Vincite al gioco non riscosse, Adm: 'Sono 145 milioni di euro solo nel 2022'
Mario Lollobrigida, direttore della Direzione Giochi dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, fa il punto sulla destinazione delle vincite non incassate. Ed ecco quali sono i termini di prescrizione.
Ogni anno c'è chi si dimentica di riscuotere le proprie vincite al gioco.
Solo per il 2022, se le vincite annue fra SuperEnalotto, Lotto, lotterie e scommesse ammontano a 32 miliardi di euro, quelle non riscosse sono pari a 145 milioni di euro.
A fare il punto sulla destinazione dei premi non incassati è Mario Lollobrigida, direttore della Direzione Giochi dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, in un'intervista al Tg5: “Le vincite non riscosse vengono per lo più versate all'Erario; solamente per quanto riguarda le scommesse ippiche vengono destinate alla filiera ippica e per le lotterie istantanee vengono attribuite al montepremi delle lotterie successive”.
Stesso meccanismo per il Totocalcio, evidenzia il Servizio del Tg5: i premi non riscossi convergono nei successivi concorsi.
Lollobrigida quindi precisa: “Le vincite non riscosse si riferiscono solamente al gioco effettuato su rete fisica perché le vincite conseguite nel gioco online vengono accreditate direttamente sui conti gioco dei giocatori”.
I termini per la prescrizione delle vincite sono i seguenti: 45 giorni per le lotterie istantanee; 60 giorni per Win for life, Play your dare, scommesse ippiche di agenzia, Lotto; 90 giorni per SuperEnalotto, Superstar, Si vince tutto, Eurojackpot, scommesse ippica nazionale, scommesse sportive, Totocalcio, scommesse su eventi; 180 giorni per la Lotteria Italia.
L'episodio più eclatante nel 2008 quando non è stato riscosso un premio da 5 milioni. L'ultimo nel 2016, con due milioni di euro vinti ma mai incassati.
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