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Poker live a Parigi: spunta una soluzione ma serve sempre un Governo

12 dicembre 2024 - 13:15

Il poker live parigino con l’ansia a fine anno: ci sarebbe una legge finanziaria speciale ma Macron deve nominare comunque un Governo.

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Sempre più grave la situazione del poker live francese, nella città di Parigi, dove la crisi politica ha praticamente paralizzato l’attività parlamentare, compresa quella piccola norma così importante per 7 sale e 1.500 impiegati che ora rischiano di riaprire a primavera inoltrata.

Abbiamo raccontato ieri il punto di vista delle sale e del sindacato. Ma quali sono gli scenari percorribili? In questo contesto vengono prese in considerazione varie ipotesi. Tra queste, l'integrazione dell'estensione della sperimentazione in una legge finanziaria speciale appare una soluzione percorribile. Secondo Casinos de France, tale misura sarebbe in linea con l'obiettivo di “mantenere la riscossione delle tasse esistenti”, estendendo l'autorizzazione ai club, che contribuiscono fino al 70% delle loro entrate nette di gioco al bilancio dello Stato.

Questo approccio, sebbene urgente, dipende dalla stabilizzazione politica e dalla ripresa delle discussioni sul bilancio, rese caotiche dall’assenza di un governo pienamente operativo.

A meno di tre settimane dalla scadenza, il tempo stringe per i club di gioco parigini. Se non si troverà una soluzione rapida, la chiusura di questi stabilimenti, pur elogiati per la loro gestione e il loro successo economico, potrebbe diventare realtà. Questo risultato sarebbe, secondo gli operatori del settore, uno “spreco incomprensibile”.

La storia dei club parigini

L’apertura di queste card room a Parigi nel gennaio 2018 faceva parte di un approccio sperimentale durato inizialmente tre anni. Tale regime, destinato a sostituire i circoli del gioco con un modello vigilato e modernizzato, è stato prorogato una prima volta fino a dicembre 2022, poi una seconda volta fino al 31 dicembre 2024, grazie a modifiche nelle successive leggi finanziarie.

La legge finanziaria per il 2025 ha proposto un'ulteriore proroga di questo esperimento di un anno. Obiettivo: consentire una valutazione approfondita, ritardata dall’impatto della crisi sanitaria, prima di considerare una riforma duratura della tassazione specifica applicata ai club, spiegano le testate giornalistiche francesi. Tuttavia, il testo è stato escluso dalla censura del governo, facendo precipitare i club nel limbo legale con l’avvicinarsi della scadenza.

Il tutto nonostante i club di gioco avessero sottolineato la loro conformità ai requisiti normativi sin dall'apertura. Tuttavia, con la critica della stampa francese, nessun governo ha preso l’iniziativa per sostenerne l’esistenza oltre il quadro sperimentale.

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