Daniel Weinman torna a lavorare: il sogno del poker continua, meno romantico ma più sostenibile
Il campione del mondo di poker alle Wsop di Las Vegas, incassa 12,1 milioni di dollari ma torna al suo ruolo di ingegnere: 'Più viaggi e più tornei ma adoro le cose semplici'.
“Probabilmente investirò i 12,1 milioni di dollari e continuerò a lavorare, mi piacciono le cose semplici, casa, lavoro e famiglia”. Parole di Daniel Weinman rilasciate a vari organi di stampa e le ultimissime a Daily Star. Questo sito di gossip ha saputo che il campione del mondo di poker è tornato al suo lavoro d'ufficio pochi giorni dopo aver ottenuto il premio in denaro da record, superiore a quello di Jamie Gold e che, con una struttura di pagamenti differente, poteva essere ancora più importante. Weinman, 35 anni di Atlanta, ha vinto il Main Event delle World Series of Poker battendo un field record di 10.043 giocatori nel torneo con buy-in da $ 10.000.
Dichiarazioni bellissime che potrebbero rappresentare un nuovo spot per il poker: dal miracolo di Chris Moneymaker che, invece, ha smesso di lavorare iniziando a farlo come professionista e brand ambassador del settore, alla nuova figura di Weinman, che aveva vinto già oltre 3 milioni di dollari in carriera ma non ha mai lasciato il suo impiego.
Daniel dopo essersi laureato in ingegneria meccanica al Georgia Institute of Technology nel 2009, Weinman ha lavorato come ingegnere prima di iniziare la sua carriera nel poker e ora lavora come softwarista presso Lowkey.gg.
Uno spot al contrario, dicevamo, che celebra il grande successo del gioco del poker con numeri da record agli ultimi campionati del mondo di Las Vegas, visto che il messaggio sembra essere un percorso più consapevole: nonostante il successo milionario c’è chi non pensa a feste sfarzose, orologi da decine di migliaia di dollari, donne e partite high stakes, ma alla normalità, al benessere sì, ma addirittura all’investimento. Non nel gioco, ovvio.
Weinman non voleva neanche giocare il torneo e pare sia stato convinto da Shaun Deeb: “Ho detto a molte persone, non mi piace questo torneo. La struttura è troppo buona. Onestamente ero indeciso anche se tornare e giocare questo torneo. Deeb è stato fondamentale nel convincermi a proseguire l’avventura”.
Come detto Daniel investirà i soldi: “Probabilmente non è la migliore risposta che tutti vogliono sentire. Ma sono abbastanza cauto con esso lontano dal tavolo, anche se mi piace giocare con field molto difficili. Ma non credo che la vita cambierà molto per me. Sono una persona molto felice. Mi piacciono le cose molto semplici. Sarò al lavoro la prossima settimana. Forse giocherò un po' di più a golf, forse viaggerò un po' di più. Ma la vita sarà molto simile, solo con qualche dollaro in più in banca".
Ma questo mood lo ravvediamo in tantissime interviste che facciamo ai player e ai winner dei vari tornei. Una arriverà in settimana con il winner del France Poker Festival a Rozvadov, Simone Piazzini. Quasi tutti i players continuano nella loro professione o se giocano già per lavoro, mantengono lo stesso livello di gioco magari investendo più bankroll ma mettendo al sicuro parte dei propri danari.
Chiaramente non sappiamo poi se alle parole seguono i fatti ma l’approccio sembra molto piacere corretto. Il sogno del poker rimane ma è decisamente più concreto, forse meno romantico, ma più sostenibile. Uno spot importante per il nostro settore. E le copertine si prendono lo stesso, come merita l’ingegner Weinman.
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