La politica industriale del settore, poi, ha tutti gli strumenti per vanificare una pubblica volontà punitiva nei confronti degli apparecchi da intrattenimento, che dovrebbe essere compresa e gestita (e quindi non strumentalizzata), e che oggi si esprime con il prelievo di stabilità, domani si appaleserà con un Preu oggettivamente più alto, e dopodomani si affermerà con un estenuante processo di ri-modulazione di orari/distanze/ superfici minime di ingombro per apparecchio”, tuona l’associazione degli operatori del gioco lecito. È quindi evidente “che il settore non si è unito nel momento di difficoltà, preferendo affrontare un tema alla volta e perdendo la visione di sistema di un futuro sul quale si è scommesso in termini di vantaggio di posizione, e non di evoluzione di comparto. Nulla di grave, solo una occasione persa. Detto ciò, si evidenzia come la tentazione di strumentalizzare i momenti di tensione e di difficoltà sia universale, e non solo in capo a chi si è accusato di voler marginare finanziariamente la situazione generata dalla legge di Stabilità e dai ‘bozzoni’ sulla legge delega”. Dai sondaggi condotti dall’associazione, “emergono infatti, ben precise casistiche, una delle quali non tutelabile dallo scudo della legalità, e dalla quale, pertanto, corre l’obbligo di discostarsi per non sovrapporla alla linea di As.Tro. Esistono gestori che – in tutto o in parte – hanno ottenuto dal punto vendita – formalmente o per fatti concludenti – la raccolta straordinaria della Legge di stabilità, ma non l’hanno trasmessa al Concessionario perché attendenti una ri-negoziazione accettabile e sostenibile. Questa posizione, per molti operatori, è dettata da una convinzione giuridica, secondo la quale onorare una imputazione di debito contestata significa rimuovere la contestazione, mentre per altri è ispirata dalla ricerca di un mero beneficio valutario”.
LE SOLUZIONI - As.Tro, pertanto, “mette a disposizione i propri consulenti a tutti gli iscritti, per consentire loro di giustificare e documentare le ragioni e i titoli per cui avviene il riversamento ai concessionari di quanto prelevato dal punto vendita, a titolo di legge di Stabilità, conservando in toto le proprie prerogative giuridiche connesse alla ri-negoziazione. Nei confronti degli operatori che, invece, hanno proceduto all’esazione straordinaria presso il punto vendita, al fine preordinato di trattenerla sino al limite massimo di rottura, As.Tro esprime totale distacco e disapprovazione, ravvisandosi, in tale condotta, un fattore di ostacolo alla battaglia collettiva condotta dall’associazione, per l’affermazione di una nuova stagione di rapporti contrattuali tra Concessionari e Gestori finalizzata a consegnare un futuro a tutto il circuito. Discorso diverso, ovviamente, vale nel caso in cui il punto vendita abbia opposto rifiuto totale o parziale alla esazione della legge di stabilità: in tal caso sarà il nominativo dell’esercente a dover essere trasmesso al concessionario, a titolo di responsabile della mancata messa a disposizione dell’importo”, conclude l’associazione.