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Ige 2025, riforma ippica: necessaria unione d'intenti fra Masaf, Adm, concessionari e filiera

09 aprile 2025 - 17:15

Dal dibattito sulla riforma dell'ippica ospitato da Ige 2025 emerge la necessità di 'semplificare' le scommesse, unificare i totalizzatori, e trovare nuovi motivi di interesse per il pubblico.

Scritto da Fm
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Roma “L'ippica è un ecosistema, abbastanza articolato, in cui coesistono una serie di attori, dagli ippodromi ai fantini ai driver, il mondo delle corse, allevatori, allenatori, proprietari, maniscalchi, concessionari per arrivare al consumatore. Una filiera, in cui ogni anello è strettamente correlato all'altro. Un settore che è alle prese con un drastico calo della raccolta ora a 650 milioni, rispetto ai 3 miliardi del 2004. Una crisi che registra anche calo del pubblico negli ippodromi e della qualità delle corse. Come invertire la tendenza? Come arrivare a risultati positivi?”

A dirlo è Mauro De Fabritiis, founder MDF partners, in apertura - come moderatore - della tavola rotonda "Riforma dell’ippica: innovazione e sostenibilità per il futuro del gioco", tenutasi il 9 aprile a Roma nell'ambito dell'Italian Gaming Expo & Conference.

Il primo a rispondere a queste domande è Remo Chiodi, direttore generale della Direzione ippica del ministero dell'Agricoltura, ricordando i pilastri del progetto di riforma avviato in questi mesi, per trasformare l'ippica in un prodotto moderno e sostenibile: “Il Masaf da due anni ha avviato un percorso di rinnovamento che vede già in essere alcune azioni, come l'abbassamento del prelievo sulle scommesse a quota fissa. Con l'istituzione di una direzione generale ad hoc si è dato impulso a riforma del comparto, partendo dalla classificazione degli ippodromi, per migliorare la qualità delle strutture e dei servizi offerti agli spettatori, e la promozione di investimenti negli impianti, che sono da rendicontare, per ammodernarli anche da un punto di vista tecnologico. Bisogna lavorare ancora di più sul miglioramento della programmazione, ottimizzando le risorse e distribuendole per intercettare al meglio le esigenze. Ricordo poi la riduzione dell'Iva per i puledri, altra misura che va nella direzione di rendere l'intero comparto più attrattivo. Poi c'è la riforma del settore, inserita nel Collegato di bilancio che nei prossimi mesi inizierà il suo cammino parlamentare; poi insieme ad Adm e al Ministero si lavorerà per valutare quali iniziative mettere in campo per migliorare il prodotto scommesse ippiche”.

Mario Lollobrigida, direttore centrale Giochi dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, dal canto suo parla del recente allineamento del prelievo sulle scommesse ippiche a quota fissa a quelle sportive e dei suoi risultati. “Ci aspettavamo una diversa risposta dei concessionari, cosa che non abbiamo visto in questi primi mesi. I risultati non sono quelli che ci aspettavamo, purtroppo. Per quanto riguarda le altre azioni, avevamo già dato la nostra disponibilità per lavorare sull'unificazione dei totalizzatori, la realizzazione del nuovo protocollo, azioni che saranno intraprese quando potremo mettere a terra le nuove concessioni del gioco, che saranno uniche: con unico tipo di diritto con cui si potrà raccogliere dove e cosa si vuole. Allora potremo finalmente unificare i totalizzatori per garantire una maggiore liquidità”.

