Friuli, Pd: 'Gioco patologico, garantire continuità programmazione regionale'
Celotti e Pozzo, consiglieri Pd del Friuli Venezia Giulia, chiedono al presidente Fedriga di sollecitare una posizione condivisa delle Regioni dopo la cancellazione di fondo e osservatorio sul Gap.
Scritto da Redazione
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Continua a far discutere la decisione del Governo, in seno alla legge di Bilancio per il 2025, di sostituire l'Osservatorio e il Fondo nazionale per il contrasto al gioco patologico con un osservatorio e un fondo dedicati a tutte le dipendenze.
Il tema è al centro di un'interrogazione a risposta orale presentata al presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, dai consiglieri regionali del Partito democratico Manuela Celotti e Massimiliano Pozzo, intitolata “ Impatto delle modifiche normative nazionali sulle progettualità regionali legate al gioco d’azzardo patologico”.
Tale interrogazione ricorda che “l’articolo 66 della Legge 30 dicembre 2024, n. 207 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027) interrompe la continuità di un sistema che era riuscito a impegnare il Servizio sanitario nazionale, trasferendo alla Presidenza del Consiglio tramite il Dipartimento per le Politiche antidroga (Dpa) una generale competenza per la prevenzione, cura e riabilitazione delle dipendenze patologiche, compresa quella da gioco d’azzardo. In particolare: mentre istituisce il Fondo per le dipendenze patologiche, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, priva il ministero della Salute dell’Organismo consultivo chiamato a supervisionare i piani sociosanitari delle Regioni; sopprime l’Osservatorio per il contrasto del gioco d’azzardo – organismo finora presieduto dalla Direzione generale di prevenzione sanitaria – trasferendone in modo imperfetto le funzioni ad un nuovo Osservatorio nazionale permanente sull’andamento del fenomeno delle tossicodipendenze, presso il Dipartimento nazionale per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri”.
Inoltre, i due consiglieri evidenziano che “sebbene un decreto del ministro della Salute dovrà definire le modalità per il monitoraggio delle attività regionali e per le verifiche sulla destinazione effettiva dei finanziamenti risulta difficilmente ipotizzabile che tale previsione possa realizzarsi in assenza di un organismo consultivo dedicato e interno al ministero stesso” ed osservano “che la definizione dei criteri di ripartizione delle risorse è demandata a un decreto del ministro della Salute, sentita la Conferenza Stato-Regioni, e che questa modalità potrebbe determinare la sospensione o comunque una dilazione dei trasferimenti alle Regioni oltre che una modifica degli importi”.
Per questi motivi, Celotti e Pozzo interrogano il presidente della Regione per sapere: “Se e quali iniziative intende assumere per verificare che il nuovo assetto non sia pregiudizievole per il complesso delle attività sociosanitarie nei territori, sia rispetto alle tempistiche dei trasferimenti che rispetto all’ammontare degli stessi, al fine di garantire la continuità della programmazione regionale e il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza per il Disturbo da gioco d’azzardo e per le altre dipendenze patologiche. Se ritiene, visto il suo ruolo di presidente della Conferenza delle Regioni, di interessare questo organismo per sollecitare una posizione condivisa da parte delle Regioni stesse”.