“Dalla letteratura scientifica esaminata non emergono studi che documentino la relazione tra pratica dei giochi d’abilita nelle sale gioco e dipendenza”.
Lo riferisce Giovanni Mattia, professore associato all’Università di Roma Tre, Dipartimento di Economia aziendale, nel corso del convegno “Amusement, presunto colpevole. Un dibattito sull’equivoco” in occasione di Rimini Amusement Show.
L’evento è stata occasione per illustrare i primi dati della ricerca di studio commissionata da Sapar Service srl, Consorzio Fee e New Asgi, con il supporto di Euromat, volta a realizzare per la prima volta uno studio approfondito sul gioco senza vincita in denaro.
“Quello dell’amusement è un settore che merita tanto, per questo sono molto felice che di essere parte attiva di questo progetto unico nel genere”, dichiara Domenico Distante, presidente Sapar, in apertura di convegno.
D’accordo anche Paolo Dalla Pria, presidente Sapar Service srl: “Credo molto in questo progetto che Sapar Service ha condiviso e sostenuto da subito. Sono molto positivo e convinto che la ricerca potrà essere uno strumento valido per far comprendere ai nostri amministratori che quello dell’amusement è un comparto sano per le famiglie”.
“C'è una visione distorta del nostro settore, che ci sta causando seri danni. Lo scopo di tutti noi è essere corretti perché siamo un comparto del gioco lecito basato sul lavoro di tante famiglie che sono una forza economica”, ribadisce nel corso del convegno Alessandro Lama, vice presidente del Consorzio Fee.
“Abbiamo trovato un accordo bellissimo fra associazioni di categoria che ci ha permesso di essere qui oggi a visionare questi primi risultati importantissimi riportati dalla ricerca dell’ateneo romano”, aggiunge Vanni Ferro, presidente di New Asgi, “ogni volta che incontriamo gli amministratori locali li sentiamo parlare di azzardo, che con la nostra offerta non c'entra nulla. Oggi questo studio ci ha dato una prima conferma di quanto ribadiamo da tempo”.
“Con questi primi dati non è documentata ad oggi la correlazione fra compulsività, dipendenza e ticket redemption e quindi tali dati possono essere utilizzati ai fini di un eventuale ricorso contro i provvedimenti degli enti locali in materia di limitazioni al gioco sui comma 7 e sulle ticket redemption in particolare”, evidenzia in chiusura di convegno Francesco Badolato, consulente legale Sapar Service srl.