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Senato, Ddl Omnibus: da riduzione Iva puledri minor gettito per 4,6 milioni

05 settembre 2024 - 10:18

Al via nelle commissioni Bilancio e Finanze del Senato l'esame del Ddl Omnibus; nel dossier del Servizio studi focus su copertura del minor gettito dal settore ippico.

Scritto da Dd

Foto tratta dalla pagina dedicata al Senato da Wikipedia

La riduzione dell'Iva sulla compravendita di cavalli fino a 18 mesi comporterà un minor gettito "stimabile nella misura di 1,54 milioni di euro per l’anno 2024 e di 3,08 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2025."

Lo si legge nel dossier che il Servizio studi del Senato ha redatto in merito al disegno di legge di conversione in legge del decreto legge "Misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi ed interventi di carattere economico", il cosiddetto Ddl Omnibus.

L'esame del disegno di legge per la "Conversione in legge del decreto-legge 9 agosto 2024, n. 113, recante misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi ed interventi di carattere economico", è stato avviato ieri, 4 settembre 2024, nelle commissioni Bilancio e Finanze del Senatoin seduta comune.

Nel testo, come ha ricordato in apertura di seduta il presidente Nicola Calandrini (FdI), che nell'occasione ha svolto anche il ruolo di relatore, è compreso un articolo specifico, l’articolo 5, che "allo scopo di sostenere la filiera equina, dispone l’applicazione dell’aliquota Iva del 5 per cento alle cessioni di cavalli vivi destinati a finalità diverse da quelle alimentari effettuate entro diciotto mesi dalla nascita, nonché le modalità di copertura del conseguente minor onere."

Prima di sospendere la seduta il presidente di turno comunica che, in sede di Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi, il termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno al disegno di legge in titolo è stato fissato per le ore 12 di venerdì 13 settembre.

Il tema, come abbiamo riportato in più occasioni su GiocoNews, ha già tenuto banco nelle scorse settimane, dopo la presentazione, a inizio agosto, da parte del ministro Giancarlo Giorgetti (Mef) in seguito all'ultimo Consiglio dei ministri prima della pausa estiva.

DA 12 a 18 MESI - Rispetto al testo presentato a inizio agosto c'è già stata una piccola ma sostanziale variazione, dopo che i primi commenti entusiasti erano stati sommersi dall'amarezza delle associazioni nello scoprire che la riduzione Iva riguardava solo i cavalli 'entro 12 mesi dalla nascita', ovvero per i cosiddetti foals.

Un dettaglio che aveva portato l'Anac a definire la misura "sbagliata, ininfluente per il mercato ippico".

Così il ministero è corso ai ripari e la riduzione dell'aliquota Iva risulta ora applicabile in forma ridotta al 5 percento (rispetto al 22 percento del passato) per le cessioni dei cavalli entro i 18 mesi dalla nascita, sei mesi in più (che restano comunque sei mesi in meno rispetto a quanto richiesto dai rappresentanti degli allevatori).

 

IL DOSSIER DEL SERVIZIO STUDI - Il Servizio studi del Senato, come accennato, dedica alla tematica un focus specifico.

Dopo aver ricordato che il comma 4 dispone che "a decorrere dal 10 agosto 2024 (data di entrata in vigore del decreto-legge), si rende applicabile l’aliquota Iva del 5 per cento - in luogo di quella ordinaria del 22 per cento - alle cessioni di cavalli vivi che soddisfano
determinati requisiti
: a) destinazione a finalità diverse da quelle alimentari; b) cessioni che avvengono entro diciotto mesi dalla nascita", focalizza l'attenzione sul successivo comma 5.

Spiega il dossier che l'art. 5 comma 5 "dispone sulle modalità di copertura del minor gettito derivante dalla misura de qua, stimabile nella misura di 1,54 milioni di euro per l’anno 2024 e di 3,08 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2025. In particolare, secondo la disposizione in commento, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2024-2026, nell’ambito del programma 'Fondi di riserva e speciali' della missione 'Fondi da ripartire' dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2024". 

E continua il dossier riportando che "con riguardo alla stima del minor onere conseguente alla misura in commento, nella Relazione tecnica si precisa che, al fine di valutare gli effetti dell’accoglimento della modifica, sono state analizzate le dichiarazioni Iva per l’anno di imposta 2022 relativamente ai codici di attività 01.43.00 (allevamento di cavalli e altri equini) rilevando una perdita di gettito complessiva pari a 3,08 milioni di euro, a regime, in considerazione delle operazioni oggetto dell’intervento precedentemente assoggettate all’aliquota ordinaria del 22 per cento."

AL  5 PERCENTO LO STESSO - In attesa di eventuali modifiche alla norma e in vista delle prossime aste di settembre ed ottobre, alcuni allevatori hanno deciso di applicare l'Iva al 5 percento anche per i puledri più grandi, fino a due anni di età.

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