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Formula 1 a tutto poker e l'ennesimo paradosso di un Dl Dignità da rimodulare

24 gennaio 2022 - 11:21

I paradossi del decreto Dignità, l'accordo PokerStars Red Bull solo l'ultimo di una legge da rimodulare assolutamente. 

Scritto da Cesare Antonini

PokerStars e Red Bull Racing hanno annunciato una partnership per la stagione di Formula 1 2022. Il logo dell'operatore apparirà sulle vetture e sulle tute della squadra guidata dal campione del mondo Max Verstappen. Questa è la news delle ultime ore. E la riflessione è l’ennesima prova della scarsa efficacia del decreto Dignità, quanto meno per alcuni aspetti visto che, alla fine, poco è cambiato nel traffico del poker online e di altri verticali che addirittura sono cresciuti o sono rimasti stabili al netto della pandemia, ovvio. I lockdown hanno “boostato” il digital che continua a fare ottimi risultati, anche senza pubblicità che, però, continua a penalizzare nuove affiliazioni e la promozione di alcuni giochi.

Diciamocelo subito: eravamo arrivati a livelli piuttosto imbarazzanti di advertising e una regolamentazione serviva. Ma il divieto tout court applicato senza criteri sapevamo già che non sarebbe servito a combattere le ludopatie ma solo a spingere i players verso le room senza licenza (sui social continuiamo ad assistere ad una massima libertà per non parlare di numerosi articoli a pagamento con link su testate generaliste che reindirizzano spesso su portali dot com sfruttando l’ignoranza dei colleghi sul settore) e a penalizzare i siti con autorizzazione di gioco pubblico.

L’esempio di PokerStars con Red Bull, ovviamente, è solo l’ultimo di una normativa che rimane chiusa nei confini nazionali in termini di effetti e potere repressivo. E i media che trasmettono eventi internazionali, dai motori al calcio dove gli sponsor di betting, poker, casino e igaming in generale proliferano, non hanno mai dovuto oscurare loghi e immagini che inevitabilmente “bucavano” il dl Dignità, arrivando dritti dritti nel cuore del potenziale player italiano.

Per non parlare degli accordi stretti dalle società calcistiche e perfino dalla lega di Serie A, con alcuni bookmaker dot comper i mercati e i fan esteri. Un altro paradosso clamoroso al quale si aggiunge quello delle criptovalute (che sosteniamo e seguiamo su questi canali) o strumenti finanziari che non sono addirittura riconosciuti dalle banche centrali e nazionali.
Tra i tanti sponsor che vedremo per la prossima stagione di F1 come Puma, TAG Heuer, Tezos, Cash App o Walmart, PokerStars si unirà al gruppo come partner di intrattenimento e arriverà indisturbatamente nelle case degli italiani. Non sarebbe meglio rendersi conto di aver fatto un errore clamoroso e, pur mantenendo alcuni limiti e fasce orarie, rivedere questa legge iniqua ed arretrata?

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