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Ddl Omnibus: sì della Camera, ok al taglio dell'Iva sulla vendita dei puledri

04 ottobre 2024 - 10:04

Dopo il Senato, anche la Camera approva il Ddl Omnibus, con l'Iva al 5 percento sulla vendita dei puledri 'entro il 31 dicembre dell’anno dopo la nascita'.

Scritto da Fm
 ©  Camera dei deputati - Sito ufficiale

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Alla fine le tempistiche sono state rispettate. A quasi due mesi dalla pubblicazione in Gazzetta, quindi entro il termine previsto dell'8 ottobre, è giunta la conversione in legge del decreto legge Omnibus (“Misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi ed interventi di carattere economico”), comprensivo di alcune misure in materia di gioco ed ippica.

Nella seduta di ieri, 3 ottobre, dalla Camera dei deputati è arrivato il via libera al provvedimento, dopo che il Governo ha posto la questione di fiducia. Una scelta mal digerita dai parlamentari di Pd, M5S e Avs che hanno abbandonato i lavori delle commissioni Bilancio e Finanze per protesta sia contro i contenuti del provvedimento che contro la volontà dell'Esecutivo di evitare il dibattito ponendo la questione di fiducia e, di fatto, dichiarando inammissibili tutti gli emendamenti presentati.

Nella votazione sulla questione di fiducia i sì sono stati 158, i no 112, mentre un deputato si è astenuto. Il disegno di legge Omnibus invece ha incassato 134 favorevoli e 96 contrari, confermando il testo approvato martedì dal Senato

L'iter legislativo del decreto quindi ora è completo e passa alla presidenza della Repubblica per la sua promulgazione.

 

A proposito del taglio dell'Iva sulla compravendita dei cavalli nell'articolo 5 del testo, intitolato “Modifiche alla disciplina in materia di Iva”, nel testo trasmesso alla Camera si legge: “4. Al fine di sostenere la filiera equina, alla Tabella A, parte II-bis, del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, dopo il numero 1-septies), introdotto dal comma 1 del presente articolo, è aggiunto il seguente:  '1-octies) cavalli vivi destinati a finalità diverse da quelle alimentari per cessioni che avvengono entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello della nascita'.

5. Al minor gettito derivante dal comma 4, valutato in 1,54 milioni di euro per l’anno 2024 e in 3,08 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2025, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2024-2026, nell’ambito del programma 'Fondi di riserva e speciali' della missione 'Fondi da ripartire' dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2024, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero dell’economia e delle finanze”

 

Nel corso del dibattito sono stati presentati ed esaminati alcuni ordini del giorno, che hanno toccato anche temi inerenti il gioco e l'ippica.

 

È stato respinto l'ordine del giorno 9/2066/15. Amato, Orrico, Caso, Berruto riguardante l'applicazione del divieto di pubblicità al gioco introdotto dal decreto Dignità del 2018.

Ecco cosa chiedeva: “La Camera, premesso che: il provvedimento in esame reca diverse disposizioni in materia di sport, tra cui anche disposizioni relative alle leghe sportive nonché per il contrasto della pirateria informatica; proprio con riferimento alla Lega Serie A, la preoccupazione denunciata in questa sede nel corso di precedenti dibattiti si è materialmente concretizzata da qualche settimana; una delle principali e più blasonate squadre che partecipano al campionato nazionale e alle diverse competizioni nazionali ed europee, nonché campione d’Italia in carica, dallo scorso agosto scende in campo indossando una maglia con il logo della Betsson Sport, nuovo 'official main partner'; la Betsson Sport è ufficialmente una vetrina multimediale per informazione e intrattenimento sportivo; va ricordato, tuttavia, che essa fa parte del gruppo Betsson, una società che si occupa in tutto il mondo di scommesse sportive e casinò online; l’articolo 9 del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87 – convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2018, n. 96 (cosiddetto decreto Dignità) – ha introdotto nel nostro ordinamento il divieto assoluto di realizzare pubblicità, anche indiretta, comunque effettuata e su qualunque mezzo, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro nonché al gioco d’azzardo; l’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom) ha emanato le linee guida sulle modalità attuative del divieto di pubblicità di giochi e scommesse, consentendo una serie di 'deroghe' al divieto, ammettendo di fatto forme di pubblicità indiretta al gioco, impegna il Governo a adottare ogni misura utile a garantire la piena ed effettiva applicazione del divieto di pubblicità del gioco di cui al decreto Dignità, comunque effettuata e su qualunque mezzo, anche indiretta attraverso il richiamo a società o soggetti collegati al settore delle scommesse e del gioco, soprattutto se effettuate in occasione di manifestazioni sportive, in considerazione dell’elevato indice di visibilità verso il pubblico, soprattutto di minore età”.

 

Nel corso dell'esame di tale Odg, Gaetano Amato (M5S) ha chiesto la parola: “Il ministro Abodi, in quest’Aula, si era impegnato a rivedere tutta la situazione delle scommesse e delle società che gestiscono le scommesse sulle maglie delle squadre calcistiche italiane. È vergognoso che si continui a poter speculare sulla ludopatia, che è una malattia che sta rovinando decine e decine di famiglie. Io le chiedo di rivedere il vostro giudizio e di considerare ammissibile quest’ordine del giorno”. L'ordine del giorno, è stato chiarito, era ammissibile, solo il parere era contrario.

