Contrasto al Gap, Regione Lazio nomina referente scientifico per la programmazione
La Regione Lazio nomina il referente scientifico per la programmazione degli interventi per il contrasto al gioco patologico. Faggiani (Osservatorio Gap) chiede di rivedere le regole dell'erogazione dei fondi.
Scritto da Redazione
Onofrio Casciani - Foto di repertorio © Parole dell'Alcol - Sitac / Pagina Facebook
Sarà lo psicoterapeuta Onofrio Casciani il referente scientifico della Regione Lazio per la programmazione sul gioco d’azzardo patologico relativa ai Fondi Gap 2021 e 2022.
A stabilirlo è un decreto del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, pubblicato sul Bollettino ufficiale regionale.
Casciani, dirigente psicologo presso l’ambulatorio specialistico “Disturbo da gioco d’azzardo” presso la Asl Roma1, nonché componente effettivo dell’Osservatorio nazionale per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo ed il fenomeno della dipendenza grave presso il ministero della Salute dal 2016 al 2022 e già coordinatore e responsabile scientifico del Programma regionale quadriennale di formazione sul Dga avviato nel 2018, svolgerà il nuovo incarico per un anno, con possibilità di successiva proroga, a titolo gratuito.
FAGGIANI (OSSERVATORIO GAP LAZIO): “RIVEDERE REGOLE SU EROGAZIONE DEI FONDI” - A commentare tale nomina è Domenico Faggiani, membro dell'Osservatorio regionale del Lazio sul fenomeno del gioco d’azzardo: “Va ricordato che il ministero della Salute, con decreti relativi alla programmazione per il Fondo Gap del 2021 e per quello del 2022, ha disposto che le Regioni, oltre ad indicare gli obiettivi perseguiti ed i relativi indicatori per il monitoraggio delle azioni, provvedano anche a designare un referente scientifico.
Bene quindi ha fatto la Regione a disporre la nomina del referente regionale, individuato nella figura di un professionista che segue da anni queste problematiche.
Relativamente al Fondo Gap, previsto dall’articolo 1 – comma 496 – della legge 28 dicembre 2015 n. 208, accanto alla nomina, da parte di ogni Regione, di un referente scientifico, si pone a mio avviso anche la necessità di una revisione delle regole relative alla erogazione ed alla successiva rendicontazione del Fondo.
Le modalità con le quali, fino ad oggi, sono avvenute le erogazioni, ed i tempi previsti per la rendicontazione, hanno creato e creano notevoli problemi non solo alle Regioni ma anche agli enti locali ed alle aziende sanitarie. Il rischio è quello che vi sia una interruzione dei trasferimenti, che di conseguenza porterebbe ad una interruzione dei servizi.
Si rende perciò necessario rivedere queste modalità puntando da un lato ad una semplificazione e, dall’altro, ad una programmazione pluriennale”.