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Nuovi clienti nei casinò, un obiettivo possibile

04 gennaio 2025 - 07:23

L'analista di gaming Mauro Natta esamina l'andamento dei casinò italiani e/o rivolti a una clientela italiana, evidenziando come sia possibile aumentare il numero dei nuovi clienti.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Bret Kavanaugh su Unsplash

Foto di Bret Kavanaugh su Unsplash

Ho letto su gioconews.it del buon andamento del Casinò di Saint Vincent e  dell’altrettanto previsto per quello Venezia, di un meno buono ma soddisfacente per Sanremo e dei risultati positivi anche se inferiori alle previsioni concordatarie per Campione d’Italia.
Mi sono permesso di osservare la scarsa comunicazione dei dati in ordine ai proventi dei giochi da tavolo e alcune altre carenze quale, ad esempio, per totali, della utilità che a mio avviso potrebbero usufruire le case da gioco con una più completa chiarezza al fine di  ricavarne elementi utili per tutte le gestioni a prescindere dalla loro tipologia.

Non ritengo di essere il solo a sostenere che la buona conoscenza del mercato nazionale potrebbe aiutare la politica produttiva dell’azzardo autorizzato, specialmente in una situazione economica come l’attuale forse impedendo investimenti dal ritorno problematico. 
Mentre, invece, in una condizione di operatività improntata, forse obbligatoriamente, alla diversificazione si potrebbe godere di un clima meno incerto e meno votato alla parte sinistra del conto perdite e profitti. Mi scuso per le mie reminiscenze scolastiche utilizzate per definire un costo di produzione.

Quanto immediatamente precede credo trovi conferma nelle dichiarazioni del direttore generale del casinò di San Marino, sia relativamente al periodo sia al fatto che diversificare sembra ormai una necessità produttiva che non si potrebbe non condividere.
Ma una osservazione non posso ometterla! Riguarda i clienti nuovi che la Sala Diamond ha registrato, ben 21.743. Non va sottaciuto che la situazione atmosferica non è stata propizia per diverso tempo. 

E allora non rimane che domandarsi, e non è la prima volta, quale sia o in che possa produrre un tale risultato. Avevo già individuato e scritto la qualità dei servizi e, dopo aver avuto ultimamente l’occasione di una visita, mi sento di aggiungere a “piccolo è bello” l’insieme che permette, come me lo ha permesso, di vivere temporaneamente in una atmosfera tale da poter definire particolare da chi le case da gioco le ha frequentate per tanti anni.

Desidero aggiungere una considerazione non nuova ma che si presenta benissimo, oserei dire come il cacio sui maccheroni, la professionalità. Probabilmente dopo tanti anni di lavoro ho ancora un pochino di nostalgia a causa della quale mi sono soffermato ad osservare con la dovuta attenzione il modo di lavorare degli impiegati al tavolo e di coloro  che, sovraintendendo, provvedevano ad assistere al loro operato.
Ebbene sì, posso confermare, come ho scritto in altre occasioni, che la professionalità del personale addetto direttamente e indirettamente al gioco è la dimostrazione evidente e, per mio conto, provata che, in un regime di divieto di pubblicità ma non è indispensabile che sia vigente, rappresenta il migliore “biglietto da visita” per una casa da gioco e, allo stesso tempo lasciando al lettore l’attribuzione della priorità, il primo passo verso la fidelizzazione e la frequentazione nuova.

Difficilmente mi stancherò di attribuire, in quanto ho tentato di narrare, la qualità più rilevante di un servizio che non ha un costo e il risultato del quale, a differenza di un altro segnalato, lo troviamo nella parte destra del perdite e profitti, tra i ricavi della produzione.

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