California, il poker live riparte a pieno regime ma per le mascherine c'è prudenza
In California e nelle room di Los Angels, il poker live riparte a pieno regime ma per le mascherine c'è prudenza.
Scritto da Gt
Le poker room di Los Angeles ora funzionano al massimo della capacità per la prima volta da quando la pandemia da Covid-19 ha condizionato la vita di tutti noi. Tuttavia alcuni servizi per i players non sono ancora disponibili come il servizio al tavolo mentre si gioca Ma, insomma, l’importante è tornare a giocare e il 15 giugno, il governatore della California Gavin Newsom ha finalmente dato alle imprese del Golden State il permesso di riaprire completamente. Le maschere non sono più necessarie in qualsiasi parte dello stato per coloro che sono completamente vaccinati, ma le singole aziende possono stabilire le proprie regole.
Nelle sei poker room di Los Angeles, l'uso della mascherina è ancora molto più diffuso che a Las Vegas, dove solo una piccola parte dei giocatori di poker, dei dealer e dei clienti dei casinò continuano ad indossarla. Ma nonostante Newsom permetta alle aziende di tornare alla normalità, i casinò richiedono ancora al personale di indossare dei dispostivi di protezione. Un atteggiamento prudente e maturo, non c’è che dire.
Da un reportage di CardsChat, tutti i dealer, i cassieri, le guardie di sicurezza e i gestori di sala indossavano le mascherine giovedì e venerdì al Commerce Casino e al Bicycle Casino, due delle più grandi sale da poker del mondo. Tuttavia potrebbe essere stato l’ultimo weekend che le mascherine sono state indossate.
Il Bicycle Casino non richiede ai clienti di indossare le mascherine, ma la sicurezza verificherà se si è vaccinati ma non serve mostrare la prova. Al Commerce neanche lo chiedono. La stima finale parla di un 20% dei giocatori di poker in queste sale di Los Angeles che indossano ancora dpi e sono decisamente superiori ai numeri di Las Vegas.
Come dicevamo nei casino di Los Angeles per ora sono bloccati alcuni servizi e quelli di comping, i punti che si accumulano giocando e possono essere convertiti in servizi al tavolo o nei punti vendita o ristoranti o nell’hotel del resort di riferimento.
Alcuni servizi potrebbero essere bloccati per tutto l’anno. Tuttavia non si tratterebbe proprio di protocolli sanitari ma di un modo per risparmiare e togliere una specie di rakeback ai players perché, se i comps rappresentano un incentivo, allo stesso modo rappresentano un costo per le room.
Tra le case da gioco Hollywood Park and Commerce ha iniziato a limitare i comps prima della pandemia come mezzo per ridurre le spese.