Mentre la Camera ha finito i suoi lavori, e la commissione Bilancio di Palazzo Madama si è già espressa in materia, si allungano i tempi per il parere da parte della commissione Finanze del Senato sullo schema di decreto di riordino del gioco, a partire da quello a distanza.
La prossima settimana (martedì 27 per la precisione) la commissione ha infatti calendarizzato una nuova audizione, quella dei rappresentanti di Igt, audizione pomeridiana che sarà peraltro preceduta da quella del direttore generale dell'Agenzia delle dogane dei monopoli Roberto Alesse (assieme a quella del direttore dell'Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini), nell'ambito dell'affare assegnato relativo all'atto di indirizzo concernente gli sviluppi della politica fiscale, le linee generali e gli obiettivi della gestione tributaria, le grandezze finanziarie e le altre condizioni nelle quali si sviluppa l'attività delle Agenzie fiscali, per gli anni 2024-2026, quindi attinente sì il settore del gioco, ma nell'ambito di un discorso complessivo.
L'esame dello schema di decreto sul riordino proseguirà anche il giorno successivo, quando la commissione si occuperà pure del decreto ministeriale recante "Individuazione delle manifestazioni da abbinare alle lotterie nazionali da effettuare nell'anno 2024", sul quali, così come ha fatto la sua omonima alla Camera, deve esprimere il suo parere, che sarà probabilmente favorevole.
All'ordine del giorno delle sedute del 27, 29 e 29 febbraio della commissione Cultura del Senato invece c'è la discussione del disegno di legge "Regolamentazione delle competizioni videoludiche", presentato da Roberto Marti (Lega), che vedrà come relatore Andrea Paganella (Lega). Tale Ddl si propone di fornire una disciplina giuridica di riferimento alla comunità che utilizza i videogiochi, prendendo spunto dalla risoluzione del Parlamento europeo del 10 novembre 2022 e dalle conclusioni raggiunte dal Consiglio europeo sul rafforzamento della dimensione culturale e creativa del settore europeo dei videogame. "Si ritiene importante chiarire che l’evoluzione del settore - rimarca il Ddl - rende obsoleta l’applicazione delle regole previste dall’articolo 110 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza" ed è quindi necessario regolare il "fenomeno delle competizioni videoludiche, che si evolve e muta di pari passo con l’innovazione tecnologica e, quindi, con estrema rapidità", e "fornire uno strumento di costante monitoraggio sulle attività videoludiche".
LA MEMORIA DEL MEF - Nell'esprimere il loro parere al Governo sullo schema di decreto sul riordino, i membri della commissione Finanze avranno a disposizione un prezioso ausilio: le risposte che il Mef ha dato alle osservazioni della commissione Finane e a quanto contenuto nel dossier di documentazione sull'atto.
Negli elementi di risposta, il Mef sottolinea che "in ordine all’articolo 10 non sfugge che la previsione, peraltro in via del tutto residuale, della possibilità di un indennizzo in favore del concessionario è contenuta nel comma 2 dell’articolo menzionato. Tale disposizione, a differenza di quella recata dal comma 1 del medesimo articolo, fa riferimento alla eventualità di ‘significativi e non prevedibili mutamenti del quadro regolatorio’ (come tali, pertanto, giammai imputabili a condotte del concessionario) idonei a concretare la fattispecie codicistica della eccesiva onerosità contrattuale sopravvenuta. Dunque l’ipotesi presa in considerazione null’altro fa che ricondursi ad un noto istituto giuridico di portata generale. Premesso ciò, peraltro, appare del tutto condivisibile la proposta di sostituire le parole".
Ancora "in ordine all’articolo 20 si condivide l’opportunità che il regolamento di cui parla la norma (ossia quello del Ministro dell’economia e delle finanze su proposta dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, previa verifica della neutralità sui saldi di finanza pubblica, siano consentite, in relazione ai singoli giochi a distanza, variazioni della restituzione in vincita e della posta di gioco, nonché delle misure del prelievo direttamente proporzionali alla diminuzione della raccolta del gettito erariale Ndr) venga trasmesso alle commissioni parlamentari competenti. Pertanto, si provvederà a modificare in tal senso la disposizione, in occasione della approvazione finale del testo da parte del Consiglio dei Ministri".
Con riferimento alla disciplina della responsabilità erariale connessa all’adozione dei provvedimenti di variazione, "si rileva che il tema è all’attenzione del Governo che procederà a un mirato approfondimento".
Il Mef si sofferma pure sull'articolo 22 concernente il rafforzamento delle azioni di contrasto all’offerta di gioco a distanza in difetto di concessione, da parte dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, d’intesa con le forze dell’ordine, di concerto con la Banca d’Italia e avvalendosi della Sogei, in riferimento al quale, secondo la commissione Bilancio e il dossier, "il Governo dovrebbe confermare che alle attività previste le amministrazioni interessate saranno in grado di provvedere con le risorse umane, finanziarie e strumentali previste a legislazione vigente, senza alcun maggior onere per la finanza pubblica". A tale proposito, il ministero conferma che "le azioni ivi previste possono essere poste in essere dalle amministrazioni interessate con le risorse disponibili a legislazione vigente e pertanto senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica".
"Massima attenzione da parte del Governo" anche sull'osservazione relativa all'articolo 23, comma 3, che prevede la pubblicazione senza indugio nel bando di gara per l’assegnazione delle concessioni per la raccolta dei giochi a distanza, al cui riguardo si era sottolineato che "occorre valutare l’opportunità di integrare lo schema di decreto in esame con disposizioni finalizzate all’indizione della gara per l’assegnazione della concessione per la gestione del servizio del Lotto e degli altri giochi numerici a quota fissa, in scadenza il 30 novembre 2025, che include sia il canale distributivo fisico sia quello a distanza, in modo da evitare il ricorso a proroghe e al fine di conseguire rilevanti benefici in termini di gettito erariale, sia in relazione ai meccanismi di gara sia per le presumibili condizioni concessorie migliorative".
Quanto alle osservazioni sull'articolo 25, "può riferirsi che il tema è oggetto della massima considerazione da parte del Governo, risultando assolutamente condivisibile che tutte le risorse aggiuntive derivanti dall’attuazione del decreto delegato in esame possano essere destinate al Fondo per l’attuazione della delega fiscale".