Nei primi cinque mesi del 2023 gli incassi di gioco del Casinò Campione sono stati di 20.784.161 euro (14.679.460 euro alle slot, 6.104.700 ai tavoli), cui aggiungere mance per 1.500.265 euro, e dunque per un totale di 22.284.426 euro. Ci sono stati inoltre 109.236 ingressi e 16.666 registrazioni.
I dati aggiornati al 27 giugno mostrano invece un risultato slot di 16.762.839 euro, ai tavoli di 6.008.690 euro, mance ai tavoli per 1.353.993 euro e altre mance per 114.616 euro, mentre gli ingressi sono stati 127.145.
Lo scrivono al giudice delegato del tribunale fallimentare di Como i commissari giudiziali del Casinò Campione d'Italia, Alessandro Danovi e Gianluca Minniti, nella relazione informativa semestrale sull'andamento del concordato.
Emerge dunque, rispetto agli stessi mesi dell'anno precedente, un aumento generale dei ricavi di febbraio (più 25,5 percento quanto a ricavi), marzo (più 40,7 percento) aprile (più 15,9 percento) e maggio (19,9 percento), e anche le mance sono in crescita tranne il calo del 2,4 percento di maggio.
La relazione fa anche il punto sui pagamenti effettuati nel periodo di riferimento, sulle disponibilità liquide e sottolinea come "il trend dei ricavi è in sostanziale crescita" ma che tuttavia "non si può non notare come i dati sia degli ingressi che dei ricavi da gioco sia in diminuzione nei primi mesi del 2023 o, comunque, non registri la crescita attesa dal Piano".
I RISULTATI ECONOMICI E FINANZIARI - La relazione sottolinea inoltre come "a prescindere dai risultati ottenuti (che in ogni caso appaiono migliori rispetto alle iniziali previsioni), il primo anno di gestione restituisce la convinzione che la casa da gioco possa essere gestita in equilibrio economico e finanziario, non solo consentendo una possibilità di soddisfacimento dei propri creditori (che dal fallimento difficilmente avrebbero ottenuto un ristoro significativo) ma permettendo anche di offrire lavoro ai dipendenti e possibilità di business ai fornitori, rivitalizzando al contempo il tessuto sociale del territorio dell’enclave" e, quanto al pagamenti delle obbligazioni previste dal piano concordatario, che "con il primo riparto (seppur effettuato solo nel maggio 2023, ma con un ritardo da imputarsi anche al fatto che l’omologazione della Procedura è intervenuta più tardi di quanto inizialmente ipotizzato dal Piano), la Società risulta aver distribuito importi superiori a quanto ipotizzato nel Piano".
Peraltro, "l’attuale liquidità nelle casse sociali (circa 23 milioni di euro) consente di ipotizzare che la Società potrà dar corso ad una ulteriore ripartizione dell’attivo nel corso del 2023, anche per importi superiori rispetto a quelli (di circa 11 milioni di euro) previsti nel Piano".
OBIETTIVI STRATEGICI IN ATTESA - I commissari ricordano alcune azioni previste nel Piano e "ritenute opportune per il rilancio dell’attività della casa da gioco", come "l’affidamento a terzi dell’attività di ristorazione (descritta come essenziale per trattenere i giocatori all’interno delle sale, oltre che per offrire un’esperienza adeguata ai giocatori c.d. 'alto-spendenti'); la ripresa del gioco online e del gioco in diretta; l’affidamento a terzi del poker competitivo (e il riavvio dell’attività del poker 'cash', da gestire con personale interno); la ristrutturazione di una parte dell’immobile per l’apertura di una galleria commerciale, con spazi da affidare a terzi", sottolineando che ad oggi "non sono state ancora sviluppate, se non limitatamente all’attività di ristorazione, la quale ha tuttavia visto in poco tempo nascere un contenzioso con la società che gestiva il servizio (al momento l’attività di ristorazione è pertanto ancora svolta a livelli minimi, con affidamenti provvisori). Si auspica che, qualora venga confermata dal nuovo Consiglio di Amministrazione (quello attuale verrà in scadenza con l’approvazione del bilancio d’esercizio al 31.12.2022) la volontà di perseguire questi obiettivi, l’implementazione di queste attività potrà portare un maggior afflusso di giocatori, contribuendo al raggiungimento dei risultati del Piano che, come anticipato, si fanno di anno in anno più ambiziosi".
