Gli eSports e la creazione di una cultura del gioco
Il fenomeno degli eSports impone la diffusione di una cultura del gioco, al più presto.
Quanto valgono gli eSports in Italia? E' una delle prime domande che ci siamo posti, noi di eSportsMag.it, già nella prima settimana di attività. Iniziando fin da subito con delle domande scomode. Non fosse altro perché non c’è ancora, per il momento, una risposta precisa. Una cartina di tornasole può essere legata alla considerazione che del movimento eSports italiano troviamo a livello internazionale. Ecco: è zero, o quasi. A parte qualche validissimo pro gamer e quale team d’alta quota, gli eSports italiani non esistono come sistema, tant’è vero che qualche giorno fa, ad esempio, il sito web della League of Legends European Championship, il nuovo torneo di LoL, uno dei principali giochi del panorama eSportivo, è stato lanciato con traduzione dei testi in inglese, francese, tedesco, spagnolo, polacco e turco, ma non in italiano. E il fatto che nessuno, tra gli addetti ai lavori, abbia ritenuto anomalo questo fatto, la dice lunga.
A contrastare la crescita di questo nuovo settore ci sono tante caratteristiche e tante carenze che lo Stivale si porta dietro da anni. La diffidenza che abbiamo sempre nei confronti delle novità, una legislazione complessa e spesso da reinterpretare, l’incapacità di creare accordi duraturi (accordi, partnership, ma non solo), la mancanza di una classe imprenditoriale lungimirante e aperta a nuove prospettive di investimenti, non da ultime le carenze strutturali e infrastrutturali (basti pensare all’altalenante diffusione della banda larga) e carenze formative e culturali.