È stato pubblicato sul sito del ministero dell'Agricoltura il decreto istitutivo della Consulta nazionale dell'ippica, promossa dal sottosegretario Patrizio La Pietra.
L'organismo, avrà “compiti consultivi in relazione alle funzioni politiche di indirizzo nel settore ippico e per le attività connesse all’organizzazione dei giochi e delle scommesse delle corse dei cavalli” e avrà venti componenti, sempre che il presidente non decida di nominarne di ulteriori “individuati tra soggetti dotati di specifiche competenze professionali nel campo delle scienze giuridiche, economiche o sociali”.
Al momento sono previsti: “tre componenti in rappresentanza degli allevatori, di cui uno per il cavallo trottatore Italiano uno per il purosangue inglese e uno per il cavallo anglo arabo - due componenti in rappresentanza dei proprietari, di cui uno per il trotto e uno per il galoppo; due componenti in rappresentanza degli allenatori, di cui uno per il trotto e uno per il galoppo; un componente per i fantini del galoppo e un componente per i guidatori del trotto; un componente per i cavalieri dilettanti del galoppo e un componente per i gentlemen driver del trotto; quattro componenti in rappresentanza delle società di corse che gestiscono ippodromi; due componenti in rappresentanza dei giudici addetti al controllo tecnico e disciplinare delle corse, di cui uno per il trotto e uno per il galoppo; un rappresentante dei veterinari incaricati in ippodromo; un rappresentante dell’Anci; un rappresentante della Federazione italiana sport equestri”.
I compiti della Consulta, invece, sono i seguenti: “formula proposte relative agli interventi di sviluppo dell’ippica; propone modifiche ai regolamenti delle corse di cavalli, alla programmazione tecnica e al calendario delle corse; propone interventi di aggiornamento e riforma delle procedure di gestione del settore; pone all’attenzione del sottosegretario di Stato ogni ulteriore questione inerente al settore ippico, proponendo le possibili risoluzioni”.
Ma come è stata accolta dal settore l'istituzione della Consulta?
In generale in modo positivo, anche se non è mancato chi, specie sui social media, ha espresso qualche perplessità, sopratutto in merito alla sua composizione, ai criteri di nomina del presidente, o alla possibile delegittimazione delle associazioni rappresentative esistenti.
Ecco quindi, i commenti raccolti da GiocoNews.it.
Cominciamo da quello di Elio Pautasso, presidente di Federippodromi. “Non credo che una consulta creata per accogliere suggerimenti e cercare di migliorare il settore possa essere negativa. Sicuramente è un passo verso l'auspicata riforma del settore, prospettata dal sottosegretario La Pietra in più occasioni. Ma, di certo, non può essere l'unico passo. Ritengo che sia necessario lavorare sulla riforma della governance, dell'organizzazione e anche delle scommesse, come scritto anche nel decreto: ciò può fare da stimolo all'Agenzia delle dogane e dei monopoli per l'innovazione delle scommesse”.
Se lei potesse suggerire i primi punti da mettere all'ordine del giorno della Consulta, chiediamo a Pautasso, cosa proporrebbe? “Gli stanziamenti per l'ippica in Finanziaria, con l'obiettivo di capire e valutare quali sono le reali necessità del comparto almeno per un triennio, per poi arrivare a una riforma strutturale”.
Gli fa eco Attilio D'Alesio, del Coordinamento ippodromi: “L'istituzione della Consulta per l'ippica può essere un primo passo, insieme alla prossima nomina del direttore della Direzione nazionale per l'ippica, per la salvezza ed il rilancio del settore.
All'interno della Consulta saranno presenti tutti i rappresentanti della filiera e cosa molto importante anche un rappresentante dell'Associazione nazionale dei comuni.
Come Coordinamento ippodromi da tanto tempo ne chiedevamo l'istituzione e ringraziamo quindi il sottosegretario La Pietra per aver fatto questa scelta. Stiamo organizzando una riunione (una sorta di conclave) con tutte le società di corse per cercare di condividere i nomi dei nostri quattro candidati che poi dovranno essere eletti come previsto dall'articolo 4 del decreto ministeriale.
Questa può essere anche un'occasione per imparare a dialogare, a confrontarci ad ascoltarci ed a presentarci uniti nelle sedi istituzionali cosa che purtroppo non è mai avvenuto: la frammentazione è stata la causa principale della gravissima crisi in cui versa l'ippica nazionale ormai da troppi anni.
Tanti sono i 'problemi' da risolvere e la Consulta potrà essere il luogo dove discuterne e trovare le giuste soluzioni”.
Restando nell'ambito degli ippodromi, ecco le parole di Silvio Toriello, amministratore di Sistema cavallo, società che gestisce gli impianti di Follonica e Livorno. “L'iniziativa del Masaf dimostra la giusta attenzione della politica per il settore ippico, che deve essere rilanciato. La Consulta può rappresentare un luogo di confronto per dirimere questioni tecniche e per affrontare, attraverso un dialogo costruttivo tra le varie componenti della filiera, le attuali criticità. Il decreto che prevede l'istituzione della Consulta dell'ippica ha indubbiamente caratteristiche di 'democrazia e partecipazione'. Come rappresentante del settore ringrazio per l’attenzione riposta verso i gestori degli impianti a cui sono stati concesse ben quattro rappresentanze, sintomo tuttavia della segmentazione dei portatori di interesse che non fa bene al comparto. Auspico che la composizione dell'Organo consultivo, così come articolata, porti ad una selezione delle figure maggiormente rappresentative e che possono contribuire ad una risoluzione delle criticità. Indubbiamente è positiva la partecipazione di un rappresentante Anci che fa auspicare l'instaurarsi di rapporti virtuosi a livello di Partenariato pubblico privato tra ministero, Comuni, proprietari degli ippodromi e gestori”.
Per Roberto Toniatti, presidente dell'Associazione nazionale allevatori cavalli da trotto – Anact “l'istituzione della Consulta nazionale dell'ippica risponde esattamente alle esigenze del settore che finalmente vede, con questo Governo, un segnale di forte discontinuità con il passato'. È una decisione che accogliamo con grande soddisfazione perché risponde al processo di rinnovamento che il nostro comparto chiede da tanto tempo per far fronte alla crisi attuale e soprattutto per far ripartire gli investimenti e la fiducia degli allevatori italiani che con i propri cavalli conquistano prestigiosi trofei in tutto il mondo. Avevamo chiesto a questo Governo provvedimenti tangibili, voler oggi ripartire con questo organismo coinvolgendo tanti operatori del settore ci fa ben sperare e guardare al futuro con più serenità”.
Per il galoppo ecco le parole di Maria Cristina Pansini: “Stante la criticità del momento che il settore del galoppo sta vivendo ed in particolare l'annosa vicenda che continua a coinvolgere la Hippogroup Capannelle Srl con Roma Capitale con la possibile conseguenza della chiusura dell'ippodromo capitolino al 31 dicembre 2023, unitamente alla mancanza delle riforme che l'ippica si aspetta, sia per quanto riguarda le scommesse che per ciò che concerne la gestione tecnica ed economica del settore, ovvero, per quanto delineato nel disegno di legge del senatore Patrizio Giacomo La Pietra, mi auguro che l'istituzione della Consulta non distragga dalle criticità che affliggono il settore ormai da anni”.
Roberto Faticoni, in rappresentanza del Sindacato italiano allenatori guidatori, commenta: “A mio parere è una consulta ben strutturata, tutti gli operatori sono rappresentanti. Forse la criticità è l'esclusione delle categorie che fino ad oggi hanno combattuto per il settore”.
Il testo integrale del decreto è consultabile in allegato.