Nella seduta del Consiglio regionale di oggi, 26 aprile, è stato approvato a maggioranza il Disegno di legge 192 che propone la proroga del termine di cui all'articolo 2 comma 1 della legge regionale 30 aprile 2012, n. 17 (Disciplina delle sale da gioco), già licenziato a maggioranza dalla commissione Salute in mattinata.
IL COMMENTO DI TOTI - Soddisfatto dell'esito il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. "Credo che oggi il Consiglio abbia fatto un buon lavoro. Avremo modo di confrontarci su tutto quello che è uscito nel dibattito odierno. Sulla proroga credo che ci siano stati ritardi a catena, non è una colpa un mese più o un mese in meno. Questo è un argomento davvero complesso che non può vedere una ragione soccombere rispetto ad un'altra.
In Conferenza Unificata Stato Regioni non è stato facile trovare un equilibrio, a cominciare da quello per la tenuta delle imposte. I consigli regionali dovrebbero fare battaglia comune per chiedere di incentivare chi disinstalla gli apparecchi da gioco attraverso un utilizzo di quel gettito di cui nessuno di noi ha possibilità di disporre. Non dico che ridurre l'offerta sia primario rispetto alla tutela dei posti di lavoro creati negli anni con l'emersione del gioco illegale. Siamo davanti a un percorso molto complicato e non è facile semplificarlo né prendere posizione su una sola parte. Io credo che non si possa semplificare oltre modo questo provvedimento, vanno tenute presenti le istanze di tutti, di chi si batte per ridurre l'offerta di gioco, come delle associaizoni di categoria, i temi delle Asl, gli investimenti delle Regioni per la cura e la prevenzione del Gap bloccati dal Tar. Le questioni da discutere sono tante, cercheremo di iniziare subito il confronto e far chiudere l'iter della nuova legge prima dell'estate".
IL DIBATTITO, LA MAGGIORANZA - Ad esprimere le posizioni della maggioranza durante il dibattito in Consiglio è Claudio Muzio di Forza Italia. "Tutti i soggetti che hanno interesse rispetto a questo tema dovrebbero fare un ragionamento a 360 gradi. Quanto alla legge del 2012, non sarebbe dovuta entrare in vigore 5 anni dopo: se l'obiettivo è fare una buona normativa non credo che dopo la proroga già in essere aspettare altri 2-3 mesi sia un problema.
Fermo restando che il problema non si può risolvere con una legge regionale sugli apparecchi, visto che comunque chi vuole può optare per il gioco online. Non basta a metterci la coscienza a posto".
Gli fa eco Franco Senarega (Lega Nord Liguria - Salvini): "Cerchiamo tutti insieme di incidere con sistemi efficaci e facili da mettere in campo per contrastare il Gap. Se il Tar non avesse bloccato l'erogazione dei fondi ministeriali per la cura e la prevenzione si sarebbe potuto lavorare su formazione e informazione, ad esempio.
Quindi meglio scegliere la proroga e lavorare tutti insieme per giungere alla migliore soluzione possibile".
MELIS (M5S): 'INCENTIVI PER LOCALI NO SLOT" - Nella parte del dibattito dedicata ai consiglieri di minoranza, Andrea Melis del Movimento 5 stelle sottolinea: "Oggi siamo al 26 aprile e di fatto siamo alla discussione di un'ulteriore proroga di legge regionale vigente già prorogata giusto un anno fa per evitare piena attuazione alla normativa stessa nella parte in cui prevedeva piena attuazione del distanziometro di 300 metri.
Il modo con cui è stato calendarizzato il percorso un po' stride con il regolamento del Consiglio che pone almeno 48 di tempo per l'iscrizione di un progetto approvato da una commissione all'ordine del giorno dell'Aula.
Sarebbe necessario dibattito più ampio ed esaustivo, che tocchi tutte le aree di questo fenomeno, che ha riflessi sulla salute, sull'economia e non solo". Melis poi passa in rassegna la diffusione degli apparecchi da gioco sul territorio e la spesa dei liguri nel comparto di 2 miliardi e 400 milioni di euro. "Se tale somma circolasse nell'economia reale della nostra regione avrebbe un impatto importante. Dobbiamo avere una visione politica e capire perché contrastare il Gap: il nostro compito è contenerlo il più possibile nei livelli istituzionali in cui è possibile farlo, quindi la Regione deve fare la sua parte, in base alle competenze che ha.
Certamente la legge del 2012 è migliorabile ma andrebbero sfruttate le sue potenzialità, ha funzionato per frenare a fase espansiva del gioco e metteva l'obbligo di ridurre in modo sensibile l'installazione di apparecchi entro 5 anni. La proroga c'è stata per aspettare l'intesa in Conferenza Stato Regioni ma c'è un passaggio che forse a qualcuno è sfuggito in cui si ventila ipotesi che gli apparecchi di nuovo tipo potrebbero essere esclusi da normative regionali sulle distanze.
La legge ligure dall'essere molto restrittiva è passata a perdere coraggio e al non portare a termine il suo percorso.