Francesco Taricone, sportsbook product senior manager di Sisal, ricorda le azioni messe in campo per incrementare l'appetibilità dell'offerta dei giochi ippici: “C'è stato un primo intervento sulla tassazione, è una sfida che noi concessionari recepiamo, per noi è un'opportunità: dobbiamo e vogliamo fare di più. Abbiamo già fatto interventi per aumentare l'offerta e la reddittività per il cliente, abbiamo intrapreso delle azioni promozionali che ora stanno cominciando a dare i primi frutti, e puntiamo sul rafforzamento dell'omnicanalità per l'ippica. Sono passati tre mesi, questi sono interventi che hanno bisogno di più tempo per avere risultati, non è una scusa ma è uno stimolo per fare di più, e sono certo che al prossimo appuntamento riporteremo già dei miglioramenti. Per noi concessionari portare l'ippica nello sport è un valore aggiunto che non sottovaluterei, sapendo come ragionano i clienti e specie le nuove generazioni: la semplificazione dell'esperienza è fondamentale. Dobbiamo creare non un pubblico di scommettitori ippici ma di appassionati ippici, che è quello che fa la differenza”.

Anche Samuele Feci, head of retail product revenue & distribution Gruppo Lottomatica, dà la sua visione sul tema: “In questo ultimo anno e mezzo ci sono stati unità di intenti e risultati senza precedenti. Negli ultimi 13 mesi abbiamo portato l'ippica in 300 agenzie in più, di cui circa 60 solo nell'ultimo trimestre: è importante perché crediamo che sia necessario dare visibilità al prodotto e dargli spazio in agenzia sia un investimento che ha un ritorno anche per l'online. Va capito quali sono i trend per i giocatori, e serve un esercizio per capire se ci sono delle cose – tipo la posta di gioco a un euro – che si possono fare senza rivedere integralmente il protocollo. Però, bisogna darsi del tempo. Sicuramente abbiamo aumentato le quote per rendere il prodotto più competitivo, sfruttando il taglio della tassazione”.

Michele Rosi, Coo di Mst, offre il polso del mercato delle scommesse ippiche: “Come provider tecnologico stiamo supportando gli investimenti dei concessionari per migliorare il servizio di raccolta e diffusione delle immagini televisive delle corse. Per quanto riguarda il prodotto partirei dai miglioramenti fatti, tre anni fa abbiamo cominciato con la commercializzazione delle immagini delle corse italiane, abbiamo collaborato con la programmazione delle corse, ponendo miglioramenti importanti. Ci sono quattro fattori importanti per migliorare il prodotto scommesse ippiche: le immagini, i dati che spesso non sono accurati e immediati, i minuti di ritardo, che sono essenziali in un palinsesto di gioco, la competizione delle corse che è ancora leggermente più bassa rispetto a quella dei concorrenti internazionali, specie sul numero dei partenti. Da ultimo la visibilità nei palinsesti generalisti: è importante che l'ippica ritorni all'interno dei canali multimediali, social e inverta il trend attuale. Come Mst stiamo lavorando con l'importazione del sistema di dati negli ippodromi, l'allargamento dell'offerta di gioco, la digitalizzazione di tutti i dati nella rete vendita per garantire la stessa esperienza dell'online, azioni di supporto della filiera e degli operatori per portare l'ippica in giro per l'Italia".

Per la costruzione di un prodotto appetibile per Elio Pautasso, presidente di Federippodromi, bisogna “aumentare i ricavi, per avere più soldi da investire sulle strutture e sul prodotto. La riduzione della tassazione anche se non ha avuto ancora risultati è un primo passo per il rilancio delle scommesse ippiche. Abbiamo notato che i punti vendita stanno aumentando, ed è già un bel passo in avanti. Invito anche a curare le scommesse al totalizzatore e non solo quelle a quota fissa. Ci sono due punti centrali: la riforma del settore è fondamentale per rilanciarlo, con la creazione di un'agenzia come proposto dallo stesso Masaf, auspico che sia un progetto rapido nella sua esecuzione e messa a terra; un altro cardine è permettere di istituire all'interno degli ippodromi delle grandi centrali di raccolta del gioco e nello stesso tempo utilizzare quella tassazione per finanziare l'ippica, la filiera, l'allevamento, la modernizzazione degli ippodromi".

