Irlanda pensa alla destinazione di una quota dal betting per lo sport
Tutto il mondo è paese e anche in Irlanda, come in Italia, le federazioni sportive chiedono una quota della tassazione delle scommesse, con il benestare del ministero dello sport.
Il ministro dello sport irlandese, Catherine Martin, ha espresso il suo sostegno per un aumento del 3 percento proposto sulla tassa applicata alle scommesse sportive, se i fondi aggiuntivi generati saranno utilizzati per sostenere i progetti sportivi nazionali. Pur ribadendo, in ogni caso, che un aumento del prelievo rimane comunque di competenza del ministro delle Finanze. Martin ha comunque sottolineato che il denaro raccolto dalla tassa sulle scommesse va oggi nei fondi dell'erario generale, mentre se questo dovesse essere destinato direttamente per scopi particolari, sosterrebbe una tale mossa. Intervenendo in un dibattito pubblico, la ministra dello sporto ha dichiarato: "Ovviamente sosterrei qualsiasi misura che potrebbe a sua volta alimentare per aumentare i finanziamenti per lo sport più in generale". Giustificando così il suo giudizio non nel merito della questione relativa al mercato del gaming, quanto piuttosto rispetto al risultato finale, che è il bene dello sport. Com’è facilmente comprensibile. E come accade sempre in situazioni di questo tipo: come è accaduto anche in Italia, quando l’idea di un prelievo aggiuntivo sulle scommesse sportive era stato caldeggiato dal ministero dello sport oltre ad essere invocato a gran voce dalle federazioni sportive. Anche se poi è stato comunque scongiurato, tenendo conto della già altissima imposizione fiscale adottata nei confronti del gioco nel nostro paese, che rende ormai insostenibile ogni ipotesi di rincaro.
L'aumento del prelievo suggerito in Irlanda, invece, era stato originariamente proposto dal partito laburista, raccogliendo però un'attenzione significativa, con il deputato Aodhán Ó Ríordáin che ha condotto diversi incontri pubblici sull'argomento. L'aumento del prelievo proposto mira a convogliare entrate aggiuntive verso il finanziamento delle strutture nazionali, concentrandosi principalmente sulle risorse per le squadre di calcio.
Parallelamente a questa iniziativa, il partito laburista chiede anche maggiori investimenti da parte del governo irlandese, sia nel calcio internazionale che in quello di base. La Federcalcio irlandese (Fai) richiede che una cifra pari a 517 milioni di euro, ovvero il 60 percento del finanziamento totale che sta cercando per gli anni a venire, siano fornita direttamente dal governo. Un altro 20 percento dovrebbe essere coperto dalle autorità locali e l'associazione contribuirà con l'ultimo 20 percento.
Gli ex calciatori irlandesi Niall Quinn, Paddy Mulligan e Turlough O'Connor erano presenti in tribuna pubblica per il dibattito, sottolineando l'importanza dell'argomento all'interno della comunità sportiva. Con il dibattito che ha anche fatto luce sulle sfide affrontate dai club nell'accedere all'attuale programma di sovvenzioni in conto capitale sportivo del governo. Sottolineando anche una evidente disparità visto che un gran numero di club di calcio e società sportive, in generale, non dispone di terreni propri, il che li rende non ammissibili alle sovvenzioni sportive. Addirittura il settantatré percento delle squadre di calcio di Dublino non dispone di strutture proprie.
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