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La Chiesa e i continui errori del proibizionismo: ‘Vietare tutto il gioco online per proteggere i minori’

22 luglio 2024 - 10:24

La Chiesa cattolica in Argentina vuole vietare tutto, dal gioco legale a quello illegale (come si fa sarebbe interessante capire) fino alla pubblicità oltre a bloccare internet nelle scuole: obiettivo proteggere i minori ma così si consegnano nelle mani dei siti non autorizzati.

Foto GetCoachPoker

Tutto il Mondo è paese. Scusate la banalità dell’attacco di questo pezzo ma quando leggiamo che “la Chiesa cattolica si è unita alla richiesta di azioni concrete contro il gioco d'azzardo online illegale in Argentina”, rimaniamo quasi sorpresi per poi essere subito smentiti dai fatti. Andando avanti nella news Sbc si legge infatti che la Chiesa  ha rilasciato una dichiarazione con lo slogan “Scommettere non è un gioco”, firmata dai pastorali diocesani di tutto il Paese.
“Le équipe di Pastorale Sociale di diverse province del Paese vogliono esprimere la nostra profonda preoccupazione per ciò che sta accadendo con le cosiddette scommesse online. Siamo d'accordo che si stanno naturalizzando comportamenti molto dannosi per tutte le persone, per la vita comunitaria e, soprattutto, per gli adolescenti, i bambini e le loro famiglie", avverte il documento firmato dai rappresentanti ecclesiastici di tutta l'Argentina.

Fino a qui ci può stare. In effetti “l’attività sta crescendo in modo esponenziale tra i più giovani, particolarmente vulnerabili alla stimolazione del gioco d’azzardo”. In questo senso, avvertono la necessità di azioni volte a impedire l’accesso dei minori e la loro esposizione alla promozione delle piattaforme attraverso la pubblicità.
Tuttavia l’errore clamoroso che tutti continuano a fare sta in queste affermazioni: “Chiediamo alle autorità che in ogni distretto o giurisdizione regolano le scommesse on-line e i giochi d'azzardo, di adottare misure immediate - in alcuni casi sono in fase di attuazione - per impedire l'accesso dei minori ai siti legalizzati; che tutti i tipi di pubblicità su questa attività siano limitati; che non vengano concesse nuove licenze di gioco on-line; che quelle in vigore non siano rinnovate; e che i siti illegali vengano segnalati in modo da poterli bloccare immediatamente”, si legge nel comunicato.

Insomma, ok no al gioco illegale ma vietare i siti legali, gli unici che possono bloccare l’accesso ai minori e proteggerli da rischi dell’azzardo, è un errore pazzesco. 
Addirittura nel documento, la Chiesa cattolica propone di bloccare i siti negli istituti scolastici, impedire il pagamento dei conti che ricevono assistenza dallo Stato, bloccare i siti non autorizzati, inasprire le sanzioni previste dal codice penale per reati connessi, campagne sul consumo problematico, uso di dati biometrici per l'accesso alle piattaforme di gioco on line e divieto di pubblicità di settore. 
È ormai acclarato, però, che il proibizionismo e il divieto totale di gioco (e anche di pubblicità) è pressoché inefficace. Aumenta il gioco e la platea dei potenziali player per una percentuale minima viene influenzata dalle Adv sul gambling. 
In questo modo si consegnano i giovani e tutti i giocatori alle piattaforme illegali. 


Con tutto il rispetto, la Chiesa parte da buoni propositi ma lasci fare agli esperti di settore, gli unici in grado di capire quali misure mettere in campo e i primi interessati a proteggere i clienti e non di spremerli o di ridurli sul lastrico. 
La speranza è che il Governo argentino non si lasci influenzare da tutto questo e mantenga la barra dritta magari regolando la pubblicità e mettendo in campo strumenti idonei a bloccare l’accesso ai siti legali (e illegali) da parte dei minori. È così difficile capirlo?

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