Mercoledì 29 marzo al Tar Lazio è in programma l'udienza collegiale per l’esame della domanda di sospensiva sui ricorsi presentati da alcuni concessionari di gioco per l’annullamento della determina con cui l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, agli inizi del 2023, ha chiesto agli operatori gli arretrati del prelievo dello 0,5 percento sulla raccolta delle scommesse previsto dal decreto Rilancio varato nel 2020 e in vigore sino al 31 dicembre 2021 per alimentare il cosiddetto “Fondo Salvasport”.
Come si ricorderà, infatti, Adm ha chiesto il ricalcolo degli importi dovuti, dopo che la Ragioneria e Corte dei conti hanno dichiarato inesistente il limite di versamento pari a 40 milioni di euro per il 2020 e 50 milioni per il 2021 fissato dal decreto Rilancio, sottolineando che il vincolo di destinazione vale per le cifre suddette, ma che quanto versato “in più” resta e va nelle casse dell'Erario.
Con tale determina l'Agenzia ha chiesto ai concessionari di effettuare il versamento degli importi dentro 180 giorni decorrenti dalla ricezione della comunicazione, utilizzando il modello F24/Accise, e chiarendo: “Laddove sono state riscontrate eccedenze nei versamenti già effettuati, le stesse sono state utilizzate a compensazione degli importi ancora dovuti”, puntualizza Adm nella nota inviata ai concessionari.
Un fulmine a ciel sereno per gli operatori del settore, che potrebbero trovarsi a dover corrispondere nel complesso circa 40 milioni di euro: una cifra non di poco conto, che impatterebbe sui bilanci societari ormai chiusi, e quindi anche sugli investimenti e le spese attuali e future.
Nell'illustrare i ricorsi, avvocato Niccolò Travia, legale di quattro concessionari che hanno presentato il ricorso, sottolinea che la determina emanata da Adm a gennaio 2023 “rappresenta l'annullamento in autotutela di una determinazione precedente, del 2022, in cui l'Agenzia diceva che era stato raggiunto il limite dei 40 milioni di euro per il 2020 e di 50 milioni per il 2021 e che quindi non era dovuto un prelievo ulteriore. La determina del 2023 è arrivata nonostante fosse stato raggiunto il limite del Fondo Salvasport, informando i concessionari che il prelievo sarebbe dovuto proseguire comunque e che i fondi in eccesso sarebbero stati destinati all'Erario. Quindi, non è stato rispettato il principio dell'autotutela, in quanto occorre dimostrare che c'è l'illegittimità di un provvedimento precedente, e anche che c'è un interesse pubblico che giustifica l'annullamento (e che Adm non ha dimostrato); poi, non è stato fatto un bilanciamento fra interessi pubblici e privati. A questi tre elementi si aggiunge l'irragionevolezza del tempo che è passato e un altro tema: Adm ha esercitato un potere che non le compete, visto che soltanto il legislatore può imporre una prestazione patrimoniale a carico dei cittadini”.
Non è la prima volta che il Tar Lazio è chiamato ad occuparsi dell’applicazione della tassa sulle scommesse per alimentare il fondoSalvasport. A fine 2021 il tribunale amministrativo capitolino ha accolto le doglianze di Betfair Italia - operatore che, oltre che nelle scommesse tradizionali, è attivo anche nel settore del Betting exchange, la modalità di scommesse a distanza, a quota fissa, con interazione diretta fra giocatori -, chiedendo all'Agenzia di “trovare una soluzione equa” in relazione alle modalità di calcolo del prelievo alla raccolta generata.
Si spera che una “soluzione equa” venga trovata anche in merito agli arretrati richiesti ai concessionari all'inizio di quest'anno.