Ippica: Lollobrigida (Mipaaf) apre al confronto, le prime richieste della filiera
Allenatori, allevatori, guidatori e rappresentanti degli ippodromi rispondono alla 'promessa di confronto' del neo ministro all'Agricoltura, Lollobrigida, all'inaugurazione di Fieracavalli.
“È un mondo che va riorganizzato, ridefinito, immaginato secondo le nuove criticità che sono emerse con il cambio dell’intero sistema negli ultimi trent’anni.
Non deve essere una zavorra, per il nostro sistema, ma un modello che viene riscoperto”.
Sono le parole pronunciate, a margine dall'inaugurazione di Fieracavalli, dal neo ministro dell'Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, alla sua prima esternazione diretta in tema di ippica.
Il ministro, in un'intervista all'agenzia d'informazione Italiaambiente, anticipa l'intenzione di avere “un confronto con le associazioni di categoria e di settore e con gli altri ministeri per creare un piano strategico, ovviamente mantenendo anche una correlazione con le altre istituzioni, partendo dai Comuni, e ragionare su come svilupparlo o meglio rimetterlo al centro dell’attenzione.
Negli ultimi anni, in merito al mondo dell’ippica si è diffusa la considerazione che sia una zavorra della quale liberarsi velocemente e noi invece la riteniamo una risorsa”.
Pronto il commento di alcuni rappresentanti del settore a GiocoNews, che ne approfittano per mettere sul tavolo alcuni temi, sui quali sarà chiamato a pronunciarsi anche il futuro sottosegretario del ministero dell'Agricoltura con delega all'ippica - incarico per il quale sono in lizza Patrizio La Pietra e Luigi D'Eramo – che verrà definito probabilmente in uno dei prossimi Consiglio dei ministri, visto che in quello in programma oggi, 4 novembre, si dovrebbe procedere al varo di un decreto-legge per riordino e la ridenominazione dei ministeri, comprensivo del passaggio dall'acronimo Mipaaf a Masaf.
Cominciamo dal mondo degli ippodromi e da Elio Pautasso, presidente di Federippodromi.
“Ringraziamo il ministro Lollobrigida per l'attenzione che ha dedicato all'ippica durante l'inaugurazione di Fieracavalli.
Come operatori e gestori di ippodromi ci mettiamo immediatamente a sua disposizione per contribuire in modo costruttivo alla riforma e al rilancio della filiera ippica italiana.
Ci fa piacere infine sentire che il neo ministro considera l'ippica una risorsa e non un peso come invece lo è stato a volte nel passato. Auguri di buon lavoro”.
I primi temi su cui confrontarsi? “Attenzione alle bollette altissime e ai costi in generale”, rimarca Pautasso, che rilancia il grido d'allarme di qualche giorno fa, nel quale aveva chiesto “il sostegno delle istituzioni e del Mipaaf per evitare il rischio di chiudere tutto”.
Per Attilio D'Alesio, presidente di Coordinamento ippodromi, “le dichiarazioni rilasciate dal neo ministro Lollobrigida a Fieracavalli sono molto condivise da questa associazione: siamo in attesa dell'annunciato 'confronto' con le rappresentanze della filiera per la creazione di un piano strategico finalizzato alla salvezza ed al rilancio dell'ippica nazionale, che, come ha detto il ministro, non è una 'zavorra', ma ha una grande storia e grandi valori sociali e sportivi da tutelare.
Molti sono i temi urgentissimi da affrontare e da risolvere: e quindi in primis il ministro istituisca un tavolo di lavoro permanente per discuterne e trovare le soluzioni".
Roberto Faticoni, in rappresentanza del Sindacato italiano allenatori guidatori, commenta: “Come Siag abbiamo partecipato all'inaugurazione di Fieracavalli e abbiamo ascoltato le parole di Lollobrigida sull'ippica italiana. Logicamente è un mondo nuovo per il ministro – che ci è sembrato un 'uomo del fare' -, supportato anche dal presidente del Veneto Luca Zaia, che ha fatto un discorso a 360 gradi sull'ippica, parlando di sella, trotto, galoppo.
Noi come associazione di categoria insieme con Enrico Tucci e a tutto lo staff del Ministero eravamo presenti a Fieracavalli e aspettiamo con ansia un invito da parte sua, o chi per lui, per presentare le nostre idee sul mondo ippico.
Aspettiamo anche l'attribuzione della delega all'ippica, staremo a vedere l'evoluzione della situazione. Sarebbe giusto che fosse il ministro a occuparsi direttamente del settore, invece di farlo seguire ad altri, come ha fatto il Governo precedente”.
Per Faticoni le parole chiave su cui dovrebbe vertere il confronto, con una certa urgenza, sono tre: “Pagamenti, risorse, riforma”.
Ottavio Di Paolo, presidente di Anag - Associazione nazionale allenatori galoppo, oltre al fare il consueto “in bocca al lupo” al ministro Lollobrigida e a ringraziarlo per l'attenzione mostrata verso l'ippica, auspica che il settore “sia davvero considerato una fonte di opportunità e di crescita per lo Stato italiano come accade all'estero, come ad esempio in Francia, dove è un volano di grossi investimenti.
L'Italia ha una storia che parla da sé ma che ora fa i conti con il degrado e la decadenza delle strutture, i mancati incentivi all'allevamento dei cavalli di livello, cosa che ha portato ad un appiattimento, ad una discesa della qualità.
Quindi, sì, va riorganizzato un po' tutto, e non andrebbero dispersi alcuni dei traguardi raggiunti con il precedente sottosegretario – Francesco Battistoni – e con la dirigente Teresa Nicolazzi (PqVII del ministero), che hanno apportato grandi benefici alla categoria del galoppo: per la prima volta, attraverso un decreto, è stato istitutito un tavolo tecnico che si tiene una volta al mese, per definire una programmazione centralizzata, cosa che prima non c'era, e che ogni ippodromo gestiva in autonomia, senza un coordinamento nazionale. Altro traguardo importante è stata la nomina di un delegato per i pagamenti, per cui sta per uscire un decreto ad hoc, e grazie al quale il sistema dei pagamenti per il galoppo passerebbe a 60 giorni.
Quindi, sì, bisogna riorganizzare, ma senza smontare quanto di buono è stato fatto e programmato finora.
L'obiettivo – e per quello stavamo lavorando con Battistoni (che ringrazio perché nessuno prima di lui ha fatto così tanto per l’ippica) e il Mipaaf – per cambiare la nostra ippica seguendo il modello francese: un modello vincente, con tanti oneri per gli operatori, ma capace di risollevare il comparto e fargli raggiungere un livello importante in Europa, mentre ora possiamo dire di essere la serie C dell'ippica europea.
A differenza del trotto, il settore del galoppo ha con Ang una voce univoca, quindi è possibile far attenzionare al ministro le richieste di tutti gli operatori: allenatori ma anche allevatori, fantini, proprietari, ed essere l'espressione di volontà condivise”.
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