Sempre dagli scranni del Movimento cinque stelle, è intervenuto il deputato Andrea Quartini: “Centosessanta miliardi, a fine 2024 sarà il volume d’affari dell’azzardo in Italia, 4.000 gratta e vinci al minuto, per 24 ore al giorno, vengono giocati in questo Paese. Il sottosegretario Freni, parlando di questo tema, ha raccontato che l’azzardo è una risorsa fondamentale per l’economia! Sono parole vergognose, perché dimostrano che il Governo non si fa scrupoli nel fare cassa sui gravi danni di salute, economici e sociali, arrecati alle persone e alle famiglie che sono vittime dell’azzardo. Appare pura follia pensare che l’azzardo sia utile al Paese, perché ci costa di più dover intervenire sui danni dell’azzardo di quanto, invece, lo Stato riesce a recuperare. Io credo che bocciare quest’ordine del giorno sia soltanto qualcosa che rappresenta cinismo e ipocrisia indecenti”.

 

Ha avuto sorte migliore l'ordine del giorno 9/2066/62. Gadda, Faraone, Del Barba, Boschi, Bonifazi, Giachetti, Gruppioni, che è stato approvato dalla Camera nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo, riguardante il taglio dell'Iva sulle cessioni dei cavalli e la sua estensione.

Ne riportiamo il testo integrale: “La Camera, premesso che il provvedimento in esame dispone all’articolo 5 l’applicazione dell’aliquota Iva del 5 per cento sulle cessioni di cavalli vivi destinati a finalità diverse da quelle alimentari che avvengono entro diciotto mesi dalla nascita; in prima lettura la norma in oggetto è stata modificata prevedendo che l’aliquota del 5 per cento si applichi alle cessioni di cavalli vivi destinati a finalità diverse da quelle alimentari per cessioni che avvengano entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello della nascita; per gli allevamenti di cavalli, stando allo stato attuale, si registra dunque una triplice aliquota Iva sulla cessione dei prodotti: la prima del 22 per cento valida per la cessione di tutti i cavalli; la seconda del 10 per cento valida per la cessione dei cavalli destinati all’alimentazione umana; la terza del 5 per cento sulle cessioni dei puledri, di due anni di età, destinati a finalità diverse da quelle alimentari; la direttiva (Ue) 2022/542 del Consiglio del 5 aprile 2022 recante 'modifica delle direttive 2006/112/CE e (Ue) 2020/ 285 per quanto riguarda le aliquote dell’imposta sul valore aggiunto', concede la possibilità ai Governi di applicare aliquote Iva ridotte sulle cessioni di equini vivi e prestazioni di servizi connessi agli equini vivi; si rileva altresì l’importanza strategica di rafforzare la filiera agricola degli equidi, che rappresenta una eccellenza del made in Italy non soltanto in campo ippico ed equestre ma anche rispetto ad impieghi turistici, sociali e ricreativi e allevatoriali in genere; al fine di assicurare un quadro normativo chiaro e coerente per gli operatori del settore, e di prevenire l’insorgere di pratiche concorrenziali sleali, sia a livello nazionale che europeo, impegna il Governo: a valutare gli effetti applicativi della disciplina in esame e, in conformità con quanto previsto dalla direttiva (Ue) 2022/542 del Consiglio del 5 aprile 2022 e al fine di potenziare un settore strategico per il made in italy e non subire l’ulteriore concorrenza da parte dei Paesi europei che hanno già attuato politiche di riduzione delle aliquote Iva, a valutare l’opportunità di razionalizzare e diminuire le restanti aliquote Iva sulle cessioni di equini vivi e sulle prestazioni di servizi connessi agli equini vivi”.

 

A proposito di taglio dell'Iva sulla vendita dei puledri, la misura ha incontrato le resistenze del deputato di Azione Fabrizio Benzoni, che ne ha contestato l'introduzione nel decreto Omnibus come provvedimento urgente.

“Qual è il senso di un decreto di urgenza che, con 22 articoli, norma 22 cose completamente differenti? Più che decreto omnibus oramai dovremmo chiamarlo decreto potpourri, perché ogni anno si aggiunge, si amplia, si continua ad ampliare nella disposizione degli interventi e anche nella banalità di alcuni di essi. Per non parlare di un decreto che arriva martedì al Senato con la fiducia e arriva alla Camera oggi, giovedì, con un voto notturno, una cosa che non si era mai vista e che non solo sminuisce il nostro Parlamento, ma dimostra anche come l’incapacità del Parlamento di intervenire sui veri temi di questo Paese ci porti poi a un provvedimento come questo. Tra 22 temi così differenti - 22 articoli, 22 normative che non c’entrano nulla l’una con l’altra - ce ne sono alcuni che abbiamo affrontato negli scorsi mesi e che quindi possiamo dire siano correttivi di ciò che abbiamo sbagliato, ma, quando abbiamo sbagliato, c’erano opposizioni che urlavano ad alta voce che quegli errori sarebbero arrivati. Oggi questo decreto dà ragione a chi, con calma, con diligenza, affrontando i seri temi e le questioni, diceva: 'c’è qualcosa che non va'. Altri temi - lo dico, come tanti colleghi, da chi sta ancora nel consiglio comunale della propria città - non sembrano all’altezza neanche di una delibera del consiglio comunale, ma di una determina: contributi messi lì rispetto alle singole realtà senza un’analisi, senza una visione, senza nulla. Mi dovete spiegare qual è il tema di urgenza sull’Iva per la vendita dei cavalli vivi. Mi dovete spiegare davvero qual è il termine di urgenza, qual è il termine per cui in un provvedimento come questo avete stabilito tutto ciò”.

 

Il testo integrale del Ddl, così come inviato dal Senato, è disponibile in allegato.

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