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Leo (Mef): 'Riforma fiscale in tre fasi', il gioco attende il riordino (e la Manovra)

21 settembre 2023 - 10:27

Sono tanti i nodi da sciogliere per il mondo del gioco, che aspetta di conoscere i contenuti del 'suo' decreto attuativo della riforma fiscale e quelli della Manovra di bilancio, che potrebbe vedere l'aumento della tassa sulla fortuna.

Scritto da Fm

© Maurizio Leo - Pagina Facebook

Come e con quali tempistiche verrà attuata la riforma fiscale?

A rispondere a questa domanda è il vice ministro dell’Economia Maurizio Leo, che ha fatto il punto sulla preparazione dei decreti legislativi di attuazione, fra i quali è compreso anche quello per il riordino del gioco pubblico, nel corso dell’edizione 2023 dello speciale Telefisco del Sole 24 ore, dedicato alle novità per professionisti e imprese,

 

Al momento nulla si sa con precisione dei decreti, alcuni dei quali erano attesi almeno in forma di bozza entro il 20 settembre, compreso quello inerente al gioco.

Ma Leo rassicura: “Abbiamo insediato tredici commissioni a cui abbiamo affidato dei compiti particolari, cercando di coinvolgere numerosissimi professionisti. Analizzeremo le loro proposte per dare vita agli schemi di decreti legislativi”.

La riforma fiscale verrà attuata in tre fasi distinte e successive, come puntualizza il vice ministro. “La prima è quella dei provvedimenti che non richiedono copertura, come i procedimenti o il calendario delle dichiarazioni ma anche il contenzioso e l’accertamento. Poi dovremo misurare le risorse a disposizione per capire quali misure potremo mandare in vigore da gennaio 2024, qui ci sarà un secondo gruppo di interventi. Infine, il terzo momento sarà quello delle norme che richiederanno risorse più impegnative, l’idea è di mettere a disposizione in consultazione i testi come abbiamo fatto per la global minimum tax. Intanto, procede con l’Agenzia delle entrate il lavoro sui Testi unici in forma compilativa ai quali stiamo lavorando con il direttore Ruffini. Anche gli schemi dei testi unici andranno in consultazione”.

 

Sullo sfondo, con un'importanza non secondaria, poi c'è l'approvazione della Nadef - Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, che rappresenta il principale strumento della programmazione economico-finanziaria in Italia e deve essere presentata alle Camere entro il 27 settembre per aggiornare le previsioni economiche e di finanza pubblica, su Pil, deficit e debito.

La Nadef è essenziale per delineare i contenuti della prossima Manovra di bilancio e le risorse a disposizione, ma si sa già che saranno molto inferiori a quanto servirebbe, e che su essa il Governo, come ammesso dal ministro all'Economia e finanze, Giancarlo Giorgetti, è “in alto mare”.

 

Da dove recuperarle?

In queste ultime settimane sono state fatte diverse ipotesi, alcune riguardanti il settore dei giochi, al quale anche i passati Governi hanno fatto ricorso per trovare le coperture mancanti.

Ad agosto ad esempio è circolata l'ipotesi che l'Esecutivo potesse attingere agli introiti del prossimobando per le concessioni online, la cui scadenza è stata prorogata dalla Manovra 2023 fino al 31 dicembre 2024, mettendo sul piatto 100 concessioni, per il costo di 8-10 milioni di euro a licenza, con l'obiettivo di raccogliere un miliardo.

Ora, su alcune testate, campeggia la possibilità di un aumento della tassa sulla fortuna già ventilato anche lo scorso anno sempre nell'ambito dell'esame della legge di Bilancio.

Al momento le due ipotesi non hanno ricevuto una conferma ufficiale.

Nell'attesa che il Governo “faccia i conti” il gioco resta ancora alla finestra e resta nel limbo anche l'esame di alcuni provvedimenti che lo riguardano, legati strettamente ai contenuti non ancora noti del relativo decreto attuativo per la riforma fiscale.

Un esempio è costituito dal continuo slittamento dell'esame alla commissione Cultura della Camera della proposta di legge per costituzione di un Fondo per la promozione dello sport, da finanziare attraverso il ricorso a una nuova tassa sulla raccolta di scommesse presentata da Mauro Berruto (Partito democratico). Originariamente l'esame era previsto per la settimana corrente, ma la commissione fa sapere che “forse verrà trattata la prossima settimana”.

Il settore del gioco pubblico, ancora un volta, è quindi chiamato a pazientare ancora un po'. Speriamo solo per poco, questa volta, e che la fine del 2023 porti con sé le certezze di cui ha bisogno. Dando risposta alle istanze espresse dagli operatori anche nel corso del Forum Acadi 2023, che ha riunito rappresentanti dell'industria, della politica e delle istituzioni, e dando corso agli auspici in tal senso espressi anche dal direttore Giochi dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, Mario Lollobrigida, nonché da tutti i parlamentari presenti all'evento, che hanno ritenuto il riordino del comparto non più rinviabile e necessario per tutelare i cittadini, le imprese e contrastare efficacemente l'illegalità.

 

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