Croatti (M5S): 'Non toccate il divieto di pubblicità del gioco in Tv e luoghi pubblici'
Il senatore pentastellato annunciando il voto favorevole alla modifica dell'art. 33 della Costituzione sull'attività sportiva chiede che non venga rimosso il divieto di pubblicità sul gioco d'azzardo.
Scritto da Daniele Duso
"Non toccate la norma che abbiamo fatto che bandisce la pubblicità del gioco d'azzardo dalle trasmissioni televisive e dai luoghi pubblici". Lo chiede il senatore del Movimento 5 stelle Marco Croatti, intervenendo in Senato alle votazioni del disegno di legge costituzionale n. 13, sulla modifica dell'articolo 33 della Costituzione italiana, che tratta dell'attività sportiva.
Nel comunicare il parere favorevole del Movimento, Croatti aggiunge che "serve cultura educativa e lo sport ne porta tantissima dentro di sé, anche nelle sue manifestazioni più importanti presenti in televisione. Sono modelli fondamentali. È proprio quello sport che passa nel mainstream che rischia di passare pessimi messaggi. Bisogna tenere alta la guardia e lo dico in questo contesto perché rimanga agli atti. Non toccate la norma che abbiamo fatto che bandisce la pubblicità del gioco d'azzardo dalle trasmissioni televisive e dai luoghi pubblici. Oggi molti non ci fanno più caso, ma grazie al Movimento 5 stelle, con il Governo Conte 1, è stata fermata la promozione del gioco d'azzardo in televisione e nei luoghi pubblici. Mentre guardavano le partite del loro sport preferito, i nostri figli venivano incentivati a scommettere continuamente ed era vergognoso. Questa cosa è stata fermata. Tale norma non dovrà essere assolutamente toccata".
Una difesa di uno dei principi contenuti nel Decreto dignità che il senatore Croatti ha sempre sostenuto, come in una intervista rilasciata a Gioconews nel gennaio scorso, quando ha ribadito che “quello che abbiamo costituito in questo Paese con il decreto Dignità sul divieto di poter fare pubblicità al gioco d’azzardo era stata una riforma epocale. Purtroppo non siamo al Governo da soli e le disposizioni del Dl Dignità vengono continuamente bersagliate e depotenziate. Alzeremo le barricate anche se siamo soli su questa lotta di buon senso”.