Sempre più frequentemente mi ritrovo a scrivere di qualità nel mondo delle case da gioco; ora, pur dovendo ammettere che così come la penso non può che derivare dall’esperienza e dalla competenza accumulata negli anni, ritengo con maggiore convinzione che la sensibilità nello svolgimento del compito a ciascuno assegnato non possa essere materia di studio a qualunque livello scolastico o universitario ma, solamente, derivata dalle motivazioni precedentemente accennate.
D’altra parte credo fermamente che l’attenzione al mercato, al cliente che tratto ad ogni piè sospinto parlando di servizi, al personale impiegato, alla particolare situazione economica del momento, alle mutazioni della domanda e dell’offerta che ne dovrebbe conseguire e in ultimo, certamente non per importanza, all’azienda con la quale si collabora, ecco cosa intendo per qualità e, potrei ma non vorrei sbagliare, sarebbe riferibile a qualsiasi attività produttiva di beni o servizi.
Ma quella appena espressa, relativamente alle case da gioco, non dovrebbe comportare molti vincoli operativi che non tendono ad evidenziare le potenzialità in un mercato in continua evoluzione nel quale la concorrenza rappresenta un grave ostacolo (estero e online) ed ostacolerebbe rapide decisioni nella scelta di opportunità di mercato dove, per prosperare, non può e non deve mancare, tramite un successo commerciale, la competitività.
In un mercato nazionale veramente mutato ed ancora in movimento anche il frequentatore/cliente apprezza la qualità che, spesso, lo stesso cerca nell’offerta e se l’azienda non è in grado di adeguarla alla domanda in tempi rapidi la produzione ne risente con le logiche conseguenze. Per restare a galla, come suol dirsi, occorre convincersi che ogni vantaggio competitivo assume un rilievo non indifferente.
Il richiamo, esagerato da parte mia nella frequenza, alla multifunzionalità, in altri termini condensato vuol rappresentare l’accenno ad un fattore di miglioramento dell’efficienza tramite una riduzione del costo di produzione.
Con la qualità intesa come la descrivo, penso sia possibile, collegandola alla riduzione dei tempi per adeguare l’offerta alla domanda e l’affezione del frequentatore/cliente, affermare l’ottenimento di un risultato positivo con un investimento che, tra l’altro, sconsiglia, a mio parere, l’ottica burocratica che impedirebbe l’adozione di un vero ed effettivo decisionismo.
Per chiudere questo breve intervento in tema di case da gioco diverso dal solito ho provato ad esprimere meglio la mia idea, dettata esclusivamente dalla lunga esperienza, su alcuni principi gestionali che, nel tempo, personalmente ho ritenuto validi.