Slittano a febbraio 2024 le trattazioni alla Camera delle proposte di legge firmate da Mauro Berruto (Partito democratico) e Maria Chiara Gadda (Italia viva) in materia di tassazione delle scommesse e sport, e di disciplina dell'ippicoltura.
La Pdl Berruto (n° 534) propone l'"incremento delle aliquote dell’imposta unica sui concorsi pronostici e sulle scommesse relativamente ad alcuni giochi e destinazione del gettito alla promozione dell’attività sportiva", ed è attualmente all'esame, in sede referente, della commissione Cultura (sempre alla Camera), con il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti scaduto il 21 novembre, dopo essere stato rinviato più volte.
Nel frattempo martedì scorso, 28 novembre, il deputato Marco Perissa (FdI) ha annunciato di aver aggiunto anche il suo nome a quello dei sottoscrittori del testo della Pdl.
E ieri, nel comunicare il calendario dei lavori dell’Assemblea per il mese di dicembre 2023 e il programma per i mesi di gennaio e febbraio 2024, è stato fissato appunto al secondo mese del nuovo anno (ma il giorno non è stato definito) la trattazione della Pdl in assemblea.
La proposta di legge di Berruto, lo ricordiamo, prevede l'istituzione di un Fondo per la promozione dello sport, "con una dotazione di 80 milioni di euro annui a decorrere dal 2023, destinati al finanziamento di progetti di promozione dello sport, alla promozione di investimenti nei settori sportivi giovanili e alla promozione delle attività del Comitato italiano paralimpico", un fondo la cui copertura finanziaria si troverebbe nelle risorse rinvenienti dall'incremento, disposto dalla medesima proposta di legge, delle aliquote dell'imposta unica connessa a giochi di abilità a distanza con vincita in denaro e al gioco del bingo a distanza, alle scommesse a quota fissa diverse da quelle ippiche (sia quelle per cui la raccolta avviene su rete fisica, sia quelle per cui la raccolta avviene a distanza) nonché alle scommesse a quota fissa su eventi simulati".
Stessa sorte per la Pdl Gadda (n° 329), nella quale l'articolo 1 prevede una serie di “disposizioni per la disciplina delle attività di ippicoltura, svolte in forma individuale o associata, applicabili a tutti gli equidi, destinati alla produzione di alimenti per il consumo umano (Dpa) e non destinati alla produzione di alimenti (non Dpa)”, qualificando come “attività agricole” ai sensi dell'articolo 2135, comma 1, del codice civile, “l'allevamento e le attività di gestione della riproduzione, della gestazione, della nascita e dello svezzamento degli equidi, svolte in forma imprenditoriale e dirette alla cura e allo sviluppo di un ciclo biologico animale o di una fase necessaria del ciclo stesso”.
La proposta di legge è stata affidata alla commissione Agricoltura, che nei mesi scorsi ha avviato una serie di audizioni con gli attori del settore.