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Viani (Upg): 'Riforma ippica, centrale dialogo all'interno della filiera'

04 gennaio 2025 - 10:17

Per Antonio Viani, presidente dell’Upg, per riformare l’ippica è centrale l’unione di intenti con tutte le forze del settore, a cominciare dagli allevatori.

Scritto da Fm
Il presidente dell'Unione proprietari galoppo, Antonio Viani © Pagina Facebook

Il presidente dell'Unione proprietari galoppo, Antonio Viani © Pagina Facebook

L'ippica ce l’ha decisamente nel sangue, visto che il padre Sandro è stato famoso in tutto il mondo per essere l’allevatore del campionissimo Varenne, ma la passione di Antonio Viani va oltre il fatto di essere cresciuto in una famiglia che si dedica da sempre al cavallo trottatore.

Anzi, per evitare dei confronti ha deciso di scegliere un'altra disciplina, finendo poi col diventare il presidente dell’Unione proprietari galoppo.

Gli abbiamo quindi posto una serie di interrogativi centrati sulle sorti del galoppo italiano ma anche sul rilancio complessivo del settore.

In questo momento, qual è la situazione e quali sono le prospettive della categoria?

“Arriviamo da un periodo difficile. La crisi dell’ippica ci ha colpito pesantemente, il galoppo ancor più che il trotto, per via della competizione che da noi è globale. Siamo stati costretti a vendere i migliori prodotti (soprattutto le femmine che rappresentano il futuro) perdendo appeal internazionale, in termini di status delle nostre corse e in termini di capacità attrattiva verso l’esterno.

Inoltre, abbiamo assistito a quello che potremmo definire un vero esodo: fantini, allenatori e soprattutto proprietari hanno lasciato l’Italia per trasferire la loro attività all’estero e questo ha reso il nostro sistema più povero.

Nonostante tutto questo, il galoppo italiano ha però mostrato una resilienza eccezionale e in questo ultimo biennio assistiamo a segnali incoraggianti, grazie anche a una rinnovata attenzione da parte del ministero dell’Agricoltura.

Non saremo ancora tornati ai fasti di un tempo, ma c’è voglia di galoppo e nelle nostre corse di selezione ci stiamo difendendo in maniera egregia.

Datemi dell’inguaribile ottimista ma sono fiducioso, il fuoco cova sotto le ceneri e si stanno creando le basi per ripartire. Bisogna però continuare in questa direzione, dando certezze al sistema, attraverso una visione strategica di sviluppo nel medio periodo che consenta ai proprietari italiani – davvero eccezionali viste le tante difficoltà che hanno passato e che in parte vivono ancora – di investire con fiducia.”

 

La legge 143 del 7 ottobre 2024 ha previsto l’applicazione della riduzione dell’Iva sulle vendite dei puledri per gli animali “fino al 31 dicembre dell’anno successivo a quello della nascita”. Questa misura quanto è importante per i proprietari?

“È una misura fondamentale per tutti e per noi proprietari in particolare. Se ci pensate le scuderie di galoppo al 90 percento sono persone fisiche o società che non possono contabilizzare l’Iva come partita di giro, quindi grazie al provvedimento presentato dal Ministero, un plauso gli va tributato, è come se gli acquirenti di cavalli italiani usufruissero di un sensibile sconto nell’acquisto dei puledri.

Capite bene quanto questo sia un vantaggio enorme per noi proprietari e ovviamente anche per i nostri amici allevatori, che hanno lavorato in maniera encomiabile per questo. In aggiunta, grazie a questa norma, si stabilisce finalmente il principio che l’ippica è attività agricola a tutti gli effetti e questo apre a scenari futuri davvero promettenti.

Infine, vorrei ricordare che siamo gli unici in Europa ad avere una aliquota Iva così bassa sulle vendite degli yearling. Per una volta siamo all’avanguardia.”

 

Quanto sono importanti il dialogo e la comunanza di intenti con gli allevatori?

“Per mia natura ritengo sempre produttivo fare sistema e quindi ancora di più trovo fondamentale lavorare assieme alla categoria che rappresenta, come noi, uno dei due pilastri del settore. Senza proprietari non si fa ippica, ma è anche vero che senza allevatori è molto difficile creare un sistema ippico di successo. In Italia poi un eventuale dualismo non si pone neppure, perché molti allevatori sono anche proprietari e viceversa, sarebbe assurdo creare tensioni tra le due categorie.

