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Elezioni comunali 2024: prevale il centrosinistra, gli scenari per il gioco

25 giugno 2024 - 11:51

Fra i vincitori dei ballottaggi delle elezioni comunali del 2024 – con una netta prevalenza del centrosinistra nelle grandi città – in diversi si sono già occupati di gioco, da Sara Funaro (sindaca di Firenze) a Adriana Poli Bortone (Lecce).

Scritto da Fm
© Pxhere

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Sono ormai definitivi i verdetti del turno di ballottaggio delle elezioni comunali tenutosi il 23 e 24 giugno, a chiudere la tornata dell'8 e 9 giugno.

È tempo quindi di tracciare qualche bilancio, pensando anche alle ricadute che i risultati elettorali potrebbero avere per gli operatori del gioco (e quelli dell'ippica).

Cominciamo dai numeri.

Il centrosinistra ha conquistato o comunque tenuto la guida di 5 capoluoghi di regione: Firenze, Bari, Perugia, Campobasso e Potenza. Dopo aver già vinto a Cagliari al primo turno.

Il centrodestra invece ha avuto la meglio a Lecce, Rovigo, Verbania e Caltanissetta.

La nuova prima cittadina di Firenze è Sara Funaroche poche settimane fa ha espresso a GiocoNews.it il suo pensiero in tema di gioco pubblico, rivendicando anche le iniziative prese nella precedente consiliatura in qualità di assessora al Welfare: “Ecco, in attesa che il Governo si occupi di regolare ulteriormente anche il gioco nelle sale fisiche, credo che, come Amministrazione cittadina, accanto all’Osservatorio regionale esistente dovremmo costituire un Osservatorio comunale che lavori in sinergia con i servizi sanitari e le forze dell’ordine e che consenta di avere una fotografia costantemente aggiornata del fenomeno, di rafforzare il sistema dei controlli e quindi di perfezionare ulteriormente le azioni per arginare abusi e patologie.
Infine, proporrei di investire i proventi derivanti dalle ammende comminate ai gestori per eventuali intemperanze in attività di sensibilizzazione, nella promozione di progetti educativi, nell’implementazione delle azioni a difesa della salute dei cittadini e dei disagi sociali che spesso accompagnano i soggetti affetti da ludopatia e infine nel supporto economico alle associazioni impegnate a combattere il fenomeno e a quei gestori che decidono di dismettere le slot nei loro spazi per affrontare le dispendiose clausole di recesso."

 

A Bari a vincere è stato  Vito Leccese, già assessore provinciale di Bari nonché capo di gabinetto del Comune di Bari, fino alla fine del 2023, che punta a lavorare in continuità rispetto a quanto fatto dal predecessore Antonio Decaro, ma con una visione totalmente innovativa.

Nel suo programma elettorale non parla espressamente di gioco pubblico o simili, ma della volontà di investire “sul fronte delle legalità e dell’antimafia sociale, stringendo nuove alleanze con il tessuto civile, culturale e sociale della città”, come già fatto ai tempi in cui era capo di gabinetto e curava personalmente il dialogo con la Prefettura, la Questura, la Procura e le forze dell’ordine, sui temi della sicurezza urbana e della prevenzione .

In quest'ottica, chissà che non abbia seguito l’accordo siglato a settembre del 2023 tra Comune di Bari e Confcommercio per la realizzazione di un programma formativo sui rischi del gioco patologico rivolto a gestori e operatori proposto da Confcommercio Bari Bat e dall’Acadi - Associazione concessionari giochi pubblici, associazione di categoria aderente a Confcommercio.

Perugia invece ha scelto la prima sindaca della sua storia: Vittoria Ferdinandi, psicologa,  nominata cavaliere al merito della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella nel 2021 per il suo contributo nella "promozione di pratiche di autonomia e di inclusione sociale per i malati psichiatrici".

Anche lei nel suo programma non menziona direttamente il gioco pubblico, ma, anche in virtù della sua formazione e del suo mestiere, esprime un'attenzione particolare per la prevenzione delle dipendenze patologiche.

 

Anche Campobasso ha eletto per la prima volta una donna: Marialuisa Forte, provveditore agli studi della città molisana e già dirigente scolastico dell'istituto 'Pertini-Cuoco-Montini'.

Anche in questo caso, uno dei punti del programma elettorale è il “potenziamento dei progetti in essere per la prevenzione delle dipendenze patologiche”.

