Riordino gioco, Conferenza Regioni: ‘Si a compartecipazione al gettito'
Antonello Turturiello, commissione Affari Finanziari Conferenza Regioni, in un documento evidenzia l’importanza della ‘compartecipazione delle Regioni al gettito del gioco'.
Scritto da Redazione
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“Una compartecipazione al gettito dell’imposta sugli apparecchi e congegni di gioco riferibile al territorio regionale, da utilizzarsi senza vincolo di destinazione. È quanto chiesto dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in sede di tavolo tecnico riguardante il riordino del gioco fisico. A tale richiesta il ministero dell’Economia e delle finanze ha replicato confermando la disponibilità politica in tal senso”.
Lo evidenzia Antonello Turturiello, coordinatore tecnico della commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni, in un documento presentato nel corso del convegno “Gioco legale: serve una riforma” che si è svolto a Roma l'11 febbraio.
Nel testo si legge che lo schema riguardante il provvedimento di riordino “non dovrebbe avere effetti finanziari significativi sui bilanci regionali”. Parere affermativo anche sulla proposta del Mef riguardo la “certificazione punti vendita: criteri di gioco consapevole e tutela del giocatore; compliance e sicurezza” che viene definita strategica al fine di “migliorare gli standard di prevenzione e sicurezza dei punti gioco”.
Per quanto riguarda i luoghi sensibili e le distanze viene valutata positivamente l’introduzione di meccanismi stringenti per implementare gli standard qualitativi e di sicurezza delle attività commerciali (certificazione dei punti). A proposito “i coordinamenti Affari finanziari e Salute sub area dipendenze patologiche concordano sulla necessità di concertazione, tra lo Stato, le Regioni e gli enti locali, di regole uniformi e certe in materia sul territorio nazionale”.
Tra i punti fondamentali rimarcati da Turturiello anche la possibilità di “indire gare nazionali in ambito interregionale con nuove regole” e sottolinea inoltre l’importanza e l’obbligo di investire su sicurezza, informazione e standard tecnici. A questo si aggiungono altri fattori tra cui misure alternative all’aumento di giocatori al fine di non ridurre il gettito fiscale, contrasto al gioco illegale, tutela della salute e salvaguardia delle piccole e medie imprese. Inoltre evidenzia che soltanto con nuove gare “potrebbero inserire l’obbligo incrementare gli investimenti in sicurezza e prevenzione”.