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Francia vieta l’inglese nei videogiochi: obiettivo preservare la lingua

06 novembre 2024 - 11:41

Secondo il ministero della Cultura francese gli anglicismi nei videogames possono diventare delle barriere per tutti i non giocatori.

Scritto da Carlo Cammarella

Che i nostri cugini transalpini abbiano sempre preservato la loro cultura e soprattutto la loro autonomia è un dato di fatto. Basta fare un bel passo indietro nel tempo, quando secoli fa i cosiddetti ‘gallicani’ contestavano l’autorità papale e il suo potere assoluto in favore di un maggior controllo da parte dei sovrani. Il fine era molto chiaro: ok la religione, rispetto per la Chiesa di Roma ma i vescovi e tutte le figure ecclesiastiche li eleggiamo in casa nostra.

Oggi nell’epoca della tecnologia e dell’intelligenza artificiale si riflette ancora questa presa di posizione, in cui è la Francia a essere messa al centro. Come riporta The Guardian infatti i funzionari transalpini, al fine di preservare la purezza della loro lingua, hanno revisionato alcune regole sull’uso del gergo inglese nei videogiochi. Come? Facciamo qualche esempio pratico.

Ci sono alcune espressioni, peraltro note in tutto il mondo, che nel mondo del gaming identificano alcune figure, come ad esempio ‘pro-gamer’ oppure ‘streamer’. Stando alla traduzione condotta dai funzionari la prime di queste diventerebbe ‘joueur professionne’, ben decifrabile almeno per chi parla e usa una lingua latina, mentre  la seconda sembra un pochino più forzata trasformandosi in ‘joueur-animateur en direct’.

Le ragioni di tutto questo? La risposta arriva dal ministero della Cultura, coinvolto in questo processo, secondo cui troppi anglicismi potrebbero fungere da barriera per i non giocatori. Che sia dunque un modo per rafforzare il parental control e per aiutare quei genitori che forse non masticano certi neologismi? Probabilmente il discorso sembra più ampio e va inserito in una vera e propria forma di pensiero.

Quello che in realtà è successo è che l’Académie Française, da secoli custode delle lingue, ha messo in guardia a febbraio da un degrado linguistico che tuttavia non deve essere visto come inevitabile. Le modifiche, dunque, sono state pubblicate nella gazzetta ufficiale e tra i termini forniti come alternative ufficiali francesi ci sono ‘cloud gaming’ che diventa ‘jeu video en nuage’ ed "eSports", che ora sarà tradotto come "jeu video de competition".

Il ministero ha affermato che gli esperti hanno cercato siti web e riviste di videogiochi per vedere se esistessero già termini francesi, con l’obiettivo di permettere alla popolazione di comunicare più facilmente. Tuttavia il dubbio che si stiano complicando un po’ la vita rimane, specialmente se consideriamo che molti giovani padroneggiano ormai i termini inglesi.

 

 

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