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Beuc (Ue) su videogame: 'Occhio a inganni di valute virtuali ingame'

24 settembre 2024 - 12:34

L'organizzazione dei consumatori dell'Unione europea ha presentato un reclamo alla Commissione europea chiedendo che sia svolta un'indagine accurata.

Scritto da Dd
Beuc - Ass. Consumatori Europea.png

L'Organizzazione europea dei consumatori (Beuc) ha sollecitato una verifica da parte della Commissione europea presentando una denuncia contro i videogame che utilizzano valuta virtuale al loro interno.

Beuc, che raggruppa 44 associazioni dei consumatori del continente, chiede alla Commissione in particolare di prendere provvedimenti contro alcune pratiche legate alle valute premium nei videogiochi, ritenute ingannevoli e dannose, specialmente per i minori.

Anche alcuni dei giochi più popolari, infatti, spingerebbero i giocatori a spendere cifre eccessive senza adeguata trasparenza sui costi, sfruttando la psicologia delle microtransazioni.

Il Beuc critica l'opacità delle condizioni contrattuali e la mancanza di protezione per i consumatori, chiedendo regole più severe per garantire equità e tutela per gli utenti, in particolare i più giovani.

La denuncia scaturisce dalla pubblicazione di Game Over, un rapporto redatto con l'aiuto di 17 organizzazioni nazionali, che denuncia le pratiche sleali di importanti aziende del settore videoludico come Fortnite, EA Sports FC 24, Minecraft e Clash of Clans. L'accusa principale è che l'uso delle valute premium in-game violi le normative UE sulla protezione dei consumatori, incentivando spese eccessive e sfruttando soprattutto i minori, che risultano particolarmente vulnerabili a queste tattiche di manipolazione.

Il Beuc ha individuato quattro punti chiave su cui la Commissione Europea dovrà indagare. In primo luogo, sottolinea come i consumatori non possano vedere il costo reale degli articoli digitali, il che porta a spese fuori controllo. In secondo luogo, il rapporto smentisce l'idea che i giocatori preferiscano l'uso delle valute premium nei giochi. Il terzo punto evidenzia come le condizioni contrattuali spesso sfavoriscano i giocatori, impedendo loro di esercitare i propri diritti quando utilizzano queste valute. Infine, la questione più allarmante riguarda i bambini, che risultano essere maggiormente vulnerabili a queste pratiche, con una spesa media mensile di 39 euro per gli acquisti in-game.

Un’analisi su 50 dei videogiochi più popolari nel 2023 mostra che 21 di essi (42 percento) includono valute premium, di cui otto sono rivolti a un pubblico di età pari o inferiore ai 12 anni. Il rapporto del Beuc chiede una maggiore applicazione delle norme di tutela dei consumatori e regolamentazioni più severe nel settore dei videogiochi, con l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza e protezione, in particolare per i giocatori più giovani.

L’organizzazione conclude che tali problemi non si limitano al settore videoludico, ma si estendono anche ai social media e ad altri mercati digitali, richiedendo un intervento normativo urgente nei prossimi anni.

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