Senza dubbio è necessario sostenere locali che vogliono dismettere gli apparecchi, la Regione potrebbe farlo con ragionamenti sull'Irap o altri strumenti fiscali, per garantire periodo 'cuscinetto'. Stessa cosa potrebbero fare i Comuni. Invito il presidente Giovanni Toti a lavorare su questa possibilità".
PASTORINO (RETE A SINISTRA): "FARE VERA DISCUSSIONE SULLA LEGGE" - Per Giovanni Battista Pastorino di Rete a Sinistra - Liberamente Liguria - che nei mesi scorsi ha presentato una sua proposta di legge sul Gap,
bocciata dal Consiglio delle autonomie locali - "è evidente che l'intesa Stato Regioni non inficerebbe la legge del 2012, anche se è sicuramente perfettibile, che rappresentava il raggiungimento di un punto di equilibrio, frutto di un impegno bipartisan, Lega Nord compresa.
In commissione sono state illuminanti
le parole di Francesco Lalla, difensore civico della Liguria, che in questi giorni si augurava che la attuazione della legge vigente non venisse prorogata.
Ho capito che in 5 anni son cambiate alcune cose ma il problema si è infittito, ingrandito, quindi a maggior ragione si dovrebbe evitare una scelta 'a maglie larghe'. Questo è un arretramento pesante.
La Giunta per molto tempo non ha capito come applicare la legge, non è possibile che non si sia pensato di agire con delle leve fiscali per incentivare eliminazione degli apparecchi.
Come si fa a fare una buona legge se non c'è una definizione del problema, se la stessa Regione non riesce a dimensionare il problema, a capire qual è la sua reale diffusione, se contesta i soggetti che forniscono dati che si fondano su quelli dei Monopoli di Stato?
La legge del 2012 avrebbe meritato di andare in vigore e poi magari di essere limata, migliorata. Ho dei dubbi sulla possibilità di fare una nuova buona legge con la quantità dei provvedimenti che abbiano in discussione, non credo sia facile farla in breve tempo, fare una discussione vera con le minoranze, i soggetti in causa, trovare momenti di sintesi fra i vari attori.
Siamo arrivati al 26 aprile senza poter audire una serie di soggetti, e a votare la proroga come se non ci fosse stata dalla maggioranza una reale valutazione del problema, ma anzi una sua sottovalutazione. Mi auguro di sbagliarmi e di vedere dopo la proroga l'inizio di un percorso virtuoso in cui si faccia un lavoro di costruzione di norme di un certo tipo, partendo anche dalle sentenze sulla legittimità degli enti locali a legiferare".
ROSSETTI (PD): "GIUNTA NON SI ASSUME RESPONSABILITA'" - A concludere gli interventi per i consiglieri di minoranza è Pippo Rossetti del Partito Democratico. "La proroga di oggi è un macroscopico errore per il contrasto al gioco patologico. Nel 2012 la ratio della legge votata all'unanimità dai presenti in Aula era evidente: c'è stata una fase in cui c'è stato un eccesso di offerta del gioco per cui la Liguria aveva trovato un punto di sintesi, rendendo non ammissibili nuove concessioni vicine ad aree sensibili. Si era fatta una scelta precisa: la riduzione del gioco.
Malgrado le dichiarazioni in realtà la Gunta Toti dimostra volontà di non assumersi responsabilità e scaricare la risoluzione del problema sul Governo, e sull'intesa in Conferenza Unificata Stato Regioni. Ha assunto nella prima proroga del 2017 facendo appello al mantenimento dei livelli occupazionali, ma senza mai fornire i dati richiesti a riguardo.
Questa Regione non ha voluto assumere l'area di crisi per chi ha le concessioni, cosa che noi continuiamo a chiedere in nome di chi le ha. Pur di difendere lo status quo non ha voluto un aprire tavolo serio per capire quali azioni di incentivo promuovere a sostegno di quelle persone.
In 5 anni si potevano fare molte cose sulla ricollocazione dei concessionari e le misure da prendere a sostegno degli esercenti lavorando su Irap, Tari, con i fondi europei, ma non sono state fatte, nell'attesa della Conferenza Stato Regioni.
La Giunta deve assumersi la responsabilità etica e morale di non aver voluto toccare quello che c'è, di non aver fatto uno studio analitico preciso sulla diffusione del Gap nella popolazione, nonostante l'aumento delle segnalazioni dei Sert, e quando l'abbiamo chiesto c'è stato risposto che c'era un problema di risorse e di competenze, nonostante l'esistenza di un osservatorio a ciò deputato.
Non sono state fatte azioni sulla pubblicità di chi riceve finanziamenti dal gioco, non è stata aperta una comunità terapeutica per i malati di Gap promessa dall'assessore Sonia Viale, non state finanziate attività di informazione e informazione.
Si fa la proroga, si aspetta che lo Stato riduca gli apparecchi, si fa una sanatoria, ciò che c'è continua ad esserci.
Spiegateci come mai tutte le tappe promesse non sono state mantenute".