Un incontro "interlocutorio", viste le posizioni molto distanti, tra le Regioni e il ministero dell'Economia e delle finanze che ha recepito e condiviso il documento conntenente la "sua" proposta di riordino del gioco fisico.
È quanto emerge dal tavolo di confronto che si è tenuto ieri, 2 aprile, tra rappresentanti del Mef e delle Regioni, nel corso del quale pochi sono stati i passi avanti rispetto all'appuntamento precedente, del 18 marzo scorso.
Si tratta di incontri di primaria importanza per il settore, in quanto da qui dovrebbe emergere la traccia per la redazione del decreto legislativo che darà attuazione alla legge Delega, nella parte relativa al riordino del gioco fisico. Non ci si aspettava certo, ieri, una soluzione, tanto più che appunto, i punti da limare, viste le proposte delle Regioni, sono molti.
A partire dalla definizione di "luogo sensibile", con le Regioni che vorrebbero includere qualsiasi attività che possa, anche solo teoricamente, aumentare la capacità di spesa del giocatore, e il Mef che escluderebbe, ad esempio, alcuni tipi di scuola (asili nido e università) come anche chiese e cimiteri, per i quali si potrebbe parlare semmai, più che di pericolo ludopatia, di questioni di decoro.
Serve mediazione anche sulla metratura esatta del "distanziometro" dai cosiddetti luoghi sensibili, con le Regioni che sparano alto (500 metri) e il Mef che propone una misura più ragionevole (250 metri).
E poi gli orari di attività, con il ministero che ritiene l'individuazione di un unico orario su tutto il territorio nazionale renda anche più agevole la possibilità di effettuare controlli, la cui modalità di esecuzione, peraltro, costituisce un altro dei punti che rimangono in sospeso.
Il confronto proseguirà nelle prossime settimane.