Rimozione apparecchi gioco a Trento, CdS: 'Gravi danni economici'
Il Consiglio di Stato sospende esecutività di una sentenza del Trga Trento che ha confermato la rimozione degli apparecchi da una sala giochi.
“L'immediata esecutività della sentenza impugnata, potendo cagionare l’interruzione dell’intera attività della sala giochi, nonché una seria compromissione dei beni patrimoniali dell’odierno appellante deve, nel bilanciamento degli interessi pubblici e privati coinvolti, essere, dunque, sospesa, vista l’opportunità di mantenere la res adhuc integra nelle more della fissazione dell’udienza di merito.”
Lo sancisce il Consiglio di Stato nell'ordinanza con cui accoglie l’istanza cautelare proposta dal gestore di una sala giochi di Trento per la riforma della sentenza emessa dal Tribunale di giustizia amministrativa di Trento lo scorso maggio, che ha confermato la validità del provvedimento di rimozione degli apparecchi per la violazione della legge provinciale per il contrasto al gioco patologico.
Il ricorrente ha rappresentato il fatto che, “per le specifiche caratteristiche e le concrete modalità di svolgimento dell’attività esercitata, l’ordinanza di rimozione degli apparecchi da gioco avrebbe prodotto effetti irreversibili sull’integrità della sua azienda e sulle fonti di sostentamento della sua famiglia”.
I giudici di Palazzo Spada quindi sospendono l’esecutività della sentenza del Tribunale di giustizia amministrativa di Trento, dando mandato alla segreteria di sottoporre al presidente della Sezione il fascicolo di causa per la fissazione dell’udienza pubblica di discussione del merito.
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