Camera: regolamentazione esports, Caso (M5S) chiede ciclo di audizioni
La commissione Cultura della Camera si confronta sulla risoluzione del M5S sulla regolamentazione degli esports, il deputato Caso chiede l'avvio di un ciclo di audizioni per 'approfondire i molteplici aspetti della materia'.
La regolamentazione degli esports torna d'attualità in Parlamento, grazie alla risoluzione proposta alla Camera dal deputato Andrea Caso (M5S) discussa dai membri della commissione Cultura nella seduta di ieri, 21 febbraio.
Secondo quanto evidenziato dallo stesso Caso, il settore degli sport elettronici, “sebbene in forte crescita, sconta tuttavia la mancanza di una regolamentazione normativa dal momento che non esiste una definizione normativa di esports, né tanto meno dell’attività di giocatore videoludico”.
Per il deputato pentastellato tale situazione limita “quindi l’espansione di un settore in piena ascesa e crescita economica, creando un freno allo sviluppo del settore. In altri Paesi europei (Francia in primis) e nel mondo (Stati Uniti e Corea del Sud), invece, esistono già norme che inquadrano e regolamentano l’attività di player e organizzazioni di questo settore”.
I gamer, osserva, “presentano problematiche ed esigenze specifiche, legate, ad esempio, alla assimilabilità degli sport e dei giochi elettronici agli sport tradizionali, ma per molte altre caratteristiche affrontano situazioni comuni agli altri soggetti che creano contenuti da rendere disponibili attraverso le reti digitali: guardando, infatti, alle modalità di svolgimento dell’attività, i giocatori sono assimilabili ai creatori di altri contenuti, distinguendosi solo per la particolarità del contenuto creato e reso disponibile l’inquadramento di questa categoria di lavoratori sul piano dei rapporti di lavoro è resa più complessa dalla presenza di un ulteriore livello di intermediazione delle attività, rappresentato dalle squadre alle quali possono appartenere i singoli giocatori e che possono regolare i propri rapporti con i giocatori stessi con contratti che possono definire eventuali compensi e ulteriori obblighi tra le parti”.
Caso quindi ricorda che “il 10 novembre 2022 il Parlamento europeo ha approvato una storica risoluzione che per la prima volta riconosce il valore degli esports e dell’intera industria videoludica, raccomandando agli Stati membri una 'strategia di lungo periodo per sostenere e incentivare il settore'” e sottolinea, inoltre, “come gli esports non solo abbiano un impatto economico perché possono creare un indotto con nuovi posti di lavoro, ma rappresentino anche un tema di inclusione sociale e di parità di diritti”.
In tale contesto ritiene che “legittimare e regolamentare in modo chiaro tale settore possa diventare una chiave anche per attirare le giovani generazioni, a considerare nuove opportunità di lavoro”.
Il deputato del Movimento cinque stelle ritiene opportuno “lo svolgimento di un breve ciclo di audizioni volto ad approfondire i molteplici aspetti di tale complessa materia” ed auspica che “sul testo della risoluzione, data l’estrema rilevanza dei temi trattati, si possa raggiungere la massima condivisione da parte di tutti i gruppi parlamentari”.
La “collega” di partito Valentina Barzotti in parallelo fa notare che “l’atto di indirizzo in esame si pone sulla scia dell’eccellente lavoro svolto nella scorsa legislatura sul tema dei creatori di contenuti digitali, in relazione al quale ricorda che venne svolta una indagine conoscitiva presso la XI Commissione, il cui documento conclusivo – durante l’esame del quale ella svolse il ruolo di relatrice – ha rappresentato un valido presupposto per un successivo epocale intervento normativo realizzato nel 2022 nel corso dell’esame della legge sulla concorrenza presso la X Commissione”.
Ricorda infatti che, “in quella sede, vennero approvati, per la prima volta, criteri di delega volti ad offrire ampie tutela ai lavoratori del comparto, individuando specifiche categorie per i creatori di contenuti digitali rispetto all’attività economica svolta, nonché a prevedere meccanismi dedicati alla risoluzione alternativa delle controversie tra creatori di contenuti digitali e relative piattaforme, nell’ambito di una disciplina a cui auspica l’Esecutivo dia oggi attuazione” e che “il tema degli esports, che venne affrontato anche in quelle precedenti occasioni con l’impegno di svilupparlo più approfonditamente in altra sede, merita una seria riflessione, anche attraverso lo svolgimento di un ciclo di audizioni, a fronte delle implicazioni di natura economica, geopolitica e professionale, che comportano, ponendosi peraltro anche questioni connesse alla tutela dei minori”, auspicando “un confronto costruttivo che conduca ad una piena condivisione tra i gruppi su un atto di indirizzo che definisce d’avanguardia”.
Il seguito della discussione è stato rinviato ad altra seduta.
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