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Lanzarin (Regione Veneto) su gioco problematico: 'Serve sensibilizzare'

14 marzo 2025 - 14:31

Intervenendo alla presentazione del progetto 'Cambio Gioco', dell'Asl Euganea, l’assessore regionale al Sociale Manuela Lanzarin sottolinea l'importanza di informare, anche tramite le scuole.

Scritto da Redazione
L'assessore veneto Manuela Lanzarin con, alla sua destra il Dg dell'Asl euganea, Paolo Fortuna, e più a destra don Diego Cattelan. A sinistra di Lanzarin il presidente della Conferenza dei Sindaci Filippo Giacinti

L'assessore veneto Manuela Lanzarin con, alla sua destra il Dg dell'Asl euganea, Paolo Fortuna, e più a destra don Diego Cattelan. A sinistra di Lanzarin il presidente della Conferenza dei Sindaci Filippo Giacinti

"Da questa meritoria iniziativa emerge tutta l’importanza della prevenzione anche sul gioco d’azzardo, una patologia grave, ma curabile se intercettata precocemente". 

Così Manuela Lanzarin, assessore regionale veneto alla Sanità e al sociale, intervenendo stamani, 14 marzo, alla conclusione del progetto “Cambio Gioco” realizzato dall’Ulss 6 Euganea e finanziato dal ministero della Salute che, dal 10 marzo a oggi ha catalizzato l’attenzione con una serie di incontri, dibattiti, relazioni di esperti, trasmessi sui canali social dell’Azienda Sanitaria patavina, affrontando una serie di tematiche legate alla prevenzione e spaziando tra vari ambiti come salute, educazione filosofia, neuroscienze e relazioni di cura.

"Come Regione", ricorda Lanzarin, "abbiamo una legge specifica dal 2019, che organizza e regola la prevenzione, l’intercettazione della persona ludopatica, la cura e infine la riabilitazione. Un percorso completo e opportuno, perché i dati ci dimostrano che bisogna sempre di più lavorare, informare, sensibilizzare, prevenire, coinvolgere le scuole con le agenzie educative, soprattutto perché, parlando di giovani, abbiamo di fronte il problema del gioco on line che non è intercettato. Nelle nostre Aziende Sanitarie", ricorda l'assessore, "ci sono ambulatori dedicati, operanti nei Serd e nei dipartimenti legati alle dipendenze e comunità riabilitative dedicate. Non si deve abbassare la guardia, perché il fenomeno è in crescita soprattutto tra i giovani e le conseguenze della ludopatia sono gravi sia dal punto di vista sanitario, che sociale, che famigliare”.

I dati presentati nel corso degli incontri parlano di un ammontare complessivo delle puntate effettuate dalla collettività dei giocatori (raccolta) in crescita, anche se non vi sono ancora dati consolidati da parte dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.

La stima presentata parla di un raccolta complessiva derivante dal gioco d’azzardo lecito nel 2024 pari a 160 miliardi di euro a livello italiano. Di questa cifra si stima che circa il 54 percento sia riferibile al gioco on line, mentre circa il 46 percento sia relativo al gioco su rete fisica.

In Veneto il giocato complessivo per la sola rete fisica si attesta sui 5 miliardi di euro (5.028.763.922,69 nel 2023 e 5.001.716.842,51 nel 2024, cifre che tuttavia non fanno riferimento alla spesa reale, ma comprendono anche le eventuali vincite nuovamente rimesse in gioco, Ndr).

I dati della regione Veneto parlano di un numero di apparecchi per il gioco lieve flessione nel 2024: le Vlt sono 5.506, mentre le Awp sono 19.888. Nel 2023 erano rispettivamente 5.524 e 20.082. Le Sale Vlt nel 2024 sono 377, mentre gli esercizi Awp sono 4.009.

Un quadro che viene definito "relativamente stabile", ma che secondo quanto riportato "descrive un fenomeno che ha importanti ricadute sul piano sanitario, socio sanitario e sociale. Ciò è vero in particolare, oltre che per le persone che soffrono di disturbo da gioco d’azzardo, per le famiglie, che spesso arrivano alla disperazione prima di chiedere aiuto".

Vengono presentati dati nazionali secondo i quali il numero degli studenti che giocano, in Italia, è superiore alla media europea. Il 45 percento dei ragazzi intervistati ha giocato almeno una volta nel corso dell’anno e di questi il 7 percento mostra un profilo di gioco problematico.

Nel corso dell'incontro si parla anche di videogame, sottolineando come negli ultimi due decenni, con la crescente popolarità di smartphone e tablet, i videogiochi siano diventati sempre più diffusi e gli utenti giocano sempre più spesso su questi dispositivi. Tra gli interpellati il 64 percento ha giocato con i videogiochi almeno una volta nel corso dell’anno e il 53 percento ha utilizzato i social media per oltre 2 ore al giorno. In questo caso i ragazzi passano il doppio del tempo a giocare rispetto alle ragazze (84 percento versus 44 percento). I social sono invece più utilizzati dalle femmine (62 percento contro 44 percento dei maschi).

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