Invece Lorenzo Stoppini, direttore business unit Ippodromi Snaitech, offre la sua esperienza su come far tornare il pubblico negli ippodromi: “A Milano dal 2015 Snaitech ha cominciato a domandarsi come fare per riportare gente all'ippodromo San Siro, attraverso eventi, concerti, festival, e man mano avvicinare le famiglie alle corse, ad esempio con iniziative per bambini; sono stati messi cinque maxi schermi per seguire le corse, poi ci siamo dedicati alle scommesse. Non contenti di questo, poi abbiamo un sistema di pacchetti fronte pista in cui il pubblico può scegliere fra più quote diverse che vengono proposte per lo stesso evento. Vuole essere un modo di più per far appassionare il pubblico. Il legame fra le scommesse e l'ippodromo è indissolubile, bisogna continuare a lavorare per portare le persone negli ippodromi e farle appassionare alle corse”.

Alessandro Arletti, fondatore di Studio Arletti and Partners, e portavoce dei 24 soggetti della filiera che qualche mese fa hanno presentato al Masaf una proposta per riformare le scommesse ippiche, riassume gli spazi d'intervento ancora aperti per rilanciare il settore: “Il nostro intento è quello di portare soluzioni concrete. Abbiamo formato un comitato tecnico con persone dalla lunga esperienza nel comparto, e redatto un documento che possa dar vita a un confronto che noi auspichiamo con le istituzioni, non solo con il Masaf ma anche con Adm, perché riteniamo che unendoci possiamo portare avanti un'azione comune per cambiare la situazione. Noi vogliamo unire i totalizzatori, un allineamento della tassazione anche per il totalizzatore, aumentare la raccolta, e anche una tipologia di scommessa più istantanea, più semplice, pensata innanzitutto per le nuove generazioni, chiamata 'take five'. Ritengo che la proposta più concreta sia quella di poter fare un altro tavolo di confronto più tecnico con gli interlocutori per trovare una soluzione, portare gettito allo Stato e alla filiera ippica, e assicurare la tenuta del sistema. Non possiamo scordarci di quello che rappresentano storicamente l'ippica italiana, il trotto e il galoppo”.

IL DIBATTITO – Conclusa la tavola rotonda vera e propria, a prendere la parola fra il pubblico è Giorgio Sandi, storica figura di spicco dell'ippica, che sottolinea: “Ho ritrovato in questo consesso una forte volontà di ripresa da parte di tutti, dal Masaf ad Adm, passando per i concessionari e la filiera ippica. È il momento di fare un passo avanti: noi dobbiamo fare velocemente tutto quello che è possibile, in primis la riforma della governance, che ha bisogno di risorse. La maggior parte dei proprietari di cavalli di trotto li fanno correre per poche centinaia di euro, che vedranno fra diversi mesi, quindi la maggior parte di loro spariranno. La maggior parte degli allevatori ora fanno fatica a vendere i cavalli, il rischio è che la filiera si inceppi. Negli ippodromi ci sono interventi da fare, in alcuni di loro è davvero brutto andare a correre. Quindi dobbiamo fare tutti uno sforzo collettivo urgente, se non interveniamo subito non ci sarà alcun salto di qualità. Nel fare una nuova scommessa, una nuova corsa si possono sperimentare delle modalità diverse per farla, una nuova attrattività da promuovere. Dobbiamo trovare nuovi motivi di interesse per il pubblico. Se tutti ci impegniamo sono convinto che l'ippica abbia un grande potenziale per gli scommettitori, è vicina al mondo del cavallo e la gente va riavvicinata ad esso, perché la corsa è l'apoteosi del cavallo, Quando si parlerà della trasformazione delle corse al totalizzatore, che è così importante?”.

A rispondere è Mario Lollobrigida (Adm): “Noi siamo disponibili ad accogliere e a valutare proposte, ma dobbiamo partire dal presupposto che alcune scommesse, anche al totalizzatore, non funzionano. Ma siamo disponibili a promuovere nuove tipologie di scommesse, sfoltendo quelle che non hanno senso”.

 

 

 

 

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