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Andrea Cortellazzi: 'L'Ept Praga un torneo da sogno e un successo da dedicare a tutti quelli che amo'

18 marzo 2022 - 17:24

Il racconto di Andrea 'Assodicorte' Cortellazzi del successo al main event dell'European Poker Tour di Praga. 

Scritto da Cesare Antonini
Andrea Cortellazzi: 'L'Ept Praga un torneo da sogno e un successo da dedicare a tutti quelli che amo'

“Non cambierà la mia vita ma sognavo di arrivare al final table di un Ept. Sono felicissimo e ho tante dediche da fare, in primis al mio amico scomparso Matteo Mutti. È stato un torneo bellissimo e lunghissimo ed è il mio miglior risultato in carriera! Ora vado a festeggiare con la mia famiglia”. Andrea “Assodicorte” Cortellazzi ha raccontato a Gioconews.it il suo meraviglioso secondo posto al main event dell’European Poker Tour di Praga passando dal gioco al tavolo ai suoi affetti e arrivando anche a rispondere ad alcuni insulti che ha ricevuto su alcuni spot giocati.

Ma partiamo dal torneo: “È il mio best live cash e mi sono qualificato con un satellite live proprio a Praga - esordisce Andrea - era l’ultimo tentativo in effetti. Sono partito il 5 marzo per Praga e ho giocato tornei minori all’inizio dai 330 euro ai 1.100 ma non mi teneva nessun colpo e perdevo tutte le mani. Non ero molto confident ma volevo qualificarmi al main e non mi sono comunque mai abbattuto: per me il passato è passato e mi concentro solo su quello che posso modificare, il presente e il futuro. Ero andato vicino al tavolo finale ma non c’ero mai riuscito ed è un torneo che ho sempre amato giocare per la meravigliosa struttura e dove sono andato a premio sette volte partendo da Barcellona nel 2014”.

Al main è cambiata la run? “Diciamo che è stato davvero un bel giocare e mi sono misurato coi migliori player come Mustapha Kanit che avevo alla mia sinistra dal terzo livello oltre a tanti altri ottimi avversari. Quando hanno rotto i tavoli, invece, a fine Day1 ho avuto alla mia destra Matteo Cirillo. Nonostante le difficoltà ero assai motivato a dare il meglio”.

Ha chiuso leggermente sotto average imbustando 66.300 chips al Day1: “La mia crescita, poi, è stata costante e al Day2 arrivo a 655.000 senza strappi e con tanti piatti vinti. Al Day3 ho imbustato 1.065.000, al Day4 2.775.000 e poi al Day5 7.930.000”-

Qualche colpo decisivo c’è stato: “Il pot grosso l’ho vinto a inizio Day4, alla prima mano. Uno gioca da cutoff 33x, apre standard, io small blind ho AKs a fiori e ho shovato diretto e trovo Sinclair con KK, Asso flop - prosegue Cortellazzi - in zona bolla ero chip leader del tavolo e ho incrementato il mio stack mettendo molta pressione e ho aperto sempre accumulando sempre più chips. Al Day3 avevo un avversario con cui avevo giocato tutto il Day2. KK vs A3 preflop e perdo 100mila. Poi su un flop 9-3-2 trovo i resti con 9-7 e chiamo con le QQ ma il dealer gira un 7 al river. Poi gioco AK vs i miei 10-10 e scendono due Kappa sul flop. Il sogno stava svanendo”.

Poi la svolta grazie al suo gioco che, però, gli ha portato molte critiche, alcune sguaiate, esagerate e fuori luogo, siamo d’accordo con Assodicorte: “Sono risalito usando una mia strategia non convenzionale: giocate particolari dove ci sono state tante critiche come il limp che dicono sia sempre sbagliato. A me le critiche se sono costruttive non danno fastidio, ma se sono offensive non vanno bene. I social li leggono anche le persone mie care e ci rimangono male. E’ un vizio che qualcuno si deve togliere e che abbiamo solo noi italiani. Il poker è bello perché ognuno ha la sua strategia. Di sicuro al Day3 c’era lo shot clock con 5 time e su alcuni spot avrei voluto ragionare di più. Ad esempio sulla mano con A9 che qualcuno ha criticato, la grafica faceva vedere i bui ma a me ha condizionato molto in quel momento il fatto di pagare l’ante. In generale volevo far vedere che pushavo molto largo e avevo range altrettanto aperti. Quando shovo con A9 trovo QQ ma pensavo che avrei potuto trovare il call da qualche Asso peggiore del mio. Avevo anche molta history sull’avversario, che era piuttosto aggressivo, e cui ho visto fare cose pazzesche e salvarsi da 300.000 chips quando l’average era da 2 milioni”.

Lo spazio per le dediche è importante e commovente: “Ci sono tante persone che vorrei ringraziare ma in primis avrei voluto salutare e festeggiare con Matteo (Mutti, l’amico player scomparso prematuramente per una grave malattia, Ndr). Quando ha scoperto il suo male dovevamo andare all’Ept insieme e voleva arrivare itm seguendo le mie orme di qualche anno prima e non ce l’ha fatta”. Era fortissimo, avrebbe sicuramente festeggiato con Cortellazzi un successo come quello centrato dall’amico poche ore fa.

E non è finita qui: “La dedica va anche a mia figlia Greta. Quando sarà grande e leggerà vorrei dirle di non ascoltare il giudizio della gente e di credere ai suoi sogni. Io le sarò sempre più vicino. Intanto parte della vincita sarà vincolata per il suo futuro. Spero che come mia sorella Sara che ha abbandonato la nostra Valtellina per fare due anni di ragazza alla pari in America e adesso è riuscita ad entrare all’università di Londra, abbia il coraggio di fare grandi cose. Amo la mia terra ma spero che in futuro si dia più valore ai giovani”.

Assodicorte giocava in quota: “Saluto tutti quelli che mi sono stati vicino e sono contento di aver fatto felici (e di che tinta, Ndr) le persone che mi hanno dato fiducia”.

Ultimo pensiero ai nonni: “Mio nonno Ugo è quello che mi ha insegnato a giocare a carte, soprattutto Scopa e Briscola da cui poi ho preso la passione per queste discipline. Nonna Caterina, era una maestra e mi è stata vicino imparandomi a leggere e scrivere e a fare di conto. Lei ha sempre paura quando andavo a giocare per il pessimo retaggio che il poker si trascina dietro. Tuttavia dopo questo risultato mi ha abbracciato, ha capito ed era fiera di me”.

Cosa c’è nel futuro di Assodicorte? “Continuerò a lavorare e non cambierà la mia vita. Bisogna rimanere coi piedi per terra. Farò poche apparizioni ma buone e non ho ancora programmato nulla nel lungo termine. Di sicuro c’è voglia di tornare alle World Series of Poker ma la tappa che cercherò di non perdere è quella di Barcellona, lì da dove tutto è partito! Ci sarò!”.

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