Un esempio positivo ce lo dà proprio la questione dell’Iva: noi proprietari, pur avendo presentato inizialmente un progetto di riforma, ci siamo subito resi disponibili a supportare in ogni modo le richieste di Anac, senza inutili personalismi. Sapevamo che era una misura utile per il settore e abbiamo appoggiato gli allevatori in toto. Questo è il modo migliore di lavorare e aggiungo anche l’unico per ottenere risultati.”

 

Che iniziative chiede per tutelare maggiormente la categoria dei proprietari?

“Per farci crescere vanno innanzitutto tolti quei lacci burocratici che rendono l’esperienza di essere proprietario di cavalli ‘difficile’, quindi partirei da una semplificazione e velocizzazione delle procedure. Questo significa anche implementare le normative per incentivare la nascita di sindacati e multiproprietà, un volano incredibile e finora sottoutilizzato qui da noi per aumentare i proprietari. Altrettanto importante, come accennato sopra, la creazione di un contesto chiaro e stabile dove operare. L’incertezza è il peggior nemico per un proprietario che investe.

Infine l’ospitalità: il proprietario deve sentirsi ben accolto. Troppo spesso quasi ci si vergogna a invitare amici e parenti quando corre il proprio cavallo, questa è la peggior pubblicità possibile.

Permettetemi una battuta: spero apprezziate che non ho parlato di montepremi o di velocità di pagamento dello stesso, non perché non siano importanti, ma perché trovo che queste siano condizioni necessarie ma non sufficienti da sole a incrementare la nostra categoria.”

 

Cosa ne pensa del calendario per il 2025?

“Averlo pubblicato con due mesi di anticipo è dimostrazione di professionalità e serietà dello staff ministeriale e va nel solco di quello che dicevo poc’anzi sulle certezze da dare agli ippici. In concreto ritengo sia un documento ben realizzato e che ci siano solo alcuni aspetti da limare, in agosto e dicembre, ad esempio, si corre troppo a mio modo di vedere, ma, lo ripeto, il metodo è quello giusto: confronto con le categorie e decisioni prese nei tempi promessi.”

 

Tempo fa lei ha detto che nella circolare di programmazione è centrale la questione del premio aggiunto, ma non solo. Quali sono le proposte di Upg in merito?

Il premio aggiunto è una importante leva per chi acquista cavalli italiani e facendolo contribuisce al benessere dell’intera filiera ippica nazionale. Aggiungo che premia solo chi acquista cavalli italiani validi, perché il premio è legato al risultato in pista, dunque non è un contributo a pioggia ma va nella direzione di premiare la qualità.

Oltre a questo, Upg ha dimostrato di avere a cuore l’ostacolismo e sono felice di constatare che le misure che avevamo inserito nelle circolare 2024 hanno contribuito significativamente a risvegliare il settore.

Gli ostacoli vanno riformati e rilanciati cercando di farne davvero il principale collegamento tra equitazione e ippica. Altro aspetto è quello legato alle iscrizioni a pagamento. Sono soddisfatto che il Ministero pare abbia recepito le nostre richieste e dovrebbe allargare per il 2025 il novero delle corse soggette a pagamento anche a tutte le corse comprese nella dotazione straordinaria. Obiettivo per il 2026 è estendere tale modalità a tutte le tipologie di corse.

Trovo sia una questione di serietà e, mi fa piacere dirlo qui, in questo contesto, anche un vantaggio per lo sviluppo del gioco in antepost.”

 

E che idee avete per il nuovo Regolamento antidoping?

“Tutto quanto migliora la trasparenza e la nostra immagine all’esterno va appoggiato, quindi siamo favorevoli a un nuovo Regolamento antidoping. Al galoppo oggi i controlli nei centri di allenamento sono tornati molto capillari, penso che inserirne anche altri al momento dell’arrivo dei cavalli in ippodromo per le corse insieme con una regolamentazione degli ingressi, tramite pass identificativi di chi ha diritto ad accedere all’insellaggio o alle scuderie, rappresenterebbe un passo avanti significativo.”

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