazionale Antiusura Giovanni Paolo II, introducendo l’incontro osserva invece che “la Consulta nazionale antiusura, insieme alle Fondazioni antiusura e alle Caritas diocesane, da tempo denuncia i pesantissimi effetti sociali dell’azzardo". Per contenerli, propone di "predisporre incisivi percorsi di tutela della salute individuale e pubblica, e solidi strumenti di vigilanza, regolamentazione e repressione, con l’obiettivo di garantire legalità non solo al sistema del gioco, ma in definitiva al sistema-Paese”.
Armando Zappolini, portavoce della Campagna Mettiamoci in Gioco dichiara a proposito che “la Campagna Mettiamoci in Gioco denuncia da tempo questa scelta assurda e incomprensibile del Governo e delle istituzioni di favorire l’incremento dell’offerta di azzardo. I dati recenti, che cercano di occultare affinché non si capisca la gravità del fenomeno, ci consegnano una situazione indegna. La maggior parte del gettito fiscale, ai quali il mondo della politica non intende rinunciare, proviene da giocatori abitudinari, compulsivi e patologici”.
Fabio Vando, segretario generale della Fondazione Salus Populi Romani, sottolinea l’importanza di supportare famiglie, dove sono presenti persone affette da ludopatia ed evidenzia anche l’importanza della prevenzione: “Le conseguenze del gioco – spiega – si estendono all’intero modo familiare perché l’azzardo colpisce in profondità e interessando soprattutto l’aspetto psicologico”.
Don Marco Pagniello, direttore della Caritas Italia, mette anche lui in luce l’importanza della prevenzione: “Abbiamo un compito importante sul territorio. Per fare questo abbiamo accolto l’invito di ‘Mettiamoci in gioco’ facendo il nostro lavoro di comunità cristiana. Noi pertanto abbiamo pensato a dei percorsi adeguati utili a far crescere la consapevolezza e a sensibilizzare le persone”. A proposito sono fondamentali “i percorsi di formazione che vanno fatti anche nelle scuole e devono essere rivolti ai giovani”.
Marzio Govoni, presidente di Federconsumatori Modena, nel suo intervento analizza anche la situazione odierna dove l’online ha avuto una crescita esponenziale: “Chi pensa che il
gioco online soppianterà il fisico sbaglia. Tuttavia
l’esplosione di quest’ultimo ha contribuito a far crescere la figura di quello che potremmo definire ‘super giocatore’ e che è attivo su tutti i canali”.