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Poker live: in California le tribù sul piede di guerra per chiudere le room

03 gennaio 2025 - 13:39

La tribù della California hanno denunciato le poker room live dello Stato sulla base del disegno di legge del Senato 549 che non potrebbero offrire giochi come i table game.

Scritto da Ca
Foto Indianz.com

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Non c’è mai pace per il poker live. Sembra davvero che le room siano il problema più grande del pianeta Terra. Siamo ancora negli Stati Uniti, che, tra l’altro, dovrebbe essere la patria del giochino. Ma è anche un paese pieno di contraddizioni, che può essere un’affermazione banale, ma assolutamente reale.

Stavolta siamo in California, dove una coalizione di tribù native americane ha fatto causa a decine di sale da gioco che proliferano nel Paese, sostenendo che card room non di proprietà delle tribù violano la Costituzione dello Stato in questione. Le tribù hanno basato la causa sul disegno di legge del Senato 549, entrato in vigore mercoledì. Tale legge, denominata "Tribal Nations Access to Justice Act", autorizza le tribù della California a intentare azioni legali contro le sale da gioco che operano al di fuori della legge.

Sette tribù, la Agua Caliente Band of Cahuilla Indians, la Barona Band of Mission Indians, la Pechanga Band of Indians, la Sycuan Band of the Kumeyaay Nation, la Viejas Band of Kumeyaay Indians, la Yocha Dehe Wintun Nation e la Yuhaaviatam of San Manuel Nation, hanno intentato la causa, assistite dallo studio legale Keker, Van Nest & Peters con sede a San Francisco. "Gli imputati traggono sfacciatamente profitto dal gioco d'azzardo illegale", si legge nella denuncia.

Tuttavia, i patti tra tribù e stati conferiscono alle tribù il diritto esclusivo di gestire giochi da casinò, come baccarat e blackjack, che sono "bancati", ovvero che comportano il pagamento dei perdenti e il pagamento dei vincitori. Mentre il poker è un gioco peer to peer. Per i nativi americani, però, il poker live va equiparato ai table game. “Per anni, le sale da gioco della California e i loro partner terzi hanno ignorato la legge e si sono rifiutati di riconoscere i diritti esclusivi delle tribù. Invece, hanno raccolto guadagni illeciti offrendo giochi vietati dalla Costituzione della California, dal Codice penale della California e dalle decisioni giudiziarie pertinenti", si legge nella denuncia.

Inoltre, nel 1984 per modificare la Costituzione della California, i cittadini hanno votato per vietare i giochi di banco, ma le tribù sono esentate da tale divieto ai sensi di un emendamento costituzionale statale del 2000. Mentre le sale da gioco si sono adattate a tale divieto sfruttando proprio le modalità di gioco tipiche del poker, che prevede un pagamento di una fee o della rake, ma non del banco.

Ma le tribù attaccano le modalità di offerta e la visibilità del poker a quanto pare quando dicono che “le sale da gioco hanno creato esperienze di gioco indistinguibili dai giochi con deposito in Nevada o New Jersey e non sono state timide nel pubblicizzare tale fatto in stile Las Vegas." si legge nella denuncia.

La California Gaming Association ha ribattuto: “I nostri membri stanno gestendo i table game nel pieno rispetto della legge, proprio come hanno fatto per decenni". L'associazione ha sostenuto che i suoi membri offrono giochi legali esaminati e approvati dal Dipartimento di Giustizia della California, e creano migliaia di posti di lavoro e pagano centinaia di milioni di tasse, tutti autorizzati dallo Stato e "soggetti a un'ampia supervisione normativa". "Questo tentativo dei casinò tribali di mettere a tacere la concorrenza legale delle aziende californiane che pagano le tasse fallirà", ha affermato l'associazione nella dichiarazione.

E il risvolto della medaglia sono le bische e il gioco illegale. Siamo alle solite.

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