 

A Potenza alla fine l'ha spuntata Vincenzo Telesca, già consigliere comunale nelle ultime due legislature, con il quale il centrosinistra si riprende la guida del capoluogo lucano dopo 10 anni di governo del centrodestra.

Anche per lui, è fondamentale “la promozione della cultura della legalità e alla diffusione di buone prassi per prevenire truffe agli anziani e alle persone maggiormente vulnerabili” attraverso l’organizzazione di incontri formativi ed informativi con in cittadini, in stretta collaborazione con le forze dell’ordine.

Staremo a vedere se il nuovo sindaco e il nuovo consiglio comunale riprenderanno, e approveranno, il Regolamento sul gioco con vincita in denaro, la cui votazione era prevista nell'ultima seduta della precedente consiliatura e poi saltata per mancanza del numero legale (per protesta contro la ricandidatura decisa a Roma del sindaco leghista Mario Guarente).

 

Passando ai successi del centrodestra, cominciamo da Lecce, con la vittoria di Adriana Poli Bortone, più volte parlamentare – sia come deputata che come senatrice -, ministro nel primo Governo Berlusconi, e anche già sindaca della città pugliese, dal 1998 al 2007.

Nel suo passato da senatrice, nell'ormai lontano 2012, ricordiamo un suo intervento esplicito in materia di gioco pubblico, quando chiese di “eliminare totalmente gli spot sui giochi d'azzardo”.

Non dimentichiamo poi che, sempre da senatrice, fu una dei firmatari di un disegno di legge – presentato sempre nel 2012 - per la salvaguardia del cavallo, la costituzione di una consulta tecnica per l'ippica, la promozione di iniziative per il rilancio del settore.

 

Sceglie una donna anche Rovigo, dove si concretizza il successo di Valeria Cittadin, dirigente scolastica nonché membro della segreteria della Cisl Veneto. 

A Verbania invece vince Giandomenico Albertella, candidato come indipendente di centro-destra, architetto, che qualche anno fa ha già provato l'esperienza di sindaco, a Cannobio, ma è stato anche consigliere  della provincia di Novara.

Infine, a Caltanissetta, il voto premia Walter Calogero Tesauro, di professione avvocato.

Tornando ai dati e agli esiti complessivi delle elezioni comunali del 2024, nel complesso il centrosinistra dei 29 capoluoghi al voto (regionali o provinciali) ne ha conquistati 17 (prima ne aveva 13). Il centrodestra invece ne conquista 10 (ma partiva da 12), le liste civiche se ne aggiudicano due, mentre il Movimento cinque stelle perde quelli che governava già (Campobasso e Caltanissetta). 

Va comunque ricordata la bassa affluenza finale alle urne di questo turno di ballottaggio, pari al 47,71 percento.

 

I COMMENTI DI SCHLEIN E LA RUSSA – L'ultima parte di questo nostro speciale è dedicato ai commenti.

Ovviamente soddisfatta Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, che così posta sul suo profilo Facebook: “Una vittoria storica per il Pd e il campo progressista. Abbiamo vinto in tutti e 6 i capoluoghi di regione, strappandone 3 alla destra e con 3 nuove sindache. Da Campobasso a Perugia, da Firenze a Bari, da Potenza a Cagliari. Le città hanno bocciato la destra che governa e hanno mandato un messaggio chiaro a Giorgia Meloni: basta salari bassi, basta tagli alla sanità e no all'autonomia differenziata”.

Ed ecco la risposta del centrodestra, attraverso il presidente del Senato ed esponente di Fratelli d'Italia Ignazio La Russa: “Al di là dei risultati del secondo turno delle elezioni amministrative, di chi ha vinto e di chi ha perso, emerge un dato che deve far riflettere: il doppio turno non è salvifico e anzi incrementa l’astensione. Dal 62,83 percento del primo turno, in questa tornata elettorale si è scesi molto sotto il 50 percento e cioè al 47,71 percento. In qualche caso, si viene eletti con solo il 20 percento dei voti degli aventi diritto. A volte, viene addirittura eletto chi ha meno voti assoluti di quanti ne ha avuti l’avversario al primo turno. Inaccettabile. Occorre ripensare a una legge elettorale per le amministrative, magari seguendo l’esempio del doppio turno siciliano o inserendo idonei correttivi per evitare storture come queste e incrementare la partecipazione.”

 

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