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Iva vendita cavalli: nodo aste, attesa per l'iter del Ddl Omnibus

03 settembre 2024 - 11:02

Al via al Senato l'iter del Ddl Omnibus, occhi puntati sulla norma sul taglio dell'Iva per i puledri. Il parere dell'avvocato Dagnino.

Scritto da Fm

© Engin Akyurt / Pixabay

Domani, mercoledì 4 settembre, le commissioni Bilancio e Finanze del Senato esamineranno, in sede referente, il Ddl di conversione in legge del decreto-legge Omnibus (9 agosto 2024, n. 113, recante misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi ed interventi di carattere economico), che prevede la variazione dell'aliquota Iva nelle compravendite di cavalli, ridotta al 5 percento rispetto al 22 percento del passato, e riferita alle cessioni dei cavalli entro i 18 mesi dalla nascita. 

Una misura che potrebbe essere confermata o cambiare forma e sostanza nel corso dell'iter in Parlamento del Ddl, chissà se accogliendo, attraverso un emendamento al testo (che, volendo, va presentato entro il 13 settembre), l'auspicio espresso dalla gran parte degli allevatori di applicare tale taglio alle cessioni dei cavalli entro i 24 mesi dalla nascita.

Una questione non di poco conto, viste le centinaia di puledri attualmente invenduti, che ha portato molti allevatori a decidere di non farne generare altri, non facendo montare centinaia di fattrici. Con tutte le conseguenze del caso, che si ripercuoteranno su tutta la filiera ippica.

Senza contare che nei mesi di settembre e ottobre sono in calendario le aste yearling di trotto e galoppo che metteranno appunto in vetrina i puledri di età compresa tra il 1º gennaio dopo la nascita fino al 1º gennaio dell'anno seguente.

In vista di questi importanti appuntamenti, si moltiplicano sui social le congetture su quale Iva applicare, considerando che il decreto Omnibus deve essere convertito in legge entro il 10 ottobre, vista la pubblicazione in Gazzetta ufficiale avvenuta il 10 agosto.

Quindi, secondo quanto si legge sul seguitissimo gruppo Facebook “Grandi cavalli-grandi corse-grandi eventi dell'ippica dei nostri giorni”, per l'asta Its del 9 settembre i cavalli nati dal 9 marzo sono pagati con l'Iva al 22 percento, quelli nati prima al 5 percento.
All’asta del 10 settembre i cavalli nati dal 10 marzo sono pagati al 22 percento, quelli nati prima al 5 percento.
All'asta Sga del 21 settembre, per i puledri nati dal 21 marzo in poi verrà applicata l'Iva al 22 percento, per quelli nati prima al 5 percento.

Il dubbio si porrà per l'asta Anact in programma il 12 ottobre all'ippodromo romano di Capannelle: in questo caso si attende voto del Parlamento che deve confermare senza emendamenti il decreto in vigore.

Il tutto a condizione di emettere fattura dopo la definitiva battuta del martello da parte del banditore, altrimenti avendo 12 giorni di tempo per inviare la fattura, per ogni giorno che si aspetta restano esclusi i nati del 10-11-12 marzo in poi, e via dicendo.

Sull'applicazione del taglio dell'Iva e il “cosa succederebbe se” abbiamo chiesto lumi all'avvocato tributarista Alessandro Dagnino, il quale ha innanzitutto ricordato cosa prevede l'articolo 77 della Costituzione italiana: “II Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria.
Quando, in casi straordinari di necessità e d'urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni”, ed evidenziando in particolare questo punto: “I decreti perdono efficacia sin dall'inizio, se non sono convertiti in legge entro sessanta giorni dalla loro pubblicazione.
Le Camere possono tuttavia regolare con legge i rapporti giuridici sorti sulla base dei decreti non convertiti”.

Perciò, rimarca l'avvocato Dagnino, ora un allevatore può vendere il proprio puledro al 5 percento. In genere se un decreto legge non viene convertito in legge vengono fatti salvi i rapporti esauriti, con espressa regolamentazione”.

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