Professione croupier, i pro e i contro del mestiere
Ecco tutti i segreti del mestiere di croupier, raccontati dall’esperto Paolo Cofano.
Tra fascino, retorica e luoghi comuni, quello del croupier è certamente un mestiere “tradizionale”. Ma da qui a definirlo “d'altri tempi” ce ne corre. Lo spiega nei dettagli Paolo Cofano, proprietario e istruttore di ScuolaCroupiers.com, la scuola dove si è formato Alessandro Sasha Mesina, vincitore del campionato britannico dei croupier: “Quello del croupier è un mestiere vecchio, ma non fuori moda. I casinò investono ancora tanto nella formazione di croupier che gestiscono i giochi live ai tavoli”. Non solo, il croupier “offre una possibilità di contatto, o meglio ancora emotiva con il giocatore”. Perchè certo, “i piani e gli spazi per le slot machine diventano sempre più importanti, anche perché garantiscono una vincita certa su percentuale giocata, ma proprio per questo il croupier trasmette più fiducia al giocatore”.
Tuttavia, chi decide di intraprendere la carriera del croupier, magari frequentando una scuola apposita, deve mettere in conto che gli sbocchi professionali sono soprattutto all'estero. “Nei casinò italiani, fuorché per collaborazioni a breve termine e a tempo determinato che anche la mia scuola ha, si entra per concorso pubblico o, in passato, per appartenenza ad alcune cooperative di lavoro legate agli uffici risorse umane delle poche realtà esistenti”.
Ma il problema non è, ovviamente, il dover prendere parte a un concorso. Semmai, lo è esiguità del numero dei casinò italiani, visto che le norme vigenti autorizzano solo pochi enti locali ad avere una licenza di casinò, “di fatto vietando la possibilità a compagnia straniere di approdare sul territorio”. Purtroppo sono norme vecchie, che limitano i casinò possibili solo al nord Italia, lungo la linea di confine con altri stati”. Norme originariamente pensate “per non far fuggire i capitali all’estero, o per attirare quelli subito oltre confine, ma superatissime oggi e inefficaci. Con l'avvento del gioco online i capitali vengono spostati ugualmente”.
Nelle sue vesti di formatore, Cofano elenca poi le abilità, anche umane e relazionali, che un croupier deve avere e apprendere.
“Un croupier deve essere meticoloso, attento in tutto”. E se non lo è di suo, “lo diventa con l'esperienza”. Da sottolineare anche “la sua capacità di multitasking, che è di fatto l’abilità su cui viene più messo alla prova. Gestire calcoli e conteggi, umori dei giocatori, velocità delle chiamate anche per otto ore al giorno non è un lavoro semplice. Devi essere il più ordinato possibile al tavolo da gioco. Ordine per quanto riguarda i gettoni ma anche ordine con le priorità delle cose da fare... nei venti secondi del lancio di una pallina ti possono succedere dieci o venti cose da fare! Dunque non puoi improvvisare. Allo scopo si studiano tecniche per agire in maniera fluida e armoniosa. Ci si deve allenare tanto su queste tecniche per essere in grado di replicarle live”.
Una preparazione puntuale che viene ripagata da una professione che, in effetti presenta numerosi vantaggi. Ma anche svantaggi da tenere bene a mente.
“Girare il mondo o fare carriera in una location che più ti gratifica. avere una stabilità economica da subito, e poter lavorare in ambienti divertenti sono tra i vantaggi più evidenti. L'altra faccia della medaglia, lo svantaggio è lasciare casa e la tua comfort zone e in questo noi italiani non siamo troppo bravi. Poi, c'è da lavorare a turni festivi e notturni e anche questo aspetto può non piacere. Ma se ciò non ti pesa, allora quello del croupier è un mestiere che può fare al tuo caso e che ha davvero tantissimi vantaggi”, conclude Cofano.
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