Disciplina ippicoltura, Gadda (Iv) ripresenta Pdl: 'Sostenere il settore'
Maria Chiara Gadda (Italia viva) ripresenta la proposta di legge sulla disciplina dell'ippicoltura, già approvata dalla commissione Agricoltura nella scorsa legislatura.
La nuova legislatura è appena iniziata, ma molti dei parlamentari non hanno perso tempo per tornare a parlare dei temi a loro più cari, riproponendo, con qualche ritocco, le proposte di legge già presentate in passato.
Dopo il senatore Franco Mirabelli (Pd), che ha depositato una proposta di legge per il riordino del gioco pubblico e del prelievo fiscale su di esso, si passa all'ippica con la deputata di Italia viva Maria Chiara Gadda, che ha annunciato la ripresentazione del testo del Pdl “Disciplina dell'ippicoltura e delega al Governo per l'adozione di disposizioni volte allo sviluppo del settore” come approvato dalla commissione Agricoltura nella scorsa legislatura, comprensivo degli emendamenti passati in sede referente.
Gadda precisa a GiocoNews: “Intendo apportare ancora qualche modifica prima della pubblicazione definitiva. Era un impegno che avevo assunto con gli operatori nella scorsa legislatura, dove le audizioni avevano sottolineato una posizione favorevole da parte di tutti gli operatori, e a cui intendo dare corso anche in questa nuova legislatura”.
L'articolo 1 della proposta che, lo ripetiamo, potrebbe subire delle modifiche, prevede una serie di “disposizioni per la disciplina delle attività di ippicoltura, svolte in forma individuale o associata, applicabili a tutti gli equidi, destinati alla produzione di alimenti per il consumo umano (Dpa) e non destinati alla produzione di alimenti (non Dpa)”, qualificando come “attività agricole” ai sensi dell'articolo 2135, comma 1, del codice civile, “l'allevamento e le attività di gestione della riproduzione, della gestazione, della nascita e dello svezzamento degli equidi, svolte in forma imprenditoriale e dirette alla cura e allo sviluppo di un ciclo biologico animale o di una fase necessaria del ciclo stesso”.
Nel dettaglio, sono attività agricole: “a) l'esercizio e la gestione di stazioni di fecondazione, l'assistenza e la gestione alla produzione del seme; b) la doma, l'addestramento, l'allenamento, la custodia e il ricovero dei cavalli; c)la valorizzazione e la promozione delle razze autoctone e non autoctone, anche attraverso le manifestazioni ludiche, nonché l'impiego per scuole di equitazione, in raduni di turismo equestre, per scopi, sociali e ippoterapia con personale qualificato; d)la gestione e il mantenimento in proprio o per conto terzi, anche non allevatori, di equidi di qualunque età anche qualora non più impiegati in attività di qualunque genere; e) la promozione in ogni sede di attività di studio delle tecniche di ippicoltura, tirocini e attività formative in collaborazione con istituti scolastici e gli allevamenti presenti sul territorio e le cliniche veterinarie universitarie; f) la promozione e l'insegnamento delle attività di mascalcia”.
La formazione in materia di discipline equestri, “nonché l'assistenza tecnica nel settore dell'allevamento e delle competizioni equestri e ippiche, sono attività di prestazione di servizi utili allo sviluppo del settore agricolo e della intera filiera della ippicoltura”.
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