Ristrutturazione casinò Costanza, Cassazione conferma condanna di finto consulente
La Corte di cassazione respinge il ricorso presentato da un presunto consulente che proponeva di ristrutturare il casinò di Costanza.
"Con artifizi e raggiri" aveva simulato "di essere un consulente accreditato per i servizi di assistenza nei processi di investimento sul mercato rumeno" e "percepito somme di denaro da imprenditori interessati a partecipare alla gara di appalto per la ristrutturazione del casinò di Costanza", storica e prestigiosa struttura rumena di cui tre anni fa si sono avviati i lavori di ristrutturazione.
Per questi motivi il tribunale di Teramo aveva condannato "alla pena di giustizia e al risarcimento dei danni subiti dalla parte civile" per truffa un uomo, che si era poi visto la sentenza confermata dalla Corte di appello de L'Aquila.
Gli è andato male anche il terzo grado di giustizia: la Corte di cassazione ha infatti dichiarato inammissibile il suo ricorso, in quanto "l'unica censura formulata, relativa alla tardività della querela, non è stata dedotta con i motivi di appello e neppure è stata sollevata oralmente in sede di conclusioni del primo e del secondo grado di giudizio, sicché non può formare oggetto di ricorso in questa sede, implicando valutazioni di fatto che sfuggono al sindacato della Corte e avrebbero dovuto essere valutate nella sede
naturale, costituita dal giudizio di merito".
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