Senato, Ddl competizioni videoludiche: la Delega fiscale 'blocca' la commissione Bilancio
Il sottosegretario Freni spiega in commissione Bilancio che il Ddl competizioni videoludiche interseca alcuni temi trattati dalla Delega fiscale, questione che rallenta la relazione tecnica richiesta; in commissione Giustizia arriva l'ok al provvedimento con il rinvio del parere sugli emendamenti.
"Sul provvedimento in esame vi è una questione pregiudiziale dovuta alla trattazione della materia nell’ambito della delega fiscale, che ingloba i contenuti trattati dal provvedimento. Il Governo sta lavorando ai profili di attuazione di tale delega, per cui evidenzia come, pur accogliendo il sollecito sul provvedimento, vi sia una questione che incide sull’ulteriore corso del parere del Ministero dell’economia e delle finanze".
Questo quanto riportato dal sottosegretario di Stato al ministero dell'Economia, Federico Freni, alla commissione Bilancio del Senato nella seduta di ieri, 17 aprile, nell'ambito dell'esame del disegno di legge per la Regolamentazione delle competizioni videoludiche (970).
A fine marzo la commissione aveva chiesto al Governo una relazione tecnica sulla base della quale poter formulare un parere in merito al provvedimento, ma il documento non è ancora stato prodotto, e il motivo lo ha quindi chiarito Freni portando quindi la commissione a rinviare nuovamente l'esame.
Passo avanti, invece, per il Ddl, in commissione Giustizia, che esamina il provvedimenti in sede referente esprimendo il suo parere favorevole sul testo.
La presidente della commissione, Giulia Bongiorno (Lega), in sostituzione del relatore Rapani, illustra una proposta di parere favorevole con osservazioni e gli emendamenti presentati al disegno di legge n. 970 segnalando come di interesse rispetto alle competenze della Commissione le seguenti proposte: emendamenti riferiti all’articolo 4, che introduce specifiche disposizioni a salvaguardia dei minori: emendamenti 4.1 e 4.2 (che incrementano il limite di età al di sotto del quale non è consentita ai minori la partecipazione a competizioni videoludiche); emendamento 4.3 (che elimina il riferimento al valore massimo dei premi previsto per le competizioni a cui partecipano i minori con più di sedici anni); emendamento 4.4 (che pone il divieto di profilazione e scambio di informazioni tra giocatori nel caso di competizioni a cui partecipano i minori con più di sedici anni); emendamenti 4.5, 4.6 e 4.8 (che introducono specifici divieti ed obblighi per gli editori videoludici); emendamento 5.2, riferito all’Ufficio competente all’adozione del provvedimento di inibizione alla partecipazione a competizioni videoludiche di cui all’articolo 5, comma 5, diretto a uniformare la denominazione all’interno del disegno di legge, come suggerito nella relazione sul testo svolta in Commissione giustizia nella seduta del 3 aprile; emendamento 10.1 che estende il divieto di scommettere, anche per il tramite di terze persone, anche agli organizzatori che abbiano partecipato ad almeno due competizioni videoludiche; emendamento 10.2 che individua un or- gano di giustizia ad hoc istituito presso il Coni per le inibitorie e le questioni relative alle competizioni videoludiche; emendamento 10.3 che introduce una sanzione amministrativa da 10.000 a 100.000 euro per chiunque promuove il gioco d’azzardo anche in via indiretta ed emendamento 10.0.1 che estende il divieto di pubblicità di gioco d’azzardo anche agli editori videoludici; emendamenti 12.1, 12.2, 12.3 e 12.4 che intervengono direttamente sulle sanzioni previste per le violazioni dei divieti relativi alla mancanza di registrazione dell’editore videoludico ovvero relativo alla partecipazione di minori alle competizioni videoludiche; emendamento 12.5 che aggiunge alle sanzioni previste per la violazione dei divieti introdotti dal disegno di legge anche l’inibizione alla partecipazione a competizioni videoludiche per un anno.
Ai voti la proposta di parere della presidente, favorevole con osservazioni, è approvata dalla commissione, mentre viene rinviata l’espressione del parere sugli emendamenti.