I FATTI DEGNI DI NOTA - Dopo avere evidenziato di non avere avuto notizia di "fatti in tutto od in parte impeditivi dell’utile prosecuzione dell’esecuzione del piano concordatario o tali da rendere l’esercizio dell’attività d’impresa manifestatamente dannoso per i creditori", Minniti e Danovi elencano alcuni fatti degni di nota che sono accaduti nel semestre, come la transazione avviata con un dipendente licenziato dopo non aver superato il periodo di prova", la revoca dell'incarico all'amministratore delegato Marco Ambrosini e la nomina di Stefano Silvestri, soffermandosi poi diffusamente, "stante la rilevanza dell’accadimento", sull'esposto che Ambrosini ha presentato al ministero dell'Interno e, per conoscenza, alla presidenza del Consiglio dei Ministri, e sulle puntualizzazioni che il Comune ha fatto in merito.
Ma tra i fatti degni di nota c'è anche la transazione a definizione delle liti con l'affidatario del servizio ristorazione, una transazione per 324mila euro che "ha finalmente posto fine ad una lite che si trascinava da tempo in relazione all’esecuzione da parte di Campione Fb dei servizi di bar e ristorazione presso la Casa da gioco".
E sottolineano: "Al di là di qualsiasi valutazione in merito alla gestione della lite – che avrebbe potuto essere definita con maggiore celerità al fine di comprimere i relativi oneri – si auspica che la definitiva risoluzione del rapporto, possa finalmente consentire al Casinò di individuare un partner di adeguata competenza e organizzazione al fine di porre rimedio ad una situazione che ha certamente influito in modo negativo sulla percezione della qualità del servizio e dell’ambiente complessivo della Casa da gioco".
C'è purtroppo da annotare, tra i fatti degni di nota del semestre, anche l'improvvisa scomparsa della presidente del Casinò, Erminia Rosa Cesari, con conseguenti esigenti di cooptare un nuovo membro (poi individuato in Mario Venditti).
LE CONCLUSIONI - "Sotto il profilo economico e finanziario l’andamento della Società nel periodo di riferimento (il primo semestre 2023 Ndr) si è rivelato in linea con le previsioni del piano concordatario, tanto che la Società ha addirittura in animo di anticipare l’esecuzione del primo riparto in favore dei creditori privilegiati.
A fronte però della necessità di un 'cambio di marcia' imposto dal piano in vista dei risultati particolarmente sfidanti previsti per l’anno 2024, i sottoscritti non possono che anticipare una certa preoccupazione in merito agli inevitabili riflessi che i descritti accadimenti – certamente straordinari ed imprevedibili – hanno comportato in merito all’implementazione di quegli interventi che, in base al piano concordatario, dovrebbero rendere possibile il significativo incremento dei ricavi previsto per il
prossimo esercizio".
Dunque, concludono i due commissari giudiziali, "al momento non si può che confidare nella capacità del nuovo organo amministrativo di porre in essere gli interventi indispensabili per centrare gli sfidanti obiettivi per il 2024. Nel prossimo semestre, pertanto, si intende vigilare specialmente in merito all’implementazione dei citati interventi nonché al recupero dei ritardi in ordine ad alcuni aspetti secondari del piano concordatario (ed in primis in merito alla definitiva decisione in ordine all’ipotizzata azione di responsabilità)".
Nel prossimo semestre, pertanto, si intende vigilare specialmente in merito all’implementazione dei citati interventi nonché al recupero dei ritardi in ordine ad alcuni aspetti secondari del piano concordatario (ed in primis in merito alla definitiva decisione in ordine all’ipotizzata azione di responsabilità)".