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Report Cgia Mestre 2023: 'Raccolta apparecchi -27%, spesa online +13%'

10 ottobre 2024 - 11:50

Lo studio della Cgia Mestre su apparecchi e gioco online evidenzia lo spostamento della domanda anche nel post Covid. I numeri del settore.

Scritto da Cc

Roma - Nel biennio 2022-2023 la raccolta dell’intero settore del gioco lecito è cresciuta di oltre un terzo rispetto al periodo pre-Covid raggiungendo 147,6 miliardi di euro, le vincite sono aumentate in maniera più che proporzionale (+39,5 percento); rilevante il contributo al gettito pari a oltre 11,6 miliardi di euro, mentre il fatturato è salito del 12 percento (a fronte di un’inflazione che nello stesso periodo è salita del 16 percento).

Sono alcuni dei risultati dello “Studio sul settore dei giochi in Italia 2023 – Focus su apparecchi con vincita in denaro e online”, realizzato dalla Cgia Mestre e curato dai ricercatori Daniele Nicolai e Andrea Vavolo, presentato il 10 ottobre a Roma nell'ambito di un evento organizzato dall'associazione As.tro.

Partendo da un assunto: il 2023 è il secondo anno di ritorno alla normalità dopo il biennio 2020 – 2021 contrassegnato dall’emergenza sanitaria che ha comportato rilevanti ripercussioni per tutte le attività economiche. L’analisi dell’andamento dei principali parametri del gioco lecito è fondamentale per comprendere il nuovo assetto assunto dal settore nel momento in cui si trova oggetto di un processo di riforma.

Già nel 2021, grazie soprattutto al gioco online, si è recuperata la flessione subita nel 2020 a causa dell’emergenza sanitaria. Tuttavia, all’interno di questo quadro, si possono riscontrare differenti andamenti che dipendono in primo luogo da un diverso grado di sofferenza dovuto alle restrizioni sanitarie del biennio 2020-2021 e in secondo luogo da una diversa velocità di recupero.

Confrontando i dati del comparto Awp/Vlt con quelli cumulati di tutte le restanti tipologie di gioco, si legge nell'abstract del report della Cgia Mestre, “si nota come la raccolta al netto di quella delle Awp/Vlt sia costantemente in crescita (anche durante gli anni della pandemia). Inoltre, nel 2023 – rispetto al 2019 – mentre la raccolta del comparto delle Awp/Vlt è calata di oltre il 27 percento, quella delle rimanenti categorie di giochi (dato cumulato) è cresciuta del 78 percento. Di conseguenza il peso delle Awp/Vlt sulla raccolta totale è sceso dal 42 percento del 2019 al 23 percento del 2023”.

AWP-VLT, CROLLO DEL 27 PERCENTO - Limitando l’analisi al gioco fisico e ripartendolo in sette categorie di gioco si nota che “solo tre tipologie (giochi a base sportiva, giochi numerici a totalizzazione e lotterie) hanno recuperato i livelli pre-Covid (+2,4 miliardi di euro); tuttavia il loro recupero non è stato sufficiente a colmare il divario complessivo del gioco fisico la cui raccolta è calata (nel 2022) del 15 percento rispetto al 2019.

Delle rimanenti tipologie di gioco, tre (giochi a base ippica, lotto e bingo) hanno un divario limitato (circa il – 7 percento), mentre con un crollo di oltre il 27 percento (-12,7 miliardi) il settore delle Awp/Vlt è senza dubbio quello che ha sofferto di più; la flessione di questo comparto è quella che spiega maggiormente il calo dell’intero gioco fisico, visto che rappresenta il 54 percento della raccolta (anno 2022)”, puntualizzano i ricercatori. “Il comparto del gioco tramite apparecchi con vincita in denaro (Awp/Vlt) è stato quello che ha subito la più rilevante contrazione, principalmente a causa del lungo periodo di sospensione dell’attività, secondariamente per l’entrata in vigore di molteplici novità destinate ad influenzare negativamente la raccolta (riduzione del payout, aumento della tassa sulle vincite, entrata in vigore del sesto e settimo incremento annuo consecutivo delle aliquote del Preu); nel biennio 2020-2021 la raccolta si è contratta del 60 percento (- 28,3 miliardi).”

NEL POST COVID UN RECUPERO PARZIALE - La riapertura al pubblico delle attività, ha permesso solo un parziale recupero del pesante gap, sorge spontanea la domanda se il settore delle Awp/Vlt sia all’inizio di un lento periodo di recupero, oppure le tendenze manifestatasi nel 2022 siano destinate a perdurare e ciò non solo a causa delle novità introdotte, ma anche del lungo periodo di chiusura che potrebbe aver comportato uno spostamento della clientela, sottolinea il report della Cgia Mestre. “L’analisi dei principali parametri economici del settore al secondo anno di ritorno alla normalità sembra confermare che il comparto degli apparecchi da gioco con vincita in denaro si stia ridimensionando. Nel 2023 la raccolta complessiva delle Awp/Vlt è stata pari a 33,7 miliardi di euro, confermando il mancato recupero di 12,7 miliardi rispetto al 2019. Anzi, nel 2023 rispetto al 2022, si è avuto un leggerissimo ulteriore calo pari a 8 milioni di euro. Pertanto, rispetto al 2019, la raccolta è diminuita di oltre il 27 percento stabilizzandosi su livelli decisamente inferiori a quelli pre-pandemia”, si legge.

SI RIDUCE LA RETE DI VENDITA - Appare rilevante il ridimensionamento della rete di vendita. “Successivamente alla pandemia di è verificata una diminuzione sia degli esercizi che degli apparecchi. Nel 2023, rispetto al 2019 vi sono 7.300 locali in meno che ospitano le Awp che a loro volta sono calate di oltre 13.500 unità. Diminuisce anche la rete delle Vlt con oltre 3.400 apparecchi in meno; sembra relativamente tenere il numero degli esercizi con Vlt, calati di 529 unità. Il leggero aumento del numero medio di Vlt per singolo esercizio sembra indicare una tendenza all’aumento dimensionale.

GETTITO, FISCO E OCCUPAZIONE NEL GIOCO FISICO - Dal punto di vista fiscale il comparto Awp/Vlt fornisce un contributo ancora importante per l’Erario pari a 5,5 miliardi di euro corrispondenti a oltre il 47 percento del gettito dell’intero settore del gioco lecito. Inoltre, le aziende contribuiscono con ulteriori forme di prelievo che vanno ad accrescere il già rilevante apporto nelle casse dello Stato.

Si tratta di una lunga lista di imposizioni (Irpef/Ires, addizionali, Irap, Tari, diritto camerale, contributi previdenziali, etc) che ammontano a circa 830 milioni di euro portando il contributo complessivo a 6,3 miliardi di euro. Nel 2023, rispetto al 2019 vi sono stati circa 7.500 occupati in meno; In calo anche le imprese della filiera, se ne contano 8.500 in meno. Si tratta di riduzioni superiori al 14 percento che riflettono quelle dei margini del comparto. Si stima che, a fine 2023 le imprese della filiera Awp/Vlt siano 51.612 di cui 41.075 esercizi generalisti e 10.537 dediti prevalentemente al gioco lecito e produttori. Il numero degli occupati, intesi come unità di lavoro sostenute dal sistema Awp/Vlt si stima siano circa 44.000 unità.

ACCELERA LA CRESCITA DELL'ONLINE - Uno dei comparti del gioco legale che non ha risentito le conseguenze negative del biennio 2020- 2021 è quello del gioco online, anzi proprio in questo biennio ha accelerato il proprio percorso di crescita. In particolare, dal 2015 i tassi di crescita della spesa sono stati tutti a due cifre. “Nel biennio 2020-2021 si è avuta una vera e propria esplosione del gioco online, con un incremento della spesa rispettivamente del 45 percento e del 39 percento; tale accelerazione è chiaramente correlata all’emergenza sanitaria che da un lato ha limitato il gioco fisico, dall’altro ha elevato il livello di digitalizzazione degli italiani. Negli anni post pandemia, nonostante la riapertura del canale fisico e la fine delle limitazioni alla circolazione, la crescita del gioco online ha ripreso il proprio ritmo; dopo il relativo rallentamento del 2022 (+4 percento), nel 2023 la spesa è cresciuta del 13 percento, valore considerevole se si pensa che la base di calcolo della variazione congiunturale è più ampia; infatti, in termini assoluti si tratta di un aumento della spesa di 512 milioni di euro, un incremento superato solo negli anni del Covid”, recita la ricerca della Cgia Mestre.

Sorge spontanea la domanda se tra il calo del gioco fisico, in particolare del comparto delle Awp e Vlt e la forte crescita del gioco online, vi sia una correlazione, cioè se ci sia stata una qualche forma di sostituzione nelle preferenze dei giocatori poi consolidata. “La raccolta derivante dalle Awp/Vlt come pure quella delle slot online rappresenta la percentuale più rilevante rispettivamente della raccolta del gioco fisico e online. Confrontando le variazioni della raccolta delle due serie, si vede che a variazioni negative degli apparecchi fisici, corrispondono variazioni positive delle slot online. Se si sostituisce alla crescita anomala della raccolta delle slot online la media dei tassi di crescita del quadriennio precedente, si può stimare che circa 10,6 miliardi di euro possano derivare da uno spostamento dal gioco fisico al gioco online”.

Nel corso del 2024, ricorda la Cgia Mestre, è stato emanato il Dlgs 41/2024 di riordino del settore del gioco a distanza, nel provvedimento si trovano sia norme di carattere generale che norme specifiche, tra queste si prevede l’emissione di un bando per il rilascio di nuove concessioni per il gioco online, la regolamentazione dell’attività svolta dai punti vendita, l’accesso dei giocatori esclusivamente tramite apposite app o collegandosi a siti gestiti esclusivamente dal concessionario. Si ipotizza che queste misure vadano nella direzione di ridurre la filiera del gioco online tramite una riduzione dei concessionari, dei punti di ricarica e con l’eliminazione delle skin (gestori di siti web per l’offerta di gioco affiliati ad un concessionario)”.

I NUMERI DELLA FILIERA DEL GIOCO A DISTANZA ALLA LUCE DEL RIORDINO - I concessionari autorizzati ad operare nel settore del gioco online sono 81, di cui 54 italiani e 27 esteri. I risultati economici delle imprese italiane derivano da diverse attività connesse con il gioco lecito sia fisico che a distanza, complessivamente occupano 4.700 addetti. Da una prima analisi si stima che i proventi del gioco online dei 54 concessionari italiani rappresentino un ammontare di risorse in grado di sostenere almeno 1.800 – 1.900 lavoratori. Si tratta di un numero considerevole se si pensa che oltre ai concessionari la filiera è composta da ulteriori molteplici soggetti.

Dalla stessa lettura dei documenti ministeriali a corredo della riforma, si può prevedere che si sta andando verso una rilevante riduzione del numero dei concessionari. “Pur non essendo previsto un limite massimo di concessioni rilasciabili con il nuovo bando, è evidente che l’elevata una tantum (7 milioni di euro) ne limiterà il numero. Si deve considerare che l’80 percento della raccolta e l’85 percento della spesa sono riconducibili a sole 18 concessioni, in grado di realizzare volumi di spesa (raccolta meno vincite) superiori a 50 milioni di euro. Numerosità che arriva a 30 se si considerano le concessioni con volumi di spesa a partire da 20 milioni annui”, si legge nel focus sull'online. “Le rimanenti 56 concessioni si collocano al di sotto di questa soglia e insieme realizzano il 5,5 percento della spesa e il 6,3 percento della raccolta. Per i titolari di queste concessioni l’importo dell’una tantum con molta probabilità sarà troppo elevato per rinnovare la concessione e quindi uscirà dal mercato. Ipotesi questa che trova conferma nella relazione tecnica al provvedimento che stima il gettito ottenibile basandosi su una previsione di 50 concessioni. Inoltre, una ulteriore riduzione della filiera si avrà anche a seguito della regolamentazione dei Punti di vendita ricarica che molto probabilmente saranno destinati a dimezzare passando da 60-50 mila (cifra stimata negli stessi atti parlamentari) a 30 mila (cifra che si trova nella relazione tecnica).

Infine sono destinati a sparire i gestori indipendenti di siti web per conto dei concessionari (skin); nella nuova formulazione legislativa solo i concessionari sono autorizzati alla gestione del sito quale unico canale di accesso all’offerta di gioco. Pur non essendovi una quantificazione ufficiale delle skin, si tenga presente che i siti internet collegati alle concessioni sono 428.”

 

NICOLAI (CGIA MESTRE): “CALO DI IMPRESE E FATTURATO” - Il ricercatore della Cgia Mestre Daniele Nicolai sottolinea: “Nel mercato del gioco fisico le Vlt e le Awp rappresentano il 23 percento della raccolta del gioco totale ma nel gioco fisico rappresentano il 54 percento, un calo rispetto agli anni passati perché nel 2015 era pari al 68 percento; nonostante questo è ancora la parte preponderante del gioco fisico. Al secondo posto ci sono le lotterie in crescita, abbiamo Lotto che è stabile, e i giochi a base sportiva che registrano un lieve segno positivo. Questo per quanto riguarda il periodo dal 2019 al 2022, ma il gioco fisico nel 2023 lo stimiamo in quella soglia. Questo determina anche un calo dei punti dove si può giocare: il distanziometro ha allontanato i giocatori da questi punti e in 4 anni abbiamo 8000 punti in meno con 12mila apparecchi. Tutto questo ha riflessi sulla numerosità delle imprese e dal 2019 riscontriamo una profonda riduzione delle imprese che passano da 60milla a 51mila unità, un calo in linea con quello che è il fatturato reale."

VAVOLO (CGIA MESTRE): “GIOCO ONLINE, FILIERA RIDIMENSIONATA DAL RIORDINO” - Andrea Vavolo, ricercatore della Cgia Mestre, invece si sofferma in particolare sul gioco online, partendo da un quadro generale sul settore. “A livello di parametri, i dati ci dicono che l’evoluzione storica della spesa è cresciuta in maniera importante in pandemia: più 45 percento nel 2020 e più 39 percento nel 2021, poi cala negli anni a seguire e nel 2022 raggiunge il 4 percento. Le percentuali vanno lette però in maniera diversa. In termini assoluti infatti questo 4 percento è alto perché in termini economici è maggiore rispetto ai numeri relativi al pre-pandemia. Nel 2009 l'online incideva il 7 percento, e con l’esplosione in pandemia ha raggiunto il 60 percento vista la raccolta fisica contratta. Ora abbiamo un’incidenza del 56 percento; è importante se teniamo conto del fatto che il canale fisico ha riaperto.

Nel 2023 il fisico ha recuperato ma non è tornato ai livelli di prima. L’evoluzione futura ci dirà cosa sta succedendo, in questo momento però abbiamo una diminuzione del fisico a favore dell’online.

Nel 2022 l'online è diviso in 12 categorie. Quando ha riaperto il fisico solo tre categorie online dopo la pandemia hanno avuto un segno negativo: bingo, ippica e giochi a base sportiva. La maggiore crescita l’hanno riscontrata le slot, giochi di carte e poi le scommesse che rappresentano il 70 percento del settore, le slot il 48 percento del settore.

Sul riordino del gioco online, c'è un decreto legislativo che contiene norme di carattere generale, si pone l'obiettivo di tutelare la salute, garantire il gioco sicuro e contrastare efficacemente il gioco illegale, poi ci sono delle norme più specifiche e verrà fatto il bando entro il 31 dicembre 2024. Inoltre si stabilisce di regolare i punti vendita ricarica, i concessionari dovranno gestire i siti dedicati all’offerta di gioco.

Su questi punti si può ritenere che il settore vada verso un ridimensionamento della filiera in termini numerici.

Faccio delle osservazioni: non è previsto un numero massimo di concessioni però c'è da pagare l'una tantum da 7 milioni di euro per avere la concessione. L’80 percento del mercato è in mano a 18 concessionari. Pertanto non tutti avranno i mezzi finanziari per permettersi questa concessione. Sui punti vendita non ci sono indicazioni, ma anche qui è facile pensare che ci sarà un dimagrimento”.

 

 

 

In allegato il testo del rapporto nazionale sul gioco fisico per il 2023.

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