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Pastorella (Az-Per-Re): 'Regolamentare approccio dei minori al digitale, gaming compreso'

27 giugno 2024 - 13:35

Spazio anche al gaming durante l'esame in commissione Telecomunicazioni della Camera della Pdl di Sportiello (M5S) sulla protezione dei minori sulle piattaforme digitali. Focus della relatrice Pastorella.

Scritto da Redazione

© Camera dei deputati - Sito ufficiale

Abbinare le proposte di legge Richetti C. 1217, Bonelli C. 1800 e Madia C. 1863, che recano disposizioni per la protezione dei minori nell’utilizzo degli strumenti digitali.”

Su questo ha dato parere favorevole la commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera dei deputati nella seduta del 26 giugno, in occasione dell'esame della proposta “Modifiche alla legge 17 ottobre 1967, n. 977, in materia di impiego dei minori nell’ambito delle piattaforme digitali di condivisione di contenuti multimediali, nonché disposizioni sulla diffusione dell’immagine e di contenuti multimediali di minori”, a firma di Gilda Sportiello del Movimento cinque stelle.

 

Durante la seduta la relatrice Giulia Pastorella (Az-Per-Re), ha riferito sui contenuti delle quattro proposte di legge che la Commissione è chiamata a esaminare, che affrontano il tema del rapporto dei minori con internet e con i social media.

 

Ciascuna iniziativa presenta delle peculiarità che concernono sia gli aspetti trattati (quali il fenomeno dei baby influencer o dello sharenting o del gaming on line), sia le soluzioni normative prospettate e l’estensione della disciplina proposta.

In particolare, in esse è possibile distinguere due filoni normativi, elaborati anche avendo riguardo ai rischi per la salute psico-fisica del minore: il primo attiene alla disciplina dell’età minima a partire dalla quale è consentito al minore l’accesso a determinati contenuti on line e, nello specifico, ai servizi della società dell’informazione; il secondo ha riguardo all’utilizzo dell’immagine dei minori sui social media, per finalità di lucro, ludiche o relazionali”, si legge nel resoconto della commissione.

 

Pastorella poi fa presente che “la notevole rilevanza della tematica trattata nella società contemporanea si evince dai dati significativi raccolti da alcune organizzazioni internazionali, dai quali emerge la necessità di un intervento del legislatore volto a regolamentare il modo in cui i minori si approcciano al mondo del digitale, sia quando ciò accada per atto dello stesso minore, sia quando accada per volontà di uno o di entrambi i genitori”.

Secondo i dati riportati da Save the children, si legge nel resoconto della commissione, “tra il 2021 e il 2022 evidenziano come il 73 percento dei minori (tra i 6 e i 17 anni) ha dichiarato di connettersi a internet quotidianamente. L’esposizione a internet è prevalentemente legata all’utilizzo di piattaforme di social media (come Instagram, TikTok e Snapchat), di sistemi di messaggistica istantanea (come Whatsapp), alla visione di video (come YouTube) e all’utilizzo di videogiochi”.

Con riferimento all’uso dei canali social da parte dei minori, la relatrice segnala che “due proposte di legge affrontano alcuni dei fenomeni emersi in questi anni, ossia quelli dei baby influencer, dello sharenting e del gaming on line”.

A tal proposito viene chiarito che “il gaming on line è la pratica di giocare ai videogiochi in rete, che comporta la cessione, da parte del minore, di una parte rilevante dei propri dati personali a fronte della fruizione di un servizio digitale, con conseguente rischio per la sua privacy”.

Appare quindi “evidente che l’uso non regolamentato delle piattaforme digitali da parte dei minori è per loro fonte di numerosi rischi, talvolta anche gravi e in grado di influenzare negativamente il loro percorso di crescita e le loro capacità relazionali.

Dal canto suo, Sportiello rammenta che, “nonostante l’ufficio di presidenza avesse deliberato nel senso di proseguire l’esame del provvedimento in questione, il Senato ha recentemente intrapreso l’esame di progetti di legge, almeno parzialmente, analoghi.

Fa presente, inoltre, che il contenuto della proposta di legge presentata è stato ampliato, in seguito agli abbinamenti disposti dalla Commissione, in modo da ricomprendere ulteriori fattispecie, quali il gaming online e che, peraltro, alcuni di questi temi non sono contemplati all’interno del provvedimento sottoposto all’esame del Senato. Di conseguenza, propone di avviare le interlocuzioni necessarie affinché i temi che non sono trattati presso il Senato siano, invece, sottoposti alla cognizione di questo ramo del Parlamento. In particolare, ritiene necessario trattare separatamente i fenomeni, nettamente distinti fra loro, dei baby influencer e dello sharenting”.

Perciò “propone lo stralcio delle disposizioni relative allo sharenting, al fine di procedere ad un esame separato delle stesse”.

Dopo il parere della commissione, il seguito dell’esame è stato rinviato ad altra seduta.

 

LE ALTRE PROPOSTE DI LEGGE - In particolare, la proposta di legge n° 1217, di iniziativa del deputato Richetti, si compone di 3 articoli e stabilisce tutele per i minori che accedono ai servizi on line, innalzando di un anno (da 14 a 15 anni) l’età minima per il consenso digitale. In essa vengono anche individuati i servizi di comunicazione elettronica che comportano maggiori rischi per la salute fisica e mentale, nonché per la sicurezza e l’incolumità dei minori e il cui accesso viene ristretto in base all’età. Infine, la proposta pone in capo ai gestori dei servizi l’obbligo di adottare sistemi di verifica dell’età degli utenti e ne disciplina le relative sanzioni per i casi di inadempimento.

La proposta di legge n° 1771, di iniziativa della deputata Sportiello, si compone di 5 articoli e applica ai baby influencer alcune tutele giuslavoristiche, garantendo loro il deposito dei guadagni su conti intestati ai minori e gestiti da un curatore speciale fino al raggiungimento della maggiore età. Riconosce il diritto all’oblio digitale ai fini della rimozione delle immagini dal web, ove pubblicate quando il minore era di età inferiore ai 14 anni. Sullo sharenting, la proposta prevede la necessità del consenso di entrambi i genitori per la pubblicazione sulle piattaforme social delle immagini dei minori. Inoltre, dispone l’obbligo per le suddette piattaforme di adottare un codice di regolamentazione per la diffusione di contenuti dei minori e promuove lo svolgimento di campagne di sensibilizzazione sui rischi legati all’uso dei social da parte dei minorenni. Infine, innalza l’età del consenso digitale da 14 a 16 anni.

La proposta di legge n° 1800, di iniziativa del deputato Bonelli, si compone di 3 articoli e disciplina anch’essa il fenomeno dello sharenting e dei baby influencer, stabilendo che tali attività debbano essere comunicate e autorizzate dall’Agcom. Anche in questo caso, è previsto il deposito dei guadagni dei minori su un conto dedicato.

Il testo prevede, come il precedente, la possibilità, al compimento dei 14 anni, di esercitare il diritto all’oblio digitale. Infine, dispone l’aggiornamento del codice di autoregolamentazione Tv e minori, che deve essere rispettato anche dalle piattaforme di condivisione video.

La proposta di legge n° 1863, di iniziativa della deputata Madia, si compone di 6 articoli volti a introdurre una serie di obblighi a carico dei fornitori di servizi della società dell’informazione, al fine di tutelare i minori dai rischi del cyber spazio. Tra questi rientrano la verifica dell’età dei propri utenti e l’introduzione di una funzionalità che consenta ai minori di 15 anni l’attivazione istantanea di un canale di comunicazione vocale e testuale con il numero di emergenza per l’infanzia “114”.

Inoltre viene disciplinato il regime giuridico dei contratti conclusi tra i fornitori dei servizi della società dell’informazione e i minori, sancendo la nullità di quelli conclusi con i minori di 15 anni, salvo consenso validamente prestato da chi esercita la responsabilità genitoriale. Vengono infine abrogate le disposizioni del codice in materia di protezione dei dati personali relative all’età minima del consenso